Capitolo X

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Giovedì 16 Febbraio

Zayn era venuto a casa mia quel giorno.
-Dobbiamo parlare- neanche  aveva bussato.
-Zayn?-
-Devi venire ad Harvard- si sedette sul mio letto e mi guardò con uno sguardo severo.
-No-
-Louis, lo aspettavamo da anni!- aprì le braccia -Era il nostro sogno! È- si corresse -il nostro sogno- lo guardai e scossi il capo.
-Zayn non voglio partire-
-Louis, non puoi lasciare che Harry ti porti via pure questo! Ti ha già tolto Manchester quando eri piccolo- mi si strinse il cuore ricordando l'accaduto.

-Io lo amo- dissi -Lo amo, non posso andarmene-
-E lui?- mi chiese -Lui ti ama?-
-Certo che mi ama-
-Te l'ha mai detto!?- mi urlò contro. Scossi la testa e lui rise.
-Come puoi solo pensare allora che ti ami?- si alzò e mi fronteggiò.
-Io...io lo so e basta-
-No che non lo sai- poggiò una mano sulla mia spalla e io sospirai -Harry è sempre stato bravo a fingere, Lou-
-Mi ama. Sono sicuro che mi ama- e se invece non l'avesse mai fatto? Come potevo accettare l'idea di essermi illuso? Come potevo credere mi avesse solamente usato?

-Digli che lo ami- propose -Se lui ti ama allora capirò la tua scelta- abbassai il capo.
-Ma se non lo fa- continuò -Allora verrai a Manchester, e te lo lascerai alle spalle. Inizierai una nuova vita- mi strinse la spalla e poi mi abbracciò.
-Lo sai che lo sto facendo per te- mi sussurrò -Perché ti voglio bene, e non voglio che lui ti spezzi di nuovo il cuore- lo strinsi a mia volta.
-Lo amo- sussurrai ancora.
-Lo so- disse -Lo so-

3 ore dopo

Era sera. Avevo cenato con mia madre e tra pochissimo dovevo essere sa Harry.
Uscii di corsa e mi fiondai a casa sua.
Mi accolse e mi baciò la fronte.
-Ho aperto ieri il tuo regalo- sorrise -Finalmente me ne sono ricordato- mi prese la mano e mi accompagnò in camera sua.
Aprì l'armadio ed estrasse la scatola dal fondo dell'armadio.
L'aveva nascosta.
-Non voglio che mia madre la veda- si giustificò.
-Pensavo fosse passata la fase 'vergogna'- sussurrai.
-Lou, farlo vedere a mia madre significherebbe fare coming out- poi aprì la scatola e prese in mano un ritratto. Il nostro ritratto.

Lo poggiò sulla scrivania e sorrise.
-Quindi non vuoi che tua madre lo sappia- sussurrai.
-Cosa?-
-Non gliel'hai ancora detto- fu come se mi si presentasse davanti tutta la nostra storia. Lui che mi nascondeva e io che volevo urlare al mondo che lo amavo.
In quel momento pensai che Zayn aveva ragione.

Mi prese per mano e mi baciò la punta del naso.
-Ho bisogno di tempo-
-Hai sempre bisogno di tempo- ero incazzato.
-Quanto tempo ti serve ancora!?- gli urlai contro.
-Non molto- mi promise.
-Lo dici da quando mi hai baciato e poi scopato!- poggiai le mani sul suo petto e lo spinsi lontano da me.
-Che cazzo ti prende!?- si avvicinò con i pugni chiusi e io chiusi gli occhi. Pensavo mi avrebbe colpito. Ma non sentii più niente. Aprii piano gli occhi e lui era immobile di fronte a me.

-Pensavi che...- sussurrò -Dio, Lou!- si colpì da solo la fronte -Pensavi davvero potessi solamente sfiorarti con un dito!- sbarrò gli occhi e sentii la sua voce incrinarsi.
-È stata una reazione spontanea- dissi.
Lui mi guardò e alzò il mento. Scosse la testa e io rimasi immobile a guardarlo.
-Vuoi che dica a mia madre di noi?- mi chiese.
-Io non voglio niente. Ma continui a tenermi nascosto-
-E...- cosa?
-Come 'e...'- mi sedetti per terra e lui mi seguì a ruota -Non è già abbastanza doloroso- sussurrai.
Le sue ciglia si abbassarono, toccandogli gli zigomi.
-Mi dispiace- sussurrò.
-Anche a me-
-Perché dovrebbe dispiacerti?- chiese. Lo guardai e sapevo che era arrivato il momento.
-Ti amo- tremai -Ti amo, Harry- sbarrò gli occhi e mi guardò incerto.
-Ti amo, e non so come affrontare tutto questo- strinsi i pugni sul mio grembo e lui si alzò.
-Io...- mi alzai di conseguenza.
-Tu mi ami?- ero speranzoso, ma lui non rispose alla mia domanda.

Non mi amava.
In quel momento sentii le gambe cedere. Avrei voluto essere un mago e usare uno di quei mantelli per poter sparire. Volevo riuscire a mantenere la tristezza per me. Volevo che non lèggesse il dolore che provavo davanti quel tacito rifiuto.
Abbassai il capo e uscii dalla camera. Lui non fece niente per fermarmi.
Era come se non esistesse più tempo. Come se vivessi in un loop di dolore e commiserazione, e odiassi me stesso più di quanto avessi mai odiato lui.
Entrai in casa senza fare rumore. Preparai le valigie e inviai un messaggio a Zayn, dicendogli che sarei andato da lui.
Non mi ama gli scrissi Avevi ragione tu

Presi la borsa e andai in cucina da mia madre.
-Tesoro dove vai?- mi chiese. Io l'abbracciai e piansi tra le sue braccia.
-Il viaggio è stato anticipato - singhiozzai. Lei mi strinse.
-E piangi per questo? Pensavo volessi andare-
-Certo che voglio andare- singhiozzai -Ma non riesco a lasciarlo andare-
-Di che parli?- non risposi, ma quando lo capì le sue labbra si schiusero formando una "Oh"
-Allora resta- mi propose -Lui è qui. Non andrà via- mi accarezzò la schiena.
-Ma lui non mi ama-
-Perché dici così?-
-Perché non me l'ha mai detto- poggiai la fronte sulla sua spalla -E io non posso stare qui, perché fa male vederlo e sapere che non sono abbastanza per lui- continuai a piangere e mia madre disse qualcosa che non afferrai. Mi allontanai da lei e le baciai la guancia.
-Zayn mi aspetta- dissi con il volto rivolto verso il basso. Lei annuì.
-Fai buon viaggio, Boo- mi baciò la fronte -E sappi che la mamma ti ama tanto-
-Anche io- le sorrisi e poi uscii di casa.

Avevo raggiunto Zayn a casa sua.
Mi aspettava davanti la porta e, quando arrivai, mi strinse tra le braccia e mi baciò i capelli.
-Va tutto bene- sussurrò mentre io tremavo -Ci sono io. Ci sarò sempre, Lou- entrammo in casa, e sperai con tutto me stesso che il giorno della partenza arrivasse il prima possibile.
Qui non respiravo. Non quando capii che Harry non sarebbe mai stato mio.

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