Legge di vita: Chi è stato distrutto, sa come distruggere
-Quindi che ce ne dobbiamo fare?- Domandò Lorenzo sorseggiando l'ultima goccia di birra rimasta all'interno della bottiglia.
Si sentirono le urla di James Andrews dallo scantinato: dopo averlo rapito, avevano rotto il telefono e per quanto riguardava il ragazzo, l'avevano rinchiuso lì, con una benda sugli occhi e una in bocca per impedirgli di parlare.
-Non saprei... Avete fatto un casino.- Rimuginava Simone.
-Tu hai guidato, quindi... Anche tu hai fatto un casino.- Gli disse infantile Filippo.
-Sono veramente scioccato. Io... Non pensavo.- Si riferiva a quanto accaduto nel bagno fra gli altri due.I due ragazzi arrossirono. Simone gli aveva visti, e allora fu inutile negare l'attrazione che c'era, seppur strana. Non si poteva dire di aver capito cosa ci fosse, o cosa stesse succedendo, anche perché dell'argomento ne sapevano ben poco. Tuttavia loro si piacevano, ma ammetterlo e capirne i meccanismi era difficile.
Ci furono attimi di silenzio, finché l'avvocato non riparlò: -E se provassi con una partita a poker? Quando ti ho conosciuto quasi ogni sera mi portavi al casinò per vederti puntualmente vincere, e nei weekend andavamo a Las Vegas per fare le cose più in grosso, ricordi?-
-Ricordo. È da un bel po' in effetti che non gioco... Potrei gareggiare contro Oliver -Si alzò in piedi- Se vince lui, potrà riavere suo figlio. Mentre, se vinco io James non arriverà ai venti.--Non so se Oliver farà valere la vita del suo primogenito quanto una partita a carte.- Lorenzo espresse i suoi dubbi.
-Non lo conosci, a lui non frega assolutamente niente né di suo figlio, né di tutti gli altri.-
Il moro scosse lentamente la testa guardando fisso il pavimento, poi mentre si alzava sussurrò: -Vado a vedere come sta.- Seguito solo dal rumore del vetro delle bottiglie.Scese le scale e raggiunse la cantina: fredda, sporca e piena di polvere; James era seduto su una sedia in legno legato e bendato.
-James...- Gli disse mentre levava la benda dagli occhi: -Come va?-
Il biondo gli ringhiò contro come un cane.
-Ah, giusto... Scusami.- Gli strappò via lo straccio che teneva in bocca.
-Siete dei pazzi squilibrati! Mio padre avrà già mandato decine di persone a cercarmi, e quando mi troveranno, voi tre bastardi morirete!-
-Lo prendo come un "va tutto bene grazie".--Cosa credete? Avete distrutto il telefono il telefono col video, ma io la scena in mente ancora ce l'ho! E lo dirò a mio padre, e lui lo dirà a tutti per rovinarvi! A chi pensi crederà la gente? A mio padre, uno dei boss con i giri di droga più importanti al mondo, o a voi tre sfigati: tu, uno stupido ragazzino che probabilmente non sa neanche falciare una palla, un ventiseienne che sembra un adolescente depresso e tossico, e uno stilista tutto effemminato che a malapena sa perché si trova qui.- Li minacciò James con cattiveria e superiorità, che Lorenzo avrebbe smontato subito dopo: -Abbassa la cresta, non pensare di essere meglio di noi: la tua vita vale quanto una partita di poker.-
-Cosa?- Chiese con una voce flebile e quasi spezzata, cambiata del tutto da pochi secondi prima. L'espressione del viso di James assunse una nuova veste da spaventata, terrorizzata.-Torno su.-
Lorenzo fece come detto lasciandosi alle spalle le urla del ragazzo, e quando arrivo su Filippo gli disse che la partita era stata appena confermata da Oliver.
-Si è incazzato, ma accettare era l'unica possibilità che aveva.- Gli rivelò.--
La sera della partita fecero uscire James dalla cantina con le mani legate, così lo infilarono nel bagagliaio e partirono in macchina.
Dopo poco i tre ragazzi arrivarono in un locale vintage. Filippo si affiancò al buttafuori e avvicinando le labbra al suo orecchio sussurrò: -Chicago Bulls.-
Andando avanti Lorenzo domandò: -Chicago Bulls? Davvero?-
-Il proprietario è un tifoso.- Disse senza distogliere lo sguardo da davanti a lui.
Scesero nel locale al piano di sotto: era una grande sala con le pareti dipinte di colori caldi e divanetti verdi, ma non c'era nessuno se non Oliver con dietro i suoi seguaci e guardie del corpo.
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Come sarà l'Inferno? - Ladri di Poesie
RomanceHanno un passato simile, che li ha resi apatici davanti ad ogni emozione. Non sono in grado di amare, ma non significa che non lo siano mai stati. Troppe volte sono stati feriti, ed entrambi vorrebbero solo che quest'agonia terminasse. Un segreto d...