Epilogo

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Milano, 31.05.2022

Pff... Non so proprio da dove partire. La verità è che mi sembra strano non averti più attorno.
Mi manca anche solo la tua presenza durante la chiusura di un affare, sai, solo saperti accanto a me, anche se in silenzio.
Ho perso qualche chilo, ma non è un dramma, non mi farà male un po' digiuno, è che ho lo stomaco chiuso.
Non so proprio cosa dirti: sto scrivendo queste parole bianco su nero solo per ricordarmi che esisti, che ci sei anche se non sei qui con me. Che tu ci sei sempre stato, anche quando non ti conoscevo. Scrivo questo per ricordarmi che effettivamente non sono pazzo e che hai veramente trascorso del tempo con me, anche se quel tempo è andato e non è durato quanto ci aspettavamo; o almeno quanto tu ti aspettavi... 

Sono tornato a New York per stare un po' lontano da Milano, che mi ricorda te. Non starò qui a supplicarti di tornare perchè so che non lo farai, e non ti biasimo. 
Casa nostra è come spoglia da ogni sentimento. Ora in quelle stanze regnano soltanto il silenzio e l'apatia.
Sono stato uno stupido, non merito neanche la tua attenzione. Te ne sei andato, com'è giusto che sia.

Sai, prima di tornare qui in America ho fatto un giro per Milano: una passeggiata in piazza del Duomo per pensare a quelle volte in cui ci andavamo alle 04:00 di notte, per non trovare nessuno, e vedere la cattedrale illuminata ancora di più, e per ballare al centro della piazza vuota.
Un giro tra la folla dei Navigli, negli orari di punta per una birra in un pub pieno, e continui buttadentro ogni dieci metri che ti invitano nel loro locale; sono andato a vedere l'Arco della Pace per avere un po' di serenità e fare un giro in Parco Sempione.
Ma la cosa più importante l'ho vista per ultima: quella strada della Milano periferica, con uno strip-club con la insegna scritta in neon rosa, alcuni bidoni strapieni con i cartoni della pizza e lattine e bottiglie vuote e un motel.
Era proprio dall'altra parte della strada di quello strip-club ormai chiuso da minimo due ore che ci siamo visti per la prima volta.

Non ci dicemmo una parola, solamente due mattine dopo parlammo. Buffo pensare che la prima cosa che ci siamo detti è stato il mio "buongiorno fiorellino", mentre l'ultima "addio". Oddio, come ultima cosa da dirsi "addio" non è così strano. Ma lo è stato per noi, che non abbiamo mai fatto le cose normalmente.

Cazzo è finita veramente, non mi sembra vero. 
Ogni mattina mi sveglio in un letto vuoto con solo le lenzuola e non più il tuo odore, leggo romanzi e libri di psicologia pensando solo a te, rivedendomi nei protagonisti che soffrono pensando alla mancanza di qualcun altro.
Lorenzo... Chi l'avrebbe mai detto che mi avresti cambiato la vita così? 
Vai avanti, frequenta persone nuove, ma non dimenticarti mai di me, né della mia voce.
Ti amo.



Filippo

Come sarà l'Inferno? - Ladri di PoesieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora