Capitolo 22: "L'Omicidio Perfetto"

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Erano le 18:00 di sera. Ma il sole ancora non era calato, il tramonto non era nemmeno cominciato.
L'orizzonte era formato da edifici, palazzi e ciminiere. La luna era già sopra di esso.
Il cielo era di un celeste chiaro, simile a quello dell'acqua di di un fiume, con dei riflessi di arancione. Da lontano si aspettava con calma il tramonto, sperando di veder calare il sole al più presto, per far alzare la luna alta in cielo: il vento soffiava forte.

Sotto la loro terrazza spine che aspettavano solo che uno dei due cadesse per finire trafitto dalle loro insicurezze, utopie di belle vite da passare serenamente insieme. Ideali che non verranno mai raggiunti, e troppo complicati per realizzare il fatto che siano solo utopie.

-Che fai?- Lorenzo si appoggiò al muro accanto alla finestra, da cui Filippo pensieroso osservava il panorama.
Prese tra l'indice e il medio la Winston Blue che aveva fra le labbra e si girò verso di lui: -Ho un brutto sentimento.-
-Cosa?-
-Penso a Simone. Ora fa parte della terra su cui viviamo, di ogni cosa che ci circonda.-
Il moro sospirò: -È normale, manca a tutti.-

-Lorenzo, sento un vuoto in pancia. Mi sento completamente inesistente.- Lui gli mise una mano dietro al collo, per poi abbracciarlo con dolcezza, e sedersi per terra.
Non succedeva mai che dicesse il suo nome ad alta voce. Poteva estendersi fino ad un diminutivo, ma "Lorenzo" non lo diceva mai, e questa cosa lo scioccò un momento.

-Succede a volte, di sentirsi persi. Certa gente non sa esternarlo, come te. Mi sembra così strano che tu ti stia aprendo con me, ma mi piace. Senti, non devi temere nulla. Sarò sempre una colonna su cui potrai contare, un porto sicuro. Da cosa pensi venga questo male?-
Non versava una lacrima: -C'è un pensiero che mi tormenta: chi ha sparato a Simone? Il proiettile era per me, quindi era qualcuno che ce l'ha con me.-
-Questo non restringe il campo.- Sorrise lievemente, a differenza del riccio che alzò solo lo sguardo su di lui per fargli capire che non era il momento di scherzare. Anche se in testa anche a lui balenava l'idea di dire sarcasticamente "non si scherza su queste cose", ma si restrinse.
-Penso che molte persone mi vogliano vedere morto. Questa persona ha ingaggiato qualcuno per uccidermi, ciò significa che non ha il coraggio di farlo guardandomi in faccia, e molti supererebbero questa paura solo per avere la soddisfazione di vedermi in faccia mentre muoio e soffro. Magari qualcuno con cui ho un trascorso, tipo Aaron. Ma poi Simone si è messo davanti, e considerando ciò che c'è stato, non avrebbe nemmeno considerato il rischio di fare una cosa del genere, e poi sapeva cos'ero per Simo'.-

-Quindi...-
-Quindi tutte le persone del mio passato sono morte per me. Ho messo un paletto la notte in cui ti ho conosciuto. La mia famiglia è morta da anni, i miei vecchi e pochi amici sono spariti: probabilmente avranno lasciato la scuola per lavare cessi da sottopagati. C'è solo una persona che...-

Fu interrotto dall'impertinente suono di una sgommata davanti a casa loro: si guardarono dubbiosi.
Qualcuno bussò normalmente, poi lento Filippo strisciò sotto le finestre accanto alla porta d'ingresso, e sbirciò fuori.

Subito tornò a terra e fece cenno a Lorenzo di salire al secondo piano per proteggersi. Poi un filo spinato immaginario gli rigava la gola, stringendola, quasi soffocandolo.
Chiuse gli occhi e alzò la testa al cielo.
Era vestito solo con la sua canotta bianca, stranamente pulita, e dei jeans a vita bassa, così iniziò a sentire i brividi su tutto il corpo anche se non faceva freddo.
-Ti amo.- Gli sussurrò come se fosse un addio.

Lorenzo fece per andare su quando qualcuno sfondò la porta.
Degli uomini vestiti tutti di nero con solo gli occhi scoperti corsero all'interno della stanza raggiungendo Lorenzo, che appena li vide provò a scattare, ma lo bloccarono prima.
Uno gli mise l'avambraccio sotto il mento per bloccarlo e un'altro gli fermò le gambe.
Non si erano neanche accorti di Filippo, che appena erano entrati erano andati dritti da lui: come se fosse lui il suo obiettivo.

Come sarà l'Inferno? - Ladri di PoesieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora