Tu sei arte
Non puoi piacere a chiunquePoche notti dopo partirono, come Simone aveva consigliato, per le Filippine: la casa che comprò anni fa era pronto ad accoglierli nuovamente.
-Wow... Ogni tua casa è sempre più bella.- Disse Lorenzo mentre percorrevano una stradina in mezzo alla foresta. La casa era simile a quella Newyorkese ma questa era rispettivamente più nascosta.-Sistemate le nostre valigie nella camera con la terrazza.- Comunicò autoritario Filippo alla servitù.
-Nella stessa camera?-
-Sì.-I due ragazzi andarono insieme nel giardino, il quale era posizionato su una roccia a picco sul mare, a più di cinquanta metri di distanza.
I lavoratori erano coloro che tenevano in piedi la villa, dato che se fosse stato per Filippo sarebbe crollata fra polvere, ragnatele ed erba alta.
-Questo posto è stupendo, veramente, sembra un paradiso.- Disse il moro.
-Sì... Dovrei tornarci più spesso.-
Per un attimo si goderono il silenzio del posto: -Ti voglio bene.- Gli diceva sempre Filippo. Lui ci mise un po' a rispondere, ad elaborare ogni volta quella notizia, ma alla fine ricambiava sempre.Filippo gli aveva detto che erano andati lì solo per cambiare aria, mentendo spudoratamente.
Arrivò uno della servitù:-Signore, c'è un uomo che la cerca davanti al portone.-
-Mh? Chi è?- Replicò all'uomo Lorenzo.
-Non me l'ha detto.-
-Arriviamo.-Si staccarono ed entrarono nel salotto, dove in pochi secondi l'uomo sarebbe entrato: occhiali da sole, camicia con palme e ananas, infradito, boxer da spiaggia e una lunga collana d'oro. Capelli mori scompigliati e carnagione color caramello.
-Filippo! Ti prendi una vacanza qui, nella mia terra e neanche mi avvisi?- Disse ridendo.
-Carter... Non siamo qui da mezz'ora e già ti trovi qui!- Filippo forzò un sorriso.
Guardò Lorenzo: -Tu sei il suo socio immagino. Sì, gira la voce che abbia trovato una spalla.-
Si avvicinò a lui: -Io e questo figlio di puttana una volta abbiamo fatto una strage a Vegas! Ricordi Filì'?>>
-Ricordo ricordo...- Diventò tutto rosso in viso per il disagio: -Perché ti trovi qui?-Carter emanava entusiasmo da tutti i pori della sua personalità esuberante.
-Sì sì, be' le voci girano.- Annuirono: -Stasera siete miei ospiti: voglio che veniate a casa mia per cena.-
-Bene, bene.- Sospirò Lorenzo.
-Alle nove in punto.-
Rise nuovamente e se ne andò accompagnato dalle guardie.-Ma chi diavolo è quello?-
-Un tipo con cui ho lavorato.- Lorenzo replicò subito: -E cosa fa?-
-Droga.- Disse netto. -Ah, ed eravate soci?-
-Più o meno.-Lui annuì.
-Sì, le coltivazioni sono un po' più a nord della casa, mentre le industrie sono più nascoste.-
-Hai industrie di droga qui?!-
-Sì, anche qui.-
-Come anche...-
Poi Lorenzo gli chiese che tipo di droga commerciasse.
-Le droghe leggere, principalmente... Ma qualcosa anche di più pesante.-
-Più pesante? Tu non ne fai uso, vero?-
Lui fece una faccia sconsolata, e aprì leggermente la bocca: -No.- Disse a tono basso, come a voler evitare l'argomento.--
Indossando uno smoking nero Lorenzo raggiunse il riccio da dietro mettendogli le mani sul bacino.
-Che gusti classici...- Sussurrò Filippo, mettendosi in mostra con il suo completo decisamente più eccentrico.
Lui gli toccò l'orecchino con la croce d'argento al lobo sinistro, ed egli ridacchiò a causa del solletico che gli faceva. Alzò il volto per vedere il suo sguardo, così gli diede un bacio stampo sulle labbra, per poi continuare a dargliene tanti velocemente e giocosamente.Presero la limousine per andare nella villa di Carter, così arrivarono prima del previsto.
-Prego.- Annunciò il maggiordomo all'ingresso: un uomo alto e magro, con la vecchiaia che gli procurava rughe, nei, e si sbarazzava dei capelli.
Un'enorme stanza arredata in stile rinascimentale e moderno insieme.
Sui tavoli davanti ai divanetti c'erano banconote da 500 euro, una pistola e della polvere bianca sparsa per tutta la superficie.
Carter improvvisamente entrò, facendo distogliere i loro sguardi imbarazzati e spaventati: -La vedi questa? Tua al cento per cento!-
-Che culo.- Sussurrò senza farsi sentire.
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Come sarà l'Inferno? - Ladri di Poesie
RomantikHanno un passato simile, che li ha resi apatici davanti ad ogni emozione. Non sono in grado di amare, ma non significa che non lo siano mai stati. Troppe volte sono stati feriti, ed entrambi vorrebbero solo che quest'agonia terminasse. Un segreto d...