Capitolo 10: "Dissidio"

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Tu sei arte
Non puoi piacere a chiunque

Poche notti dopo partirono, come Simone aveva consigliato, per le Filippine: la casa che comprò anni fa era pronto ad accoglierli nuovamente.
-Wow... Ogni tua casa è sempre più bella.- Disse Lorenzo mentre percorrevano una stradina in mezzo alla foresta. La casa era simile a quella Newyorkese ma questa era rispettivamente più nascosta.

-Sistemate le nostre valigie nella camera con la terrazza.- Comunicò autoritario Filippo alla servitù.
-Nella stessa camera?-
-Sì.-

I due ragazzi andarono insieme nel giardino, il quale era posizionato su una roccia a picco sul mare, a più di cinquanta metri di distanza.
I lavoratori erano coloro che tenevano in piedi la villa, dato che se fosse stato per Filippo sarebbe crollata fra polvere, ragnatele ed erba alta.
-Questo posto è stupendo, veramente, sembra un paradiso.- Disse il moro.
-Sì... Dovrei tornarci più spesso.-
Per un attimo si goderono il silenzio del posto: -Ti voglio bene.- Gli diceva sempre Filippo. Lui ci mise un po' a rispondere, ad elaborare ogni volta quella notizia, ma alla fine ricambiava sempre.

Filippo gli aveva detto che erano andati lì solo per cambiare aria, mentendo spudoratamente.
Arrivò uno della servitù:-Signore, c'è un uomo che la cerca davanti al portone.-
-Mh? Chi è?- Replicò all'uomo Lorenzo.
-Non me l'ha detto.-
-Arriviamo.-

Si staccarono ed entrarono nel salotto, dove in pochi secondi l'uomo sarebbe entrato: occhiali da sole, camicia con palme e ananas, infradito, boxer da spiaggia e una lunga collana d'oro. Capelli mori scompigliati e carnagione color caramello.
-Filippo! Ti prendi una vacanza qui, nella mia terra e neanche mi avvisi?- Disse ridendo.
-Carter... Non siamo qui da mezz'ora e già ti trovi qui!- Filippo forzò un sorriso.
Guardò Lorenzo: -Tu sei il suo socio immagino. Sì, gira la voce che abbia trovato una spalla.-
Si avvicinò a lui: -Io e questo figlio di puttana una volta abbiamo fatto una strage a Vegas! Ricordi Filì'?>>
-Ricordo ricordo...- Diventò tutto rosso in viso per il disagio: -Perché ti trovi qui?-

Carter emanava entusiasmo da tutti i pori della sua personalità esuberante.
-Sì sì, be' le voci girano.- Annuirono: -Stasera siete miei ospiti: voglio che veniate a casa mia per cena.-
-Bene, bene.- Sospirò Lorenzo.
-Alle nove in punto.-
Rise nuovamente e se ne andò accompagnato dalle guardie.

-Ma chi diavolo è quello?-
-Un tipo con cui ho lavorato.- Lorenzo replicò subito: -E cosa fa?-
-Droga.- Disse netto. -Ah, ed eravate soci?-
-Più o meno.-

Lui annuì.
-Sì, le coltivazioni sono un po' più a nord della casa, mentre le industrie sono più nascoste.-
-Hai industrie di droga qui?!-
-Sì, anche qui.-
-Come anche...-
Poi Lorenzo gli chiese che tipo di droga commerciasse.
-Le droghe leggere, principalmente... Ma qualcosa anche di più pesante.-
-Più pesante? Tu non ne fai uso, vero?-
Lui fece una faccia sconsolata, e aprì leggermente la bocca: -No.- Disse a tono basso, come a voler evitare l'argomento.

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Indossando uno smoking nero Lorenzo raggiunse il riccio da dietro mettendogli le mani sul bacino.
-Che gusti classici...- Sussurrò Filippo, mettendosi in mostra con il suo completo decisamente più eccentrico.
Lui gli toccò l'orecchino con la croce d'argento al lobo sinistro, ed egli ridacchiò a causa del solletico che gli faceva. Alzò il volto per vedere il suo sguardo, così gli diede un bacio stampo sulle labbra, per poi continuare a dargliene tanti velocemente e giocosamente.

Presero la limousine per andare nella villa di Carter, così arrivarono prima del previsto.
-Prego.- Annunciò il maggiordomo all'ingresso: un uomo alto e magro, con la vecchiaia che gli procurava rughe, nei, e si sbarazzava dei capelli.
Un'enorme stanza arredata in stile rinascimentale e moderno insieme.
Sui tavoli davanti ai divanetti c'erano banconote da 500 euro, una pistola e della polvere bianca sparsa per tutta la superficie.
Carter improvvisamente entrò, facendo distogliere i loro sguardi imbarazzati e spaventati: -La vedi questa? Tua al cento per cento!-
-Che culo.- Sussurrò senza farsi sentire.

Come sarà l'Inferno? - Ladri di PoesieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora