Capitolo 20: "Aaron"

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Sapevi sempre di sigaretta
e ora che te ne sei andato
non riesco più a smettere di fumare


-Tu hai figli?- Chiese il ragazzo seduto, mentre beveva una Coca-Cola.
-Io? Sì, ne ho uno più o meno della tua età. Ora dovrebbe andare in prima media.-
-E perché non me ne hai mai parlato? Perché non l'ho mai visto? In casa tua non c'è mai...-
-Neanche io lo vedo da anni... La madre mi ha vietato di vederlo perché pensa che sia una "cattiva influenza" su di lui. Lui non sa neanche che esisto probabilmente.-
-Come si chiama, com'è fatto?-
-Si chiama Lorenzo. È basso, come te. Ha i capelli mori e mossi, gli occhi sono azzurri.-
-Come fa a sapere il suo aspetto se non l'ha mai visto?-
-Grazie alle mie fonti riesco ad avere foto sue.-
-Ah...-
-Insieme sareste un ottima accoppiata, lo sai? Siete uno più bello dell'altro.-
Filippo sospirò e si raddrizzò sulla sedia: -Magari un giorno lo incontrerò.-
-Dubito.-
-E tu che ne sai? Forse succederà per caso. Abita qui a Milano?-
-Milano è una megalopoli, con tante zone diverse, che ne sai che è in quella dove abiti tu?- Iniziò a sorseggiare della birra.
-Non saprei... Mi hai detto che è bello, sarebbe bello sapere com'è fatto.-
-Te l'ho già descritto.- Disse serio, quasi evitando l'argomento.
-Sì ma... Vederlo dal vivo.- I suoi occhi
Rimase qualche secondo in silenzio: -Sei mica ricchione?-
-Cosa? No! Io- Io mi sto frequentando con una ragazza...-
-Ah sì? E chi è?-
-Si chiama Naomi. È bella e dolce. Sensibile, è molto diversa, sai, dalle altre.-
-Mh... Ha le stesse caratteristiche di mio figlio. Pure lui è diverso dai suoi coetanei. È una peste lui però.-
-Davvero, devi farmelo conoscere. Non ho tanti amici e mi farebbe piacere conoscerlo.-
-Non se ne parla. E anche se ne avessi la possibilità, no lo farei. Incontrarlo potrebbe distrarti dai tuoi compiti, come può fare questa ragazza qui... Come hai detto che si chiama? Naomi?-
-Sì ma non mi distrarrà! Te lo prometto.-
-Me lo prometti Filippo?-
-Te lo prometto.-
-Va bene... Parlami di lei.-
-E tu parlami di tuo figlio.- Lui annuì: -Ok... È bassina, e ha i capelli mori, con gli occhi marrone scuro. Si trucca poco, ma è comunque bellissima.-

-Anche Lorenzo è molto bello.-
-E ce l'ha la fidanzata?>>
-Oh non credo... Non ha molto tempo libero. E poi, penso sia gay.-
-Non penso ci sarebbe nulla di male.-
-Dio dice che ci sono l'uomo e la donna, nient'altro.-

Era buio, d'altronde alle 04:00 di mattina non poteva essere altro. Filippo dormiva nel letto come ogni notte: niente più festini e avventure occasionali come una volta, ora che c'era Lorenzo nella sua vita. Ma che dico, non era mai stato tipo da feste.
Appunto, il suo fidanzato era andato a bere in cucina, e per un attimo gli parve che la sua vita, e quella di Filippo fossero due vite normali: che fossero solamente una coppia che viveva insieme, felicemente. Pensò semplicemente che sarebbe stato bellissimo.

Si versò dell'acqua nel bicchiere, ma ne uscì un po' fuori sul ripiano. Quando si voltò per andare a prendere un panno per asciugare, si ritrovò con una pistola puntata in fronte, ma non urlò, anche perché gli venne tappata la bocca; spalancò solo gli occhi e inizio ad ansimare.
Nemmeno lo sfiorò il pensiero che potesse essere Filippo.

-Ciao, Lorenzo.- Una voce giovane, non profonda e bassa come chiunque si sarebbe aspettato da un uomo che ti entra in casa di notte. Sottile, anche con delle tonalità leggermente femminili.
L'uomo lo fece muovere fino a farlo sedere sulla poltrona, e a farlo legare lì dagli altri uomini.
Pochi minuti dopo anche Filippo fu svegliato e portato in soggiorno.

-Che succede?! Slegami immediatamente!- Esclamò il moro.
I rapitori accesero le luci, così si poté vedere il loro volto. Specialmente il volto di colui che parlava.
-Sono le 04:00 del mattino... Puoi andare a giocare da un'altra parte con i tuoi amichetti? Ti avevo detto di non farti più vedere qui, Aaron.- Disse il Filippo.
Lorenzo preferiva stare in silenzio e farsi vedere lucido, tenendo la rabbia dentro di sé.
-Ma con chi credi di avere a che fare?- Gli rispose il capo. Era vestito totalmente di bianco, la carnagione chiarissima, gli occhi azzurri e i capelli biondo ghiaccio.
La canotta sempre bianca, come i cargo che arrivano fino a terra e gli anfibi sempre bianchi. Una bellezza incantevole. Soprattutto per le labbra rosee, di media grandezza. Pensare che erano quelle la cosa più in evidenza del corpo.
-Ci sono modi più educati di cercare di parlare con le persone, e svegliarle alle 04:00 di mattina per poi minacciarle con una pistola, sai, non è il massimo.-
-Come se ti meritassi di meglio.- Disse il biondino.
-Sì, effettivamente sì.-
-E invece no.- Fece una smorfia da bambino.

Come sarà l'Inferno? - Ladri di PoesieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora