Nuova casa

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Eravamo arrivati da poco più di un giorno in Giappone e la nostra nuova casa si trovava precisamente vicino alla zona di Musutafu, ovvero nella prefettura di Shizuoka, il luogo in cui si trovava la UA il mio futuro liceo, nonché la scuola più famosa per eroi.

Sfortunatamente a causa del trasloco, ma soprattutto perché mi sentivo in dovere di aiutare la mamma nel sistemare tutti gli scatoloni portati con noi in macchina, non sono potuta andare a visitare la zona.

Per cui anche se un po' triste decisi di passare il resto della giornata a sistemare la casa, perdendo maggiormente tempo nel sistemare la mia nuova camera da letto, in quanto dovevo mettere apposto molti libri, i poster, gli album fotografici e l'album da disegno oltre che i quaderni di appunti. Fortunatamente per noi avevamo preso una casa già completamente arredata, quindi le uniche cose che mancavano effettivamente e che sarebbero arrivate quello stesso giorno grazie il camion dei traslochi erano i letti e alcuni scatoloni che non erano entrati in macchina.

La casa di sé per sé non era la cosa più bella, perché quello che catturava lo sguardo era sostanzialmente tutto ciò che la circondava. Ebbene dovete sapere che per entrare si doveva passare attraverso un enorme portone di legno, al di là del quale c'era una piccola stradina che conduceva a sinistra verso la casa, invece proseguendo dritto era possibile osservare un piccolo parcheggio a spina di pesce e sulla destra invece era presente un'altra piccola porticina che potava in un immenso giardino al cui centro era presenta un grande lago nel quale c'erano dei bellissimi esemplari di carpe koi bianche, nere e rosse. Sempre all'interno del giardino erano presenti 3 grandi alberi di ciliegio, che sembravano essere quasi secolari dalla dimensione che avevano del tronco e probabilmente era uno spettacolo mozzafiato vedere la pioggia dei petali, durante la loro sfioritura.

Per accedere alla casa situata a sinistra del vialetto era necessario salire alcuni gradini, aprire un piccolo cancello di ferro verniciato di nocciola per poi trovarsi davanti la porta d'ingresso. Naturalmente la casa era circondata da un grande giardino, formato da una siepe estremamente curata per una casa in vendita, ma erano presenti anche degli alberi sempre verdi e dei cespugli di rosse ibridi bianche e rosa.

Una volta entrati ci si trovava sull'ingresso formato da un piccolo pavimento in parquet caratterizzato dalla presenza di un gradino, al di là de quale non si può accedere se si indossano le scarpe. Questo perché sostanzialmente in passato, i pavimenti di tutte le abitazioni giapponesi erano ricoperti dal tatami, cioè delle stuoie realizzate pressando la paglia di riso. Essendo i tatami molto delicati, diventò subito un norma comune non calpestarlo con le scarpe in modo da non rovinarlo.

Quindi una volta tolte le scarpe queste, dal momento che non è presente una scarpiera, le si avvicinano facendo toccare i tacchi verso il gradino d'ingresso e ponendo le punte invece verso l'esterno della proprietà. 
Una volta tolte si devono mettere le ciabatte accuratamente posizionate sopra lo scalino in modo da non toccare "la parte sporca dell'ingresso" ed entrare finalmente in casa.

Una volta entrati era possibile vedere che la casa era divisa in due piani, grazie alla presenza di una rampa di scale. Ebbene al primo piano era possibile trovare il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina e un piccolo sgabuzzino all'interno del quale ci si poteva mettere la lavatrice con l'asciugatrice, invece al piano superiore erano presenti 4 camere da letto e due 2 bagni composti rispettivamente da vasche, docce e lavandini oltre che da armadietti utili per mettere all'interno i vari prodotti per il corpo e dagli specchi attaccati a muro.

In tutto ciò le pareti erano di un bellissimo bianco panna, anche se mi venivano i brividi al solo pensiero della comparsa di macchie, non facili da ricoprire visto il colore.

Il pavimento invece non presentava il parquet, ma proprio i tatami e solo le scale erano caratterizzate dalla comparsa di mattonelle che sarebbero poi state coperte da un lungo tappeto, anch'esso color panna, ma caratterizzato internamente da ricami oro ed esternamente da bordi sempre tendenti sull'oro.

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