capitolo 15

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Sofya:

Non so quante ore sono passate da quando sono seduta su questa sedia, quell'uomo dopo che mi ha detto che mi avrebbero uccisa se ne andato e non è tornato più.

Non capisco perché vogliono uccidermi, che ho fatto di male?

Spero solo che Dimitri si è accorto della mia assenza, altrimenti sono morta.

Inutile dire che sto piangendo, sono terrorizzata, e il fatto di essere legata mi spaventa ancora di più se penso al mio passato.

Sento la porta aprirsi, l'ansia sale ancora di più.

Una figura non come quell'uomo si avvicina, sento il suo profumo, è lui, Dimitri.

<Dimit> sono sollevata.

<Shh piccola non farti sentire, ora ti libero> mi sussurra.

Va dietro la sedia e con un coltello taglia le corde.

Mi alzo velocemente dalla sedia e lo abbraccio forte, piangendo come una bambina.

<Shh ci sono io adesso piccola, va tutto bene> mi accarezza i capelli.

Usciamo e si guarda intorno, non c'è nessuno, svolta a destra e andiamo verso un corridoio dove c'è una porta, apriamo e usciamo di lì.

Corriamo fino alla sua macchina e poi parte velocemente.

Con una mano guida e con l'altra mi tiene la mano.

<Ho avuto paura> ammette.

<Tu? Perché?>

<Avevo paura di perderti> sorrido.

<Ma chi è stato a rapirmi? E perché?>

<Non lo so piccola, ma lo scoprirò e lo ucciderò> è arrabbiato.

<Tu hai sentito qualche nome?> mi chiede.

<No, è venuto solo un uomo, ma era buio e non riuscivo a vederlo, ha detto che dovevano uccidermi>

<Non ti toccheranno più, te lo prometto> mi stringe più forte la mano.

<Ma dove andiamo?> chiedo perché questa non è la strada per la mia casa.

<A casa mia> annuisco.

★★★

Appena arrivati scendiamo dalla macchina e noto che davanti alla villa ci sono delle guardie, apre la porta e entriamo.

Dalle scale scende un uomo che appena mi guarda fa una faccia strana.

<Figliolo cosa fate qui?> sembra un po' spaventato.

<Qualcuno l'ha rapita, voglio tenerla qui al sicuro>

<Ah.. piacere allora>

<Piacere> non mi piace quest'uomo.

Una signora con un grembiulino si fa avanti.

<Buonasera signori, volete qualcosa da mangiare?>

<Si Ludmilla, prepara qualcosa anche per la piccola> risponde l'uomo.

<Ma certo> Ludmilla va in cucina e Dimitri mi porta di sopra in camera sua.

<Tutto bene?> mi chiede una volta seduti sul letto.

<Non mi sento a mio agio con tuo padre> confesso.

<Immagino, ma tranquilla stai con me> si stende sul letto e mi porta sopra di lui e mi accarezza.

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