capitolo 23

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Dimitri:

Mai.

Mai nessuno mi aveva fatto un regalo o un pensierino, non ho mai provato quella sensazione quando scarti un regalo, la sua maglia con i suoi bellissimi occhi è il mio primo regalo ed è bellissimo, lo terrò sempre con me.

Il pensiero di averla fatta piangere mi uccide, non volevo..

Questi sentimenti sono nuovi per me, tipo la gelosia, non sono mai stato geloso, e ieri, il pensiero che Sofya potesse stare con un ragazzo mi ha accecato dalla rabbia e l'ho trattata male.

Cazzo.

Si sta muovendo nel sonno e una sua mano è andata a finire sopra ai miei box.

Sono le 6:55, tra cinque minuti dovrebbe svegliarsi.

<Dimitri> si è già svegliata.

Tiene gli occhi aperti a fatica, è così bella anche di prima mattina.

<Che ore sono?> domanda sbadigliando.

<Tra due minuti suona la sveglia>

<No, già?>

<Già..ehm Sofya>

<Mh>

<La tua mano, mi sta facendo impazzire>

<Che mano?> mi guarda confusa, poi guarde le sue mani e arrossisce quando vede la mano sui miei box.

<Scusa, non me ne sono accorta>

<Tranquilla> le sorrido e le do un bacio a stampo, poi suona la sveglia.

Chiude la sveglia e si alza dal letto.

<Vado a fare una doccia>

<Io la faccio dopo a casa, tu vai, io mi vesto> annuisce e mi da un altro bacio per poi andare in bagno.

Mi alzo anch'io dal letto e inizio a vestirmi, metto il mio regalo nella busta perché me lo porto a casa, ma prima spruzzo il suo profumo sopra la maglia.

Esce dal bagno e annusa l'aria.

<Hai spruzzato il mio profumo?>

<Si> sorrido

<L'ho spruzzato sul mio regalino, così posso sentire il tuo profumo quando non sei con me> arrossisce e mi viene vicino ad abbracciarmi.

La stringo tra le mie braccia e le do un bacio sulla testa.

Ci stacchiamo e inizia a vestirsi, mette l'intimo e un jeans nero con una felpa rossa, si spruzza il profumo e prendo lo zaino con il telefono.

Scendiamo di sotto e usciamo di casa salendo in macchina.

<Stasera andiamo a cena fuori> le dico mentre metto una mia mano sulla sua gamba.

<Ma devo lavorare> mi risponde stringendo la mano.

<E io sono il capo, serata libera stasera> sorride e annuisce.

<Dove andiamo?>

<Mettiti un vestito> le dico solo questo.

La porterò in un ristorante sul mare, farò prenotare la sala solo per noi due, la sala dove si vede bene la vista del mare.

<A che ora mi passi a prendere?>

<Alle 20:00, però ci vediamo anche dopo scuola, ti passo a prendere e ti accompagno a casa>

<Va bene, grazie>

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