capitolo 20

38.7K 747 204
                                    

Sto preparando la colazione, dopo partiamo, non possiamo stare sempre qui anche perché io ho scuola.

Vado in bagno a chiamare Dimitri.

<La colazione è pronta>

<Mi aiuti?>

Mi avvicino e gli abbottono la camicia.

<Sei tanto tanto tanto bella> arrossisco e gli do un bacio a stampo.

<Andiamo a fare colazione>

Usciamo dal bagno e andiamo in salotto.

Per la colazione ho preparato dei pancake con lo sciroppo d'acero.

Mentre mangiavamo scherzavamo un po', mi imboccava e io imboccavo lui.

<Fermati> mi stava facendo il solletico.

<Ti prego> per quanto stavo ridendo quasi non respiravo più.

<Dammi un bacio e mi fermo>

Prendo il suo viso tra le mani e lo bacio.
Non perde tempo e mi infila la lingua in bocca.
Mi accarezza le gambe da sopra i jeans e poi sale sui fianchi stringendoli.
Muovo un po' il bacino e lo sento mugolare di piacere, mi morde il labbro inferiore e io faccio lo stesso.

D'un tratto sentiamo un rumore strano, ci stacchiamo e ci alziamo, controlliamo tutta la casa ma non c'è nessuno.

<Falso allarme> ridacchio, ma lui sembra serio.

<Tutto bene?> gli chiedo.

<Prendi subito le tue cose>

<Devo ancora pulire>

<Sofya muoviti> stranita dal suo comportamento vado in camera e prendo la borsa con le mie cose.

Scendo di sotto e usciamo di casa.

Mi prende la mano e cammina veloce fino in macchina.

<Ma che ti prende?> gli chiedo una volta saliti.

<Una bomba>

<Una bomba? Ma do> non faccio in tempo a parlare che sentiamo un esplosione, ci giriamo e vediamo la casa andare a fuoco.

Lo vedo appoggiarsi al sedile con una mano in fronte.

<Mi dispiace per la casa>

<Non me ne frega un cazzo della casa, si ricostruisce, se non sentivamo quel rumore potevi morire> sbatte una mano sul volante.

<Potevi morire anche tu>

<Non me ne frega, tu non devi farti male>

<Neanche tu Dimitri>

Mi slaccio la cintura e lo abbraccio.

<Ma chi è stato? E quando l'hanno messa poi?>

<Non lo so, sicuramente stanotte, era una bomba a cronometro>

Prende il telefono e fa partire una chiamata.

<Chi chiami?>

<Vigili del fuoco, solo quelli di cui mi fido un po'>

Smette di parlare e poi mette in moto.

Con una mano guida e con l'altra tiene stretta una mia mano.

Lo vedo pensieroso.

<Cosa pensi?>

<Se non sentivamo quel rumore..>

<Va tutto bene, l'abbiamo sentito e stiamo bene> gli stringo la mano.

DevilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora