3. Occhi accecanti

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"May I have your attention, please?

May I have your attention, please?

Will the real Slim Shady please stand up?

I repeat, will the real Slim Shady please stand up?

We're gonna have a problem here?"

Mi svegliai sulle note di The real slim shady. Non una sveglia perfetta, ma tanto se ho sonno mi riaddormento comunque... quindi meglio mettere questa così che mi si alza un po' l'umore. Infatti come da calendario, buttai il telefono a terra e tornai a sonnecchiare al calduccio sotto le coperte.

"Giulia muoviti che papà deve accompagnare anche me" la voce di mia sorella mi svegliò completamente e a mala voglia mi alzai con il mio solito mal di testa. Ormai era come un fastidio costante, avevo smesso anche di compilare le tabelle dei dottori perchè tanto si ostinavano a darmi solo integratori che non facevano una beata minchia.

Spostai all'indietro i capelli che erano ricaduti sulla faccia e aprii le persiane per far arieggiare la camera. Essendo ancora a settembre faceva piuttosto caldo, così non dovevo accendere la stufetta per cambiarmi.

Poi mi incamminai verso la cucina dove trovai mia mamma intenta a svuotare la lavastoviglie che vedendomi mi salutò cordialmente. Io alzai la mano e aprii il frigo prendendo il the alla pesca e i miei integratori. Erano di tutte le forme e sfumature di grigio e bianco possibili e per certi non faticavo a mandarle giù visto che non sapevano di niente, mentre per altri il problema era più evidente perchè la capsula protettiva si scioglieva subito in bocca lasciandomi un sapore di erbe delle caprette di Heidi in bocca.

In seguito presi una tazza e ci versai il latte e i cereali. Mi sedetti e iniziai a mangiarli mentre fissavo il vuoto di fronte a me.

"Tieni ti ho riempito la borraccia" disse mia mamma posandomi davanti la borraccia da cui scendevano ancora delle goccioline d'acqua.

"Grazie"

Finito di mangiare, presi l'acqua e un pacchetto di crackers e li misi nella tasca davanti dello zaino.

Mi vestii con dei jeans blu larghi a vita media, una maglietta bianca con un leggere scollo a v e abbastanza corta. Presi una felpa nera da mettere se avessi avuto freddo.
Mi sciolsi le trecce e mi misi un po di mascara. Profumo, scarpe, chiavi di casa e mi fermai sulla porta quando mi chiamò mia mamma.

Ero un po' in ritardo, ma essendo nuova sarei stata giustificata, quindi non mi feci molti problemi.

"Giu, hai preso tutto? Quaderni, fazzoletti, telefono... assorbenti?"

"Si ma, stai tranquilla e poi il ciclo mi è finito una settimana fa" la rassicurai alzandomi e prendendo lo zaino.

"Ok... forza tesoro ce la puoi fare"

"Lo so" e dopo questo mi chiusi la porta alle spalle dove c'erano già mia sorella e mio padre ad aspettarmi seduti nei sedili anteriori.

"Ok, prima Stella che altrimenti perde il traghetto"

"Sissignore" sussurrai appoggiando la testa al finestrino come mio solito

"Cosa?"

"Niente"

"No, cosa hai detto?"

"Non stavo parlando con te" risposi acida a mio padre

"Di ben in meglio, ora parli pure da sola" disse beffardo guardandomi dallo specchietto.

Stella mise la musica mentre io controllavo i messaggi. Ce ne erano una decina da tutti i miei amici in cui cercavamo di rassicurarmi sull'inizio della scuola o altri con semplicemente " ci manchi un sacco" o cose del genere.

𝙸 𝚗𝚎𝚎𝚍 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚊 𝚕𝚒𝚝𝚝𝚕𝚎 𝚘𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚎 - - -  𝚍𝚒4𝚛𝚒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora