"Giulia"
"Giulia siamo arrivati" sentii un brusio e qualcosa che mi scuoteva, così alzai la faccia che era attaccata al finestrino e mi trovai davanti mia mamma.
"Mhm?" mugugnai togliendomi una cuffietta.
"Siamo arrivati, forza tesoro"
"Si ora scendo" dissi stiracchiandomi e alzarmi di scatto facendo abbassare la pressione di colpo che mi fece automaticamente risedere sul sedile.
"Quante volte te lo dobbiamo dire che devi alzarti lentamente" questa è sempre mia madre con un'atteggiamento molto diverso da quello di prima.
Mi alzai più lentamente e vidi mio padre e mia sorella portare dentro le valigie. La casa è grande, contornata da un giardino abbastanza curato di medie dimensioni, ma essendo abituata agli spazi di Milano centro, quella mi sembrava paragonabile alla reggia di Versailles.
Mentre aspetto di non svenire vi racconto un po' di me. Sono Giulia, ho 12 anni (perchè li compio a luglio e siamo a inizio settembre) e ho una sorella più grande di tre anni, Stella. Con lei ho il tipico rapporto che hanno tutte le sorelle, in certi momenti la vorrei strozzare, mentre in altri mi chiedo cosa si possa desiderare di più dalla vita. Con i miei genitori la situazione è un po' diversa. Mia mamma sarebbe fantastica, la mamma perfetta se non fosse per la sua costante ossessione per il peso. Non sono grassa, ma nemmeno scheletrica e a lei questo non le va molto a genio. Mia sorella le critiche però non le riceve mai, perchè è magra e slanciata. Anche mio padre ci si mette dicendomi che sono una palla di lardo perchè non faccio abbastanza sport quando mi vede lui. Il problema è che quando lo dico a qualcuno, loro non capiscono perchè dicono che non sono grassa, ma perfettamente bilanciata e muscolosa, ma prova tu a farlo capire a quei due.
Lasciando stare l'argomento genitori, prima vivevamo a Milano, in un costoso appartamentino in centro, ma ci siamo trasferiti a -aspettate un attimo-
"Dov'è che siamo esattamente?" aspettate che ora vi rispondo
"Galileo di Mariana Piccola Giulia, l'avresti sentito se non fosti stata tutto il tempo con le cuffiette" ecco ci siamo trasferiti in quest'isola sperduta.
"Grazie papà sempre molto gentile" risposi facendo un finto sorriso. Ora capite che rapporto ho con mio padre?
Lui mi scimmiottò e si avviò verso casa.
"Ma perchè non potevamo andare a Maria Grande che c'era già il liceo per Stella?" chiesi ancora trascinando i piedi in casa.
"è Marina e poi perchè tuo padre abitava qui da piccolo ed erano in concorrenza contro quelli di Marina Grande"
"Ah ok" decisi di chiudere lì l'argomento anche perchè non mi interessava più di tanto e chiusi la porta alle mie spalle.
"io voglio la camera più grande" urlò mia sorella per poi iniziare a salire le scale a caso.
"Ma se non sai nemmeno dove sono" le urlai come risposta per poi incamminarmi su per le scale svogliatamente dopo che mia madre mi diede conferma delle posizioni.
Lei era riuscita a prendere la più grande ovviamente, ma non è che me ne importasse particolarmente, visto che io qui non ci volevo nemmeno venire. A Milano avevo il mio gruppo di amici, una classe che faceva solo casino e giocavo a tennis... qua non so nemmeno se la trovi una pallina da tennis.
"Possiamo ridipingere la camera?" chiesi urlando ai miei genitori visto che le pareti erano di un violetto smorto che con i mobili ciliegio rendeva la camera simile a quella di una bambina di otto anni nel suo periodo da chica mala.
"No, quel violetto è bellissimo"
"Non è vero, fa schifo" urlai ancora a mia mamma e mi buttai sul letto che era duro come un sasso, ma andava bene così, lo preferivo rispetto a quelli dove sprofondi fino a toccare il pavimento.
"Giu, com'è la tua camera?!" mi urlò Stella e la sentii che stava venendo verso camera mia
"Una merda" le risposi stropicciandomi gli occhi
"Eh già, la mia è molto più bella" disse con un sorrisetto soddisfatto sulla faccia
"Ok, ma tu non hai questi" disii e mi alzai velocemente creando ancora il giramento, ma me ne fregai e presi la scotola dove erano contenuti i led e una lampada a forma di luna
"Wow fighi, te li hanno regalati mamma e papà per il compleanno?" chiese con occhi sognanti
"No, me li sono presa da sola" risposi tranquillamente per poi riappoggiarli nello scatolone e sedermi a gambe incrociate sul letto cercando di ignorare il fastidio che avevo alla testa.
"Quando attacchi i led?"
"Non lo so, anche perchè mi serve una scala e possibilmente l'aiuto di papà"
"Già... va bhe mi aiuti a mettere le foto?"
"Si arrivo" e aspettai che andasse via per poi alzarmi molto lentamente ed incamminarmi nella stanza difronte alla mia.
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Eii
Questo è il primo capitolo della storia.
Lo so che è un po' corto, ma se avete letto anche l'altra storia, sapete che volevo pubblicarlo entro sta sera.
Se non avete letto l'altra mia storia (ancora in corso) e vi piace outerbanks, andate a darci un'occhiata pls.
Comunque spero vi piaccia e niente commentate per favore perchè mi diverto un sacco a leggere le reazioni.
Se avete richieste o cose simili chiedete pure... e niente anche perchè credo che nessuno lo legga lo spazio autrice ma io lo scrivo lo stesso e me ne frego ahah
Notte
Giu 💕
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𝙸 𝚗𝚎𝚎𝚍 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚊 𝚕𝚒𝚝𝚝𝚕𝚎 𝚘𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚎 - - - 𝚍𝚒4𝚛𝚒
FanfictionA Marina Piccola arriva una nuova o vecchia famiglia? Giulia per il lavoro dei suoi genitori è stata costretta a lasciare la sua amata Milano per trasferirsi in questa piccola isoletta nel nulla più totale. Riuscirà ad ambientarsi e magari a trovar...