20. Met you in the bathroom

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Entrai a scuola in ritardo, come sempre. Stavo correndo per le scale quando la campanella suonò e allora velocizzai la mia andatura.

Salutai con una mano Dani, che stava per chiudere la porta.

"Ciaoo" dissi con il fiatone

"Non ce la farai mai ad arrivare in orario giusto?" mi chiese sorridendo.

Scossi la testa ed entrai sorridendo e salutando la prof che era già seduta alla cattedra pronta per fare l'appello. Ricambiò il saluto normalmente, come se non fossi arrivata in ritardo, ormai si era rassegnata.

Diedi una veloce occhiata ai banchi dietro di me, dove vidi Pietro fissarmi, ma feci finta di niente e mi sedetti al mio posto. Salutai Livia, come facevo ogni giorno. Stavo cercando di fingere che non ci fosse niente di strano, anche se si sentiva l'aria tesa come la corda di un violino. Lei ricambiò il saluto e poi la lezione iniziò.

Alle 9:50 suonò il primo intervallo. I miei muscoli si rifiutavano di alzarsi dalla sedia e i miei occhi non riuscivano a cambiare direzione, rimanevano fissi sulla lavagna. 

Presi la merenda e aspettai che Monica e Isabel mi circondarono. Finalmente i miei jeans si staccarono dalla sedia e i miei occhi iniziarono  a vagare per la classe: non c'erano più

"Non ci sono" dissi più a me stessa che alle ragazze.

"Chi?" domandò Monica

"Pietro e Livia" lo ripetei a me stessa. Stavo per crollare ancora. Non volevo pensare cosa stessero facendo, non volevo immaginare-

"Giu stai be-"

Corsi in bagno, stavo per vomitare. 

Non notai nemmeno la massa di persone che lo occupavano, tra cui Pietro e Livia, mi preoccupai di spalancare la prima porta libera e inginocchiarmi davanti al gabinetto.

Qualcuno aprì la porta e mi prese delicatamente i capelli che uscivano dalla coda e rischiavano di andarmi davanti alla faccia.

Alzai la testa, pensando che fosse isa o monica, ma quando sentì la sua voce la riabbassai, perchè il vomito era tornato.

Quando finì presi un pezzo di carta igienica per pulirmi la bocca. Mi alzai in piedi e lo guardai finalmente in faccia. Per quanto facesse male da morire, mi era mancato il suo viso.

"Stai bene?" mi chiese preoccupato

"Si tranquillo" mi appoggiai al muro e posai le mani sulle ginocchia, non ce la facevo a reggermi in piedi.

"Vieni, esci un po' e chiamiamo la bidella" stava per aprire la porta, ma lo bloccai

"No, non voglio affrontare le migliori amiche preoccupate, ti prego, un attimo, devo riprendermi" e respirai affannosamente mentre lui chiudeva a chiave la porta.


PIETRO'S POV

Non l'avevo mai vista così debole, volevo aiutarla, ma non sapevo come e forse tutto ciò era solamente a causa mia.

"é questo che ti è successo dopo che me ne sono andato da casa tua?" volevo delle risposte, anche se non  me ne sarei fatto niente, provavo quella voglia, quell'incredibile curiosità di entrare nella sua testolina, nel suo piccolo mondo: volevo farne parte anche io. Ma avevo mandato tutto a puttane.

"No, quella sera sono svenuta... ma tu come lo sai?" non mi guardava, aveva gli occhi fissi sul pavimento e ignorava tutte le voci che provenivano dall'esterno, le urla preoccupate di isa e i pugni di Monica sulla porta. Eravamo nella nostra bolla e nessuno se ne sarebbe andato.

"Ragazze, sta bene, tornate in classe" urlai prima di riconcentrarmi su Giulia. 

"Quando ero sul vialetto di casa ho sentito tua mamma urlare e poi il giorno dopo non sei venuta a scuola, quindi ho messo assieme le cose..."

'Voglio baciarla' era questo l'unico pensiero che avevo.

L'ho capito quando ho baciato Livia quanto in verità tenessi a Giulia, quanto lei fosse più importante rispetto a tutti. Quello che provo per lei e con lei, non l'ho mai provato con nessuno.

L'unica cosa di cui mi pento è che per averlo capito ho dovuto baciare una ragazza che a me alla fine non interessa minimamente.

Volevo risistemare le cose, dovevo farlo.

"No, ma non è una cosa troppo allarmante, sono sempre stata cagionevole di salute" ora aveva appoggiato la schiena al muro e mi guardava con sufficienza. Come se fossi uno come gli altri.

Ci fu del silenzio tra noi e poi lei lo spezzò

"Mi dici perchè l'hai baciata? Perchè cazzo l'hai baciata eh?" era una furia e si stava dirigendo verso di me. Ora era a meno di un centimetro da me e nei suoi occhi si vedeva l'ira. Non c'era più la stanchezza o il malessere, c'era solo la rabbia.


GIULIA'S POV

Ero vicinissima a lui, troppo vicina. In me partì una sirena di allarme che mi indicava di allontanarmi subito, ma non lo feci. Non potevo risultare debole, non era più una persona con cui mi potevo sentire al sicuro.

Non odiavo lui per quello che aveva fatto, ce le avrà pure avute le sue ragioni del cazzo, ma odiavo me stessa, perchè non potevo fidarmi cecamente di una persona conoscendola appena. Non dopo aver passato la vita a rincorrere persone che non tenevano veramente a me, che mi hanno scaricato appena ne avevano avuto l'occasione. Di cosa mi sono illusa? Che le persone non fossero tutte uguali? 

Per aggiungere un pizzico di ironia, si sa che i milanesi sono tutti più stronzi degli altri, e forse mi sono fatta ingannare da questo, dal fatto che fossi in un paesino, non in mezzo ai grattacieli e alla vita frenetica che ti impediva di riflettere, non ti dava il tempo di approcciare con nuove persone, lì tutto sembrava un secondo, qua un minuto sembra infinito.


Lo guardai in faccia e nei suoi occhi vidi il mio riflesso, mi sentivo un' idiota: come ho potuto pensare che qualcuno tenesse a me? Non sono esagerata, sono cresciuta guardando i cartoni fino a tardi, perchè non c'era nessuno a dirmi di andare a letto, non c'era nessuno a dirmi di non stare attaccata al televisore, non c'era nessuno ad augurarmi la buonanotte. Non c'era mai stato, come potevo pensare che questo potesse cambiare?

"Giulia, io veramente- no-non volevo-" una lacrima mi solcò il viso e pensai a quanto mia mamma sarebbe stata delusa da quella piccola reazione.

Ma io non ero forte come lei, non lo ero mai stata. E lo dimostrai ancora una volta.

Me ne andai. Non lo lasciai finire, non ascoltai una singola parola di quello che mi disse, girai la chiave, aprii la porta e uscii asciugandomi le lacrime.

E se pensavo di aver già toccato il fondo, vuol dire che era niente in confronto a quello che stavo per affrontare.   



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Ei bellii

Come statee?

Questa volta sono stata brava e non vi hi fatto aspettare un mese per aggiornare

Capitolo molto strano direi, mi sono sentita proprio male mentre lo scrivevo, ma nel prossimo ci sarà una scoperta per voi e per gli "amici" di giulia. Non vedo l'oraa.

Niente, vado ad appuntarmi le idee

Baci 💋

Giu 💕

𝙸 𝚗𝚎𝚎𝚍 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚊 𝚕𝚒𝚝𝚝𝚕𝚎 𝚘𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚎 - - -  𝚍𝚒4𝚛𝚒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora