La giornata di oggi non era iniziata nel modo migliore. Come tutti i giorni i miei genitori stavano litigando, li ignorai, ero stufo di quei due. Mi svegliavo con le loro urla e mi addormentavo allo stesso modo.
Arrivai a scuola in bici e andai subito da pac, il mio migliore amico.
"Ei pac"
"Ciao Pietro" disse abbracciandomi e sentii qualcosa attaccato alla mia schiena: uno dei suoi soliti scherzi.
"Ti andrà meglio la prossima volta" gli ridiedi il foglio con scritto scemo mentre gli davo una pacca sul braccio
"Ma daii"
"Andiamo dentro che è meglio"
Ci stavamo girando verso la scuola quando vidimo una ragazza con dei capelli biondi mossi, attraversare il giardino ed entrare a scuola.
"O ma l'hai vista quella?!"
"Eh... si" cercai di fare quello disinteressato, ma era impossibile negare che quella ragazza non avesse attirato l'attenzione.
Era abbastanza alta, zaino nero della eastpack, jeans blu e una felpa nera. L'avevo vista solo di profilo, ma ero sicuro che anche il volto sarebbe stato bellissimo.
Quando entrò a scuola, tutti si affrettarono ad entrare o ad affacciarsi alle finestre, mentre tutte le ragazze erano infastidite dalle reazioni che aveva provocato.
Eravamo arrivati in classe e della nuova arrivata non c'era traccia, mi stavo già per addormentare quando qualcuno bussò alla porta. Raddrizzai il busto e misi in ordine i capelli nella speranza che fosse lei. Mi resi conto solo dopo che stavo trattenendo il respiro. Basta Pietro, devi darti una calmata, non può piacerti se neanche l'hai vista in faccia.
E invece era la bidella che ci comunicò di andare in aula magna. Strano, solitamente questi avvisi li fa Giusy, la segretaria. Scendemmo le scale e ci ritrovammo davanti il preside. Sì, quel pelatone con gli occhiali.
"Buongiorno ragazzi, spero che le vacanze siano passate bene... ecco dovrei darvi una comunicazione. Con mio grande dispiacere, devo avvisarvi che la scuola l'anno prossimo chiuderà. A causa di vari fattori, come ad esempio i professori, voi alunni, che siete rimasti in pochi, finito l'anno scolastico, andrete tutti a Marina Grande"
Cosa? Non potevo crederci, è uno scherzo vero?
Partì un vociare che il preside cercò di bloccare
"Silenzio! Allora, l'idea è quella di smistare la D nelle altre classi" non ce la facevo più, tanto quello che pensiamo noi non interessa mai a nessuno. Decisi di intervenire
"Ma come preside, volete veramente separarci così!"
"Ma non è che vogliamo" cercò di difendersi il preside
"é quello che ha detto"
"é necessario Pietro, non mi hai ascoltato fino ad ora?"
"Se volete potete fare richiesta di essere in classe assieme, in base ai posti che rimangono"
Anche Isabel cercò di protestare, ma niente da fare. Eravamo scatoloni, solo pesi che si spostavano da una parte all'altra, per gli adulti.
Risalimmo tutti intenti a dare voce alle nostre idee, neanche i prof ci ascoltavano. Il peggior primo giorno di sempre.
La lezione era iniziata da dieci minuti, e la prof stava cercando in vano di interrogare Giulio, quando qualcuno bussò nuovamente alla porta.
Ero pronto a vedere ancora una figura a me non gradita, quando si presentò una persona con una folta chioma biondo cenere e una camicia... era la ragazza nuova.
La prof la accolse e lei sfoggiò un fantastico sorriso. Era bellissima, proprio come avevo predetto. La seguii con lo sguardo, quando mi accorsi che era di fianco a me al posto di pac.
Tutti la stavano fissando, compreso io, lei un po' imbarazzata, spostò una ciocca di capelli ondulati dietro le orecchie e sorrise. Dio quel sorriso, mi faceva andare fuori di testa e la conoscevo da 2 minuti, come avrei fatto a passare l'anno senza distrarmi ogni volta?
La lezione riprese e io iniziai a fissare Livia. Ero curioso di sapere di più sulla signorina Bianchi, mi bastava il nome, ma non volevo fare figure, quindi aspettai nella speranza che lei facesse il primo passo.
Ma non fu così, mi girai verso di lei e mi presentai.
"Io sono Pietro, piacere" la vidi girarsi verso di me e guardarmi negli occhi. Aveva deli occhi cristallini, mi ci potevo specchiare all'interno.
"E?"
"Io mi chiamo Pietro ho detto, c'è qualcosa di strano?" dissi cercando di essere il più disinvolto possibile.
"Ah no, solo che mi hai presa di sorpresa, comunque piacere di conoscerti" mi sorrise di nuovo e io ricambiai sorridendo come un ebete. Ma cosa mi stai facendo signorina Bianchi?
"Chi è quella ragazza al primo banco?" mi chiese. Non so bene il motivo, perchè non trovavo niente di interessante in Livia, ma magari voleva solo iniziare a conoscere persone.
Le risposi provocandole una risata grazie all'ultima frase che avevo detto. Continuò a ridere abbassando la testa sul banco mentre la prof mi riprendeva.
Continuammo a parlare anche quando era suonata la campanella del cambio dell'ora. Non riuscivo a staccarmi dai suoi occhi, erano omogenei, senza troppe sfumature, simmetrici a tal punto che facevano paura. Erano un'arma potente e lei lo sapeva e la stava usando contro di me.
Appena dopo la conversazione, Giulio mi aveva costretto ad andare in bagno, per votare la ragazza più bella.
"è una cavolata" cercai di fargli abbandonare quest'idea estremamente stupida, ma non ci riuscì.
Mi chiuse in bagno con un pennarello rosso. Guardai il muro.
C'era il nome Giulia, ecco come si chiamava la ragazza. Aveva molte x, come Livia e anche Arianna. Non sapevo per chi votare: Livia la conoscevo da una vita e anche se non l'ho mai ammesso, ho sempre provato una strana attrazione per miss perfettina, mentre Giulia... la conoscevo da un giorno, ma quegli occhi mi avevano conquistato.
"Ho fatto, andiamo?"
"Per chi hai votato? Puoi dirmelo amico"
"No che non te lo dico, poi per me le ragazze sono tutte uguali, quante volte te lo devo dire" BUGIA, grossa bugia. Se fossi pinocchio, il naso mi si sarebbe allungato di tre metri.
"Secondo me hai votato per Livia o per Ari, dai si sa che Ari è la più bella del modo, ma che dico, dell'universo"
"Se, la più bella che non ti calcola di striscio"
"Ma tu non capisci, è una tattica per farmi ingelosire, fidati"
Era dall'elementari che gli piaceva Arianna, ma lei lo considerava solo con il pagliaccio della classe, niente di più.
Come immaginavo, all'intervallo la cosa della scommessa era saltata in ballo ed era partita una fantastica lite ragazze contro Giulio e un po' di esclamazioni dei ragazzi. Solitamente partecipavano solo Monica e Isabel, le due migliori amiche impiccione e moraliste, ma oggi si aggiunse anche Giulia, che annientò Giulio con due frasi.
"Amico, ti ha stracciato" dissi prendendolo in giro mentre uscivamo da scuola
"Se se va bhe, le ho solo lasciato vincere, è la nuova arrivata"
"La nuova arrivata che si è già fatta un sacco di amici" costatai guardandola parlare con un gruppo di ragazzi.
"è bella, tutte le ragazze belle fanno amicizia subito... come-"
"Come Arianna. Basta pac, ne sei ossessionato"
"Tralasciando le ragazze, io vado a casa, ci vediamo questo pomeriggio" gli dissi ricordandogli l'appuntamento che avevamo per giocare a basket.
"Pronto a essere schiacciato?" urlò per farsi sentire
"Credici" gli risposi salendo sulla bici pronto per sfrecciare sulle strade deserte di Marina Piccola.
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𝙸 𝚗𝚎𝚎𝚍 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚊 𝚕𝚒𝚝𝚝𝚕𝚎 𝚘𝚏 𝚕𝚘𝚟𝚎 - - - 𝚍𝚒4𝚛𝚒
FanficA Marina Piccola arriva una nuova o vecchia famiglia? Giulia per il lavoro dei suoi genitori è stata costretta a lasciare la sua amata Milano per trasferirsi in questa piccola isoletta nel nulla più totale. Riuscirà ad ambientarsi e magari a trovar...