Un nuovo inizio

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1 settembre 1998

Era una mattina piuttosto uggiosa, quella che decretava l'imminente inizio dell'anno scolastico a Hogwarts.

Un cielo grigio fumo si stagliava sulla placida prateria in cui era immersa la Tana, mentre Hermione, con una tazza fumante di caffè tra le affusolate dita, osservava pensierosa il paesaggio stagliarsi oltre la finestra.
Virò lo sguardo al suo fianco, appoggiandolo sull'enorme valigia, destinata nuovamente al proprio dormitorio della scuola.
Sospirò e con gesto annoiato, dopo aver preso in mano la propria bacchetta, pronunciò l'incantesimo di Estensione Irriconoscibile.

Avrebbe portato a termine il suo ultimo anno di studi, al contrario di Harry e Ron, gloriosi della loro scelta di intraprendere la carriera di Auror.
La ragazza ripensò a Ronald.
Si erano lasciati ed era stata, inizialmente, una tragedia.
Di certo nemmeno la loro costretta vicinanza fisica li aveva aiutati a superare quel duro momento.
Inizialmente regnava tra i due una tristezza ed una rabbia infinite, accompagnate poi dall'indifferenza ed infine, dopo qualche mese, avevano ricominciato a parlare.
Nel frattempo Ron cominciò ad uscire con la sua vecchia fiamma, "Lav Lav" Lavanda.
E lei?
Era sola.
Fiera della sua scelta di dare un taglio alla loro superficiale quanto imbarazzante storiella d'amore, frutto dell'adolescenza e della guerra.
Nulla più.

Arrivò in cucina mentre una sorridente Ginny l'attendeva alla porta. Con lei era presente Harry, mentre l'accarezzava affettuosamente le guance.
Un sentimento di sana invidia mista a dolcezza s'impossessò della bruna, pensando a come fossero due metà che coincidevano alla perfezione.

Vennero accompagnate alla stazione di King Cross, mentre la folla disordinata di studenti riempiva il corridoio adiacente al treno, intenti a salutare i propri cari.
Le ragazze non persero troppo tempo a congedarsi con il prescelto, per poi mettersi comode dentro ad una delle cabine.
Ginny rimase attaccata al finestrino per tutto il tempo, salutando il suo amato con mille smorfiette, fintanto che il treno non prese velocità, sbuffando grosse nubi di vapore.

Arrivate al castello, fu piuttosto semplice ritrovare la strada per i dormitori Grifondoro.
Le ragazze si accomodarono con noncuranza sui propri letti, sospirando e guardando il soffitto. Entrambe poi, quasi telepatiche, girarono la testa l'una verso l'altra, guardandosi.
-A che pensi?- chiese per prima Hermione
-È strano essere qui, dopo tutto quello che è successo-
Non vi fu una risposta, da parte della bruna, quindi Ginny riprese a parlare.
-Come ti comporterai con lui?-
-Come al solito- rispose Hermione, reprimendo una smorfia di amarezza.
-E se sapesse? Intendo dire...ciò che hai fatto quando lui...beh...-
-Nessuno, a parte la McGranitt, sa come sono andate precisamente le cose-
Ginny quindi le disse -Herm spero racconterai anche a me ciò che è successo. So solo che ti abbiamo ritrovata in ospedale e vederti in quelle condizioni è stato uno shock-

La sera non tardò ad arrivare e, con essa, tutti gli ospiti del castello riuniti in Sala Grande.
In un moto di pura curiosità femminile, Hermione si girò verso il tavolo dei Professori, notandone una postazione vuota.
"Non c'è" si limitò a pensare.
Ma in quel momento le imponenti porte della Sala Grande si aprirono teatralmente, rivelando un'imponente figura nera seguita da tante piccole teste.
Negli occhi dei nuovi primini si poteva leggere emozione ma soprattutto paura.
E come dar torto loro!
Di certo essere accompagnati da Piton non poteva definirsi "piacevole", al contrario della fortuna che aveva avuto lei con la McGranitt.
Provò pena e comprensione nei confronti di quei poveri studenti.

Lo sguardo poi girò, quasi automaticamente, sulla figura del Professore.
La carnagione già chiara di principio, risultava ancora più cadaverica.
Il contorno degli occhi velato da cerchi scuri.
Occhi stanchi.
Dal leggero movimento dei capelli, poteva intravvedere sul collo una delle due rotonde cicatrici.
Ma nonostante l'aspetto generalmente provato, quell'uomo aveva ancora la forza di tenere un portamento sicuro, fiero e imperturbabile.
Con passi lunghi e ben distesi si diresse al Cappello Parlante, incurante degli sguardi interrogativi dei presenti e della difficoltà dei piccoli di mantenere la sua stessa velocità.
Si girò su se stesso, creando con il mantello un movimento teatralmente ampio.
Guardava di fronte a se.
Quasi stesse guardando il vuoto.

In quel momento Severus Piton pensava solamente ad una cosa: la frustrazione di dover vivere.
Una vita arida.
Il destino gli aveva nuovamente riservato un brutto scherzo. Ma d'altronde, come aveva sibilato velenosamente verso Potter, la vita era ingiusta.
"Hai gli occhi di tua madre"
Una frase d'effetto, se poi fosse effettivamente morto. Ma ora?
Si sentiva solo ridicolo, con tutti quegli occhi puntati su di lui, curiosi dopo che Potter aveva sbandierato ai quattro venti la sua tormentata storia.
E l'avevano salvato...
Non sapeva precisamente chi fosse stato l'artefice ma, vista la situazione, occorreva poca fantasia per capire che l'autore fosse stato il prescelto.
Per cosa? Per tormentarlo ad oltranza?
Strinse i pugni, mentre un moto di rabbia nascente si impossessava di lui. Represse con forza disumana quel sentimento, mentre i suoi occhi saettarono quasi automaticamente tra i posti in cui spesso sedeva il moretto. Fu un gesto quasi inconscio pur sapendo che, quell'anno, non avrebbe frequentato la scuola.
"Per tua fortuna, Potter" pensò tra se e se.

Ma tra quei posti aveva scorto un paio di occhi color ambra, lucenti, attenti mentre lo studiavano. Ghignò appena, consolandosi del fatto che, se non ci fosse stato Potter da poter tormentare, avrebbe potuto riversare la sua rabbia sulla Granger.
Solo come lui sapeva fare.
D'improvviso vide le guance della ragazza imporporarsi e il suo viso abbassarsi in uno scatto, presa da un moto di imbarazzo.
Quell'anno sarebbe stato divertente per il Potion Master.
"Decisamente"

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Spazio autrice
Salveee :)
Sono tornata e spero vivamente che questo prima capitolo abbia suscitato in voi un po di curiosità!
Mi raccomando, votate la storia se vi piace! I vostri voti mi spronano a scrivere altre storie e condividere con voi la passione per questa ship che adoro.
Un abbraccio
Patrisha_Piton

Legame indissolubile - snamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora