Dopo la tempesta

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Furono giornate difficili.
Hermione pareva non volersi svegliare, ma le visite erano state consentite.
Madama Chips dovette contenere la folla di persone che volevano andare a salutarla, ripetendo per filo e per segno le regole per le visite in infermeria.
A due a due fecero il loro ingresso, constatando nuovamente che non si fosse svegliata.
Persino Ron andò a trovarla, nonostante ciò che era successo lo scorso Natale.
Appena il rosso sopraggiunse l'uscita, chiese all'infermiera -crede si risveglierà a breve?-
-Purtroppo non saprei darle risposta certa, Signor Weasley, ma sappiate che non appena dovesse svegliarsi, vi contatteremo subito-

La sera invece, non appena scattava il coprifuoco, Piton appariva davanti alla porta dell'infermeria. Dopo due sere consecutive, aveva piacevolmente constatato che Madama Chips dormiva in una saletta accanto, e ciò gli toglieva di mezzo inopportune domande in merito alle sue frequenti visite.
Con se aveva portato un libro di Pozioni Orientali, giusto per non stare tutto il tempo a fissare la ragazza come uno squilibrato.
La guardò per un istante, prima di sedersi accanto al suo letto. Aprì il libro ed iniziò a leggere.
Per una buona mezz'ora non volò una mosca, ma d'un tratto il Mago proferì -mi sono portato apposta un libro, per evitare di fissarti tutto il tempo. Mentre noto che a te piace ispezionare la gente, Granger-
Solo in quel momento alzò gli occhi dalla lettura, posandoli sul viso della ragazza.
Si era svegliata da poco, rimanendo muta ad osservare il viso dell'uomo davanti a se.
-Sai com'è...- disse rauca la ragazza -non credevo di finire in infermeria per giorni-
Il Potion Master chiuse il libro e fece per alzarsi, ad avvisare Madama Chips, ma la mano di Hermione lo trattenne dal mantello.
-No- disse sottovoce.
-Perché?-
-Avrei il tormento. Sono sicura che arriverebbero tutti qui all'istante e mi farebbero mille domande-
Il Mago si risedette, avvicinandosi a lei.
-Te lo meriteresti. Sei stata una sciocca a compiere un gesto di così dubbia intelligenza- Severus si era non poco alterato, alzando di qualche decibel la voce. Hermione abbassò lo sguardo, rimanendo in silenzio.
-Perché lo hai fatto?-
La ragazza aveva aperto la bocca, pronta a rispondergli ma, da una porta laterale vicino all'entrata dell'infermeria, spuntò Madama Chips.
-Signorina Granger! Si è svegliata!- si avvicinò a loro, poi rivolse un'occhiataccia a Piton -Professor Piton, sono stupita di lei, perché non mi ha chiamato subito?-
Il Potion Master alzò un sopracciglio. Mai nessuno aveva osato rimproverarlo da quando aveva messo piede ad Hogwarts in qualità di insegnante, ed ora arrivava quella vecchia zitella a criticarlo?
Trattenne le imprecazioni solamente per il fatto che in quella sala era presente la ragazza.
-Si è svegliata da poco, Poppy, stavo giusto venendo ad avvisarti-
L'infermiera liquidò il mago con degli sventolii di mano, facendolo uscire dalla sala.
-Le chiedo di uscire, devo subito visitare la Signorina Granger-

Come da previsioni di Hermione, il giorno successivo fu invasa da un affetto grande quanto una famiglia di otto persone, dai capelli ramati. In mezzo a loro si distingueva chiaramente Harry.
In barba alle regole che, ogni giorno, Madama Chips ripeteva a pappagallo, si fiondarono tutti assieme attorno al letto di Hermione.
Fu estremamente felice di vederli, ma poi arrivò anche la parte complessa: le avevano chiesto, premurosi come non mai, del perché di quel gesto.
Li liquidò con la scusa della debolezza e del mal di testa ma, tra tutti loro, solo Harry capì la verità che si celava dietro a quell'affermazione.
Non voleva parlarne.
Da amico lo accettava senza indugi e senza porsi una data di scadenza entro cui la ragazza avrebbe dovuto sputare il rospo.
I coniugi Weasley, assieme alla numerosa prole, si congedarono, lasciando Hermione in compagnia di Harry e Ginny.
Hermione potè finalmente rilassarsi, senza essere stressata da tutte quelle interrogazioni. Fu il suo turno, di porre le domande.
-Chi mi ha salvato?- la ragazza guardò entrambi e li vide scambiarsi uno sguardo d'intesa.
-Tesoro- disse Ginny, rivolta ad Harry -vai a vedere se nelle cucine trovi qualcosa, di solito gli elfi preparano cibo in abbondanza-
Harry annuì, lasciandole sole.
La rossa si voltò poi verso Hermione.
-Ti ha salvato Piton- vi fu un minuto di silenzio, per poi riprendere a parlare -era venuto da me quella stessa mattina, si vedeva fosse preoccupato della tua assenza a lezione. Deduco quindi sia accaduto qualcosa tra di voi. Non ti chiedo di parlarmene subito, ma quando te la sentirai-
Hermione si mordicchiò il labbro inferiore -ho fatto un gesto stupido, ma la situazione è complicata..-
Ginny sorrise -beh, parliamo di Piton, che ti aspettavi? Lui è un criptico pipistrellone!- ma poi divenne seria -ciò che mi preoccupa è questo: devo avere motivo di credere che non ripeterai una cavolata simile?-
La mora sospirò -lui è troppo importante per me, mai e poi mai ripeterei ciò che ho fatto. Ho capito che devo lottare per lui, non posso farmi deprimere al primo problema che si presenta-
Ginny fu visibilmente sollevata -Bene! Non ho capito metà del tuo discorso, ma mi hai convinta. Ti sento determinata-
Abbracciò la ragazza, lasciandola sola con le proprie riflessioni.

E aveva capito una cosa: avrebbe dovuto parlargli e si, per lui avrebbe lottato con le unghie e con i denti.

Legame indissolubile - snamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora