Incontrollabile

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-Granger, una parola-

Hermione lo sentì forte e chiaro. Non poteva di certo andarsene facendo finta di nulla. Tutti avevano sentito l'ordine perentorio di Piton e nessuno, in quel momento, avrebbe voluto essere nei panni della Granger. Gli ultimi studenti rimasti accentuarono la velocità di uscita, superando la ragazza, rimasta di spalle mentre li osservava andarsene.
"Beati loro" pensò tra se.

Una volta rimasti soli, non potè non girarsi verso di lui.
Glissando su quanto accaduto con Viktor, disse con tono neutro -Si, Professor Piton?-
-Nella mia aula non ammetto romantici teatrini, veda di riferirlo al suo fidanzatino- fece una breve pausa -siamo in una scuola, non in un pub-
La ragazza sorrise dentro di se.
"Geloso" fu il primo pensiero che le passò per la testa.
Possibile?
Molto probabile.
-C'è altro, Professore?- tagliò corto, senza nemmeno ribattere sul titolo di "fidanzatino" attribuito a Viktor.
Per un momento Piton rimase stupito dalla sua sfrontatezza. Subito dopo un irrefrenabile moto di rabbia lo colpì in pieno petto.
I suoi occhi manifestarono tutta l'ira che aveva accumulato, ma le parlò proferendo parole taglienti, a bassa voce -è stata avvisata, Granger. Se ne vada dal suo amichetto, qui la sua presenza è a dir poco pedante e molesta-
Hermione lo provocò ulteriormente -con molto piacere-
Girò sui tacchi e se ne andò, senza mai voltarsi.
Non potè quindi vedere un Piton decisamente irrigidito, stringere nuovamente i pugni ai lati del proprio corpo.

La sera del ballo non tardò ad arrivare ed Hermione era intenta negli ultimi ritocchi davanti allo specchio. Visto il precedente e piacevole risultato dei capelli, si aiutò dall'amica per renderli nuovamente lisci.
L'abito utilizzato al ballo del Ceppo venne lasciato ad impolverarsi nell'armadio, per poter indossare qualcosa di più adatto a lei.
Davanti a quell'enorme superficie riflettente si fissava fasciata da un semplice vestito in seta, dalle spalline sottili, color sabbia e lungo fino ai piedi, decisamente diverso dal precedente.

Appena arrivarono alla scalinata che conduceva alla Sala Grande, Hermione venne automaticamente riportata alla sera del suo primo ballo. All'epoca temeva gli sguardi di tutti e inizialmente si era detta di far ritorno al proprio dormitorio.
In quel momento, invece, non era presente una ragazzina priva di autostima e dal carattere decisamente introverso, ma una donna.
Scese le scale con passo sicuro, mentre Ginny era già arrivata in sala, cercando Harry.
Sentì bruciare la propria pelle sotto lo sguardo enigmatico di un paio d'occhi color ossidiana.
Lo vide subito, eretto in tutta la sua fiera altezza, vicino al tavolo Professori.
La propria attenzione però, virò automaticamente a Viktor, ai piedi della scalinata che, dopo un leggero inchino, le porse il braccio.

In quel momento Severus Piton odiava se stesso, odiava quella scuola e odiava quel ragazzo, ai suoi occhi, perfetto.
Quella che riconobbe nei giorni scorsi come gelosia, bruciò nuovamente nel suo animo.
E per contrastare quella sensazione così incontrollabile, ripetè a se stesso il nome della donna che per 27 anni aveva amato.
"Lily"
Vide Krum portare la ragazza al centro della pista, aprendo le danze con una leggiadra piroetta.
"Lily"
L'avvicinò a se, forse troppo. I due ragazzi si guardavano con complicità.
"LILY"
Il viso del bulgaro si avvicinò all'orecchio della Grifondoro, sussurrandole chissà quali parole lascive. Le aveva scostato i capelli di lato, sfiorandole la pelle nuda della spalla.
"Hermione"
Quel nome venne proferito in un soffio nella propria testa.
Il Potion Master cominciava a percepire la perdita del famoso autocontrollo che, per anni, lo aveva costantemente accompagnato, anche nelle situazioni più critiche.

Ignorando la McGranitt, che in quel momento elargiva spropositatamente complimenti verso il lavoro svolto dagli elfi domestici, si avviò verso la pista da ballo.
A nulla valsero i richiami della Preside che, sconfitta, rinunciò a seguire il Potion Master, concentrandosi su altri colleghi.
Nemmeno le occhiate spaventate degli studenti in mezzo alla sala, lo fermarono dal proprio intento.
Anche la parte razionale, che gli imponeva di fermarsi e dichiarava a gran voce che non aveva alcun diritto nel rovinare la serata alla ragazza, servì a farlo ritornare sui suoi passi.
Vide la Granger sorridere estasiata verso il ragazzo e una stretta al cuore lo portò ad avvicinarsi ulteriormente in due falcate.
La guardò per un istante mentre lei, interdetta, si era fermata, osservandolo poi con rabbia.
-Granger, mi segua-
-Non credo proprio- rispose impulsiva -sono occupata, come può ben vedere- finì quella frase con un tono sarcastico.
Anche Viktor ora guardava quei due in modo scettico, percependo una strana tensione nell'aria. Si fece poi avanti, nel ridicolo tentativo di difendere la ragazza.
-Stiamo ballando- proferì nel suo accento straniero.
-Questo l'ho notato, Krum- il Pozionista aveva alzato pericolosamente un sopracciglio -ma ci sono cose ben più importanti da affrontare e che di certo non la riguardano.-
Aveva spiazzato il Caposcuola di Durmstrang, zittendolo con il suo tono minaccioso.
Poi si rivolse ad Hermione.
-Granger, non mi ripeterò un'altra volta. Nel mio ufficio, ora!- aveva ruggito e solo a quel punto Hermione obbedì spaventata.
Nel frattempo il Professore era uscito mentre Hermione, scusandosi ripetutamente con il bulgaro, lasciò la sala poco dopo di lui.

Fuori dalla festa, Hermione potè liberarsi della propria maschera. I propri occhi emanavano scintille di pura rabbia.
Con che diritto Piton aveva interrotto il suo ballo, specie dopo che l'aveva respinta il mese precedente?!
Riuscì ad intravvederlo in lontananza mentre apriva la porta del proprio studio e si dirigeva verso la scrivania.
Senza tante cerimonie anch'ella entrò in quello spazio sconosciuto.
Stava per chiudere la porta, ma il Potion Master fu più veloce di lei che, con un colpo secco di bacchetta, la chiuse con violenza.

Legame indissolubile - snamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora