Di gelosie e invidie

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Nel giro di pochi secondi prese la sua decisione. Optò per la scelta più logica. Le passò vicino, ignorandola volutamente.
Come se non esistesse.
Ma quella stessa scelta non significava affatto fosse la più semplice.

Quella ragazza lo aveva letteralmente risvegliato dal suo torpore di sofferenza.
Era avvenuto un vero e proprio terremoto, nel proprio cuore.
Qualcosa di inimmaginabile.
Era certo che mai nessuna donna avrebbe avuto il potere di scrollarlo dal dolce ricordo di quegli occhi smeraldini.
Invece era arrivata lei.
Allontanò bruscamente quei pensieri assai scomodi, imponendosi di mantenere la sua freddezza.

Da parte di entrambi vi fu un tale distacco che, anche agli occhi più disinteressati, pareva volutamente estremizzato.
Nessuno dei due osò rivolgersi la parola durante il mese di dicembre.
Il Professor Piton non le riservava più le solite e acide battutine e nemmeno la guardava.
Hermione non rispondeva alle domande che lui, di tanto in tanto, poneva alla classe. Portava a termine i propri compiti senza sprecare troppe energie.
Quanto poteva andare avanti quella situazione? Quanto ancora quella distanza forzata avrebbe retto?

Durante una cena di metà dicembre, la Preside si alzò da tavola, ponendosi di fronte al leggio.
Pronta al suo discorso, il gufo dorato spiegò le proprie ali facendo intendere agli studenti di fermarsi nelle proprie attività e di porre l'attenzione verso l'anziana strega.
-Buonasera a tutti- iniziò lei, guardando tra le varie tavolate per accertarsi che gli studenti la stessero ascoltando -come ben saprete la tradizione di Hogwarts è di invitare le scuole di Beauxbatons e Durmstrang per il ballo del Ceppo, alla Coppa Tre Maghi. Quest'anno abbiamo voluto nuovamente invitare i nostri ospiti, nonostante non sia prevista la competizione. Vi invito pertanto a prepararvi al meglio per accoglierli al ballo in modo adeguato. Buona continuazione-
Detto ciò la Preside ritornò al proprio posto, decisa di terminare il proprio pasto, mentre un brusio eccitato si sollevava dalle ragazze di tutte le case. Non si poteva dire la stessa cosa per i maschietti, mentre sbuffavano e pensavano a quanto fosse ridicolo quell'evento.

Ginny parlò sottovoce alla propria amica.
-Rivedrai Krum!-
Ma il tono di Hermione non pareva dello stesso avviso -a quanto pare..-
-Non sei contenta?- la rossa pareva dubbiosa nel vedere quella reazione.
-Diciamo che ho altre priorità..-
-Priorità tipo Mister Serpentone dei sotterranei?- lo aveva detto a bassa voce, ma Hermione scattò subito sul posto.
Fino a quel momento aveva osservato il tavolo degli insegnanti, cercando di guardare con discrezione il Potion Master.
Si girò verso l'amica, strabuzzando gli occhi -Ginny!- la rimproverò sottovoce -sta attenta! Qualcuno potrebbe sentirci!-
-E anche se fosse? Non ho mica fatto il suo nome- disse innocente la rossa.
-Comunque non mi va che ne parli qui!-
-Va bene, va bene- alzò infine le mani l'amica.

Era preoccupata per Hermione. Aveva subito notato il repentino cambio d'umore, nelle ultime settimane. E non solo quello. Già di per sè la ragazza era piuttosto magra, ma si poteva notare, senza troppo impegno, che fosse dimagrita ulteriormente.
Hermione non le aveva più raccontato cosa fosse successo alla prima (e ultima) sera di punizione. Contro ogni sua previsione, non doveva essere successo nulla di così piacevole. La curiosità era tanta, come la voglia di aiutarla in qualche modo, ma sapeva che non doveva forzare la mano: la sua amica era divenuta facilmente irascibile.

Il vento gelido della stagione aveva portato con sè grigi nuvoloni carichi di neve, tingendo uniformemente il paesaggio scozzese di un bianco candido. Quella mattina gli occupanti del castello si svegliarono accecati dal riverbero della neve, pronti ad attendere in Sala Grande l'arrivo delle eleganti ragazze di Beauxbatons e dai prestanti ragazzi di Durmstrang.
L'entrata degli ospiti fu teatrale come la volta precedente.
Viktor Krum lanciò un'occhiata suadente ad Hermione, mentre avanzava con passo sicuro lungo il corridoio centrale della Sala Grande.

Di quella breve scena vi furono non pochi spettatori, compresi un paio d'occhi neri che guardavano indispettiti il giovane bulgaro.
Severus fu costretto a presenziare a quello spettacolino patetico, mentre le mani appoggiate al tavolo si ritirarono in pugni ben serrati, sbiancando brutalmente le nocche.
Percepiva chiaramente un sentimento, ben conosciuto, farsi strada in modo subdolo, strisciando silenziosamente nei meandri più profondi del proprio cuore.
Lo stesso sentimento provato 27 anni prima, quando Lily si era avvicinata a James Potter.
"Lily non è paragonabile" pensò nella speranza di allontanare quell'attuale e fastidiosa gelosia.

Ma non fu l'unica scena a cui, purtroppo, fu costretto a sorbirsi. Nei giorni successivi, durante una delle lezioni di Pozioni in cui presenziava la Granger, un bussare forte alla porta dell'aula fece interrompere la spiegazione del Professore.
Piton invitò ad entrare, in modo spazientito, il misterioso ospite.
La porta si aprì decisa, rivelando Krum con al seguito due compagni della propria scuola.
A passo militare giunsero di fronte al banco in cui Hermione sedeva. Viktor fece un inchino alla ragazza, per poi parlare -Hermione, vuoi venire al ballo con me?- le chiese in un forte accento bulgaro.
La ragazza gli sorrise, accettando il suo elegante invito.
Krum le prese la mano, baciandone delicatamente il dorso per poi andarsene da quella tetra aula, così come era sopraggiunto, assieme agli altri due ragazzi.
Molte ragazze, in quel momento, stavano rumorosamente sospirando per l'invidia. Tutte loro guardavano quel giovane ragazzo con occhi sognanti.

Piton era allibito.
Talmente incredulo da non essere riuscito a fermare Krum e umiliarlo per quella sua stupida scenata.
"Questa scuola sta decadendo nella miseria" pensò non poco irritato dall'atteggiamento presuntuoso di quel ragazzo di Durmstrang, fissando la porta chiusa dell'aula.
Era entrato nel SUO spazio, senza quasi salutarlo.
Era entrato nel SUO spazio, corteggiando la SUA alunna.
Era livido di rabbia.
Con non poca fatica riprese la lezione.

Finite le due interminabili ore, la classe uscì di fretta dall'aula. Il forte desiderio di andarsene fu nutrito soprattutto dall'atteggiamento furente del Professore che, dopo l'apparizione di Krum, aveva inesorabilmente tolto una cinquantina di punti ai suoi studenti. Hermione si unì in mezzo al gruppetto di studenti, stando attenta a non uscire per ultima, come accadeva da oltre un mese. Ma quella mossa non servì a nulla, non quel giorno.

-Granger, una parola-

Legame indissolubile - snamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora