Amare è lasciarsi spaventare

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Le prime settimane di gennaio furono silenti spettatrici del ripopolamento al castello.
La pace che contraddistingueva le festività venne interrotta quella stessa sera dal forte chiacchiericcio in Sala Grande.
Ginny sedeva a fianco di Hermione, intenta a raccontare delle giornate oziose trascorse con Harry e la sua famiglia. Voltandosi verso l'amica, notò un luccichio al collo.
-Hermione, cos'hai al collo?-
La ragazza abbassò lo sguardo sul décolleté, ricordandosi poi del dono di Severus.
-Storia lunga- si voltò per un momento verso il tavolo dei Professori e poi ritornò all'amica, parlando sottovoce -sono stata convocata dalla McGranitt, mi ha proposto la cattedra di Pozioni per il prossimo anno e ho cominciato a frequentare corsi extra per approfondire le lezioni-
Ginny scattò in piedi, sorpresa e urlando un -WOW- a pieni polmoni. Molti studenti e Professori si voltarono nella sua direzione, mentre Hermione prendeva l'amica dalle spalle e la faceva sedere. L'ammonì per quell'atteggiamento troppo euforico.
-Quindi tu e il pipistrellone vi trovate ogni sera a fare "pozioni"?- Ginny aveva parlato a bassa voce, sottolineando l'ironia di quella domanda con le dita, imitando le virgolette.
-Non ogni sera. Tre volte a settimana e si, ci concentriamo su pozioni, non come credi tu-

I mesi successivi trascorsero inesorabilmente veloci. Hermione si trovava in costante lotta con se stessa: poneva estrema attenzione alle lezioni del Potion Master ma, qualcosa di più recondito e primordiale, le portava difficoltà nella concentrazione. Anelava la vicinanza con quell'uomo, desiderava un'intimità che andasse ben oltre i baci. E di certo, durante le lezioni mattutine, trovarsi il Professore a distanza ravvicinata mentre scrutava il suo operato, non era cosa semplice.
Percepiva scemare l'autocontrollo nei momenti in cui sentiva il profumo dell'uomo.

Ma nelle serate appena trascorse, durante quelle lezioni di approfondimento, aveva notato nel Mago una certa freddezza.
Rimaneva ben lontano da lei, il carattere scorbutico pareva più marcato del solito, le occhiaie svettavano sul suo viso, ma soprattutto non l'aveva più minimamente sfiorata.

Non sapeva però quanto Severus fosse rimasto spaventato da ciò che, il proprio olfatto sensibile, aveva percepito nell'Amortentia.
Non sapeva delle serate passate in solitudine, della paura che gli aveva instillato quel profumo.
Non sapeva del terrore che gli era costato notti insonni, ripensando a come quella situazione gli stesse sfuggendo di mano.
Era spaventato dalla consapevolezza che, segretamente nel proprio cuore, Lily fosse stata dimenticata.
Quanto odiava il momento in cui percepiva quel muscolo involontario battere prepotente, non appena entrava nel suo campo visivo la giovane Grifondoro!
E quanto il suo fegato avrebbe retto alla generosa quantità di Whisky che, ogni sera, si ritrovava a scolare?

E fu proprio quella stessa sera, che il tormento del Professore uscì allo scoperto.
La Granger era entrata in aula, avviandosi come al solito nella zona dei calderoni, dove Severus stava facendo sobbollire chissà quale intruglio.
Si era posta di fianco a lui ma, come scottato, si allontanò all'istante, fingendo di andare verso la dispensa alla ricerca di qualche ingrediente.
Hermione non vi aveva posto troppa attenzione, sapendo quanto fosse scostante il carattere del Professore.
-Prepara la Pozione Antilupo- le aveva ordinato mentre contemplava l'alto scaffale delle scorte, di fronte a se.
La ragazza non esitò un solo istante, procedendo dapprima nel reperire tutti gli ingredienti. Si avvicinò a lui e, nuovamente, lo vide allontanarsi da lei.
Dopo un tempo non quantificabile, costituito da un pesante silenzio, Hermione chiamò Severus, per controllare la qualità del liquido nel calderone, ancora in fase di preparazione.
Lo vide posizionarsi di fronte a lei, scrutando accigliato l'intruglio. La ruga presente tra le sopracciglia pareva più marcata del solito.
-Bene, procedi- tagliò corto, allontanandosi nuovamente.
A quel punto la ragazza capì che qualcosa non quadrava. Lo seguì con lo sguardo, per poi chiedergli senza esitazione
-Severus, che succede?-
-Nulla, continua con la Pozione. Non deve bollire troppo, o gli ingredienti andranno sprecati-
-Ti interessa solo questo?- lo provocò lei
Ma non arrivò una risposta da parte del Professore, voltato di spalle.
-Rispondimi!- alzò la voce e finalmente lui si voltò, con sguardo infuriato.
-Ti ho detto di pensare alla Pozione!- ruggì profondamente.
Hermione tentò di avvicinarsi, ma lui si scostò tempestivamente. Rigirandosi verso alcune pergamene.
-Perché mi eviti?-
Severus chiuse gli occhi, sospirando silenziosamente.
-Perché è la scelta giusta da compiere-
-Lo è per te-
-No- e si voltò a guardarla -per entrambi. Abbiamo 20 anni di differenza, dei ruoli scomodi, è tremendamente sbagliato ciò che stiamo facendo.- fece una piccola pausa, continuando -sei entrata nella vita di un mangiamorte, di una persona che non potrà mai progettare un futuro all'altezza delle tue aspettative. Questa storia è totalmente ingiusta e fuori controllo-

Solo in quel momento Hermione aveva capito.
Aveva capito quanto lo turbasse la portata di ciò che era accaduto tra loro, la paura di non riuscire a domare gli eventi.
-Severus- lo richiamò, ricevendo soddisfatta la sua attenzione -non puoi domare con la logica ciò che provi. Non lo puoi pretendere. Devi capire che l'Amore ha infinite sfumature e significati. Amare vuol dire anche lasciarsi spaventare-
Il Professore si avvicinò pericolosamente a lei. Gli aveva toccato un nervo scoperto.
Aveva centrato il punto, mandandolo completamente nel panico.
E con quella paura calata sul suo cuore, proferì ciò che la ragazza non avrebbe mai voluto sentirsi dire.
-Io non provo nulla-

Legame indissolubile - snamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora