In principio

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Il giorno seguente Hermione si svegliò colpita da una atroce emicrania.
La sera precedente, tornata al castello, si era rintanata nel proprio dormitorio, infreddolita come non mai.
Per fortuna al sabato non si tenevano lezioni, altrimenti quel mal di testa le avrebbe procurato non pochi problemi di concentrazione.
Sospirò pensando che, nonostante il giorno di riposo, la sera sarebbe comunque dovuta andare nell'aula di pozioni, per scontare la propria punizione.
Automaticamente i suoi pensieri ritornarono al bacio.
"Che ho fatto?!" pensò allibita.
Portò le mani sul viso.
Non fece in tempo a proseguire quei pensieri che una folta chioma rossa piombò su di lei.

-Buongiorno!- trillò Ginny, provocando fitte di acuto dolore alle tempie della povera amica.
-Ginny, ti prego. Ho mal di testa!-
Sul viso della Weasley spuntò un sorrisetto malizioso.
-Che hai combinato? Ti sei data troppo da fare ieri sera?- quello sguardo malizioso non se ne andò dall'amica, procurando un certo fastidio ad Hermione, mentre ripensava all'accaduto.
Così Ginny continuò -sei sparita per due ore!-
-Non è come credi- disse rassegnata
-Ah no?- ancora quella voce fastidiosa -e come dovrei credere?-
-È complicato-
-Abbiamo tutto il tempo di questo mondo, è sabato-
-Ok riguarda Piton- buttò lì, tutto d'un fiato.
Tra loro calò un silenzio lungo interminabili minuti, ma che fu sanatore per la povera testa di Hermione.
-Ti sei imboscata con Piton?!-
-Ginny...- non sapeva da dove partire -no, ferma- sospirò, mettendosi seduta sul letto mentre la rossa la guardava carica d'aspettativa.
-Partiamo dal principio. Io...sapevo del piano di Silente, della morte premeditata di Harry-
-Tu...cosa?!- proferì incredula la rossa.
-Si...venni invitata da Silente per parlare degli Horcrux, prima della guerra, e farmi consegnare un libro che accennava a quella magia. Quella sera arrivai con estremo anticipo. Sai come sono fatta, quando si tratta di libri..- fece una piccola pausa -Salii le scale a chiocciola ma, vedendo la porta chiusa, rimasi ad aspettare. Sentii l'intero discorso tra Piton e Silente, della sua richiesta di farsi uccidere, di Harry, di Lily Potter. E così...la sera del molo salvai Piton. Non potevo lasciarlo morire, Ginny, non dopo ciò che avevo sentito-
Gli occhi di Hermione divennero lucidi, ma continuò il discorso, cercando di mantenere un tono di voce fermo.
-Arrivò Fanny depositando le proprie lacrime sulle sue ferite, ma aveva perso troppo sangue. Ho rischiato il tutto per tutto. Mi sono smaterializzata al San Mungo, rischiando di spezzare Piton, ma ce l'avevo fatta. I medimaghi hanno visto la fortunata compatibilità di sangue tra me e lui e hanno eseguito una trasfusione immediata. Ho rischiato anch'io la mia vita, quella notte. Era necessaria una gran quantità di sangue-

Era libera.
Libera di piangere.
Libera da quel peso che le opprimeva il cuore.
Si sentì sollevata in quel momento, mentre una sola lacrima scese dall'occhio destro, carica di tutta la tristezza di quella storia.
Ginny non ci pensò due volte e l'abbracciò di getto.
Le disse tra i capelli bruni -sei la ragazza più coraggiosa che io conosca-
-E la più stupida-
La rossa si staccò da lei, accigliata e interrogativa.
-Ieri sera ho visto Piton allontanarsi dal castello e l'ho seguito. Ricordandomi poi dell'anniversario di Lily mi sono smaterializzata a Godric's Hollow e l'ho trovato nella casa dei genitori di Harry. Non l'ho mai visto così straziato dal dolore, forse solo nel momento in cui aveva consegnato i propri ricordi a Harry. Mi ha beccata a spiarlo ed è diventato una furia. E poi..-
-E poi?- la incitò Ginny
-Poi l'ho baciato-
Ginny strabuzzò gli occhi e la guardò come se le fossero spuntate due grosse corna sulla testa.
-Hai baciato il pipistrello dei sotterranei?! Quell'unto pipistrellaccio dal grande nasone?!-
-Grazie, Ginny..- disse ironica la ragazza.
-Ma perché? Che ti è saltato in testa Herm?!-
-Non lo so...forse mi sono fatta prendere dagli eventi..non lo so proprio...fatto sta che da stasera e per tutto il mese mi toccherà andare da lui. Sono stata messa in punizione-
Sul viso della rossa, dapprima shockato, si dipinse poi un sorrisetto malizioso -a quanto pare al pipistrellone è piaciuto proprio quel bacio e vuole approfondire la questione-
-Ginny!- la rimbeccò Hermione, prendendo un cuscino e sbattendoglielo in faccia.

La sera non tardò ad arrivare.
Finita la cena la ragazza si alzò dal tavolo, diretta con poca voglia ai sotterranei, non prima che Ginny la guardasse con quello sguardo eloquente e malizioso, che la infastidiva tremendamente.
Alle 20 in punto Hermione si trovò di fronte alla pesante porta di legno dell'aula, a quanto pareva chiusa.
Con il cuore che batteva ad una violenta velocità, alzò la mano chiusa, battendo con le nocche sulla superficie lignea.
La voce profonda del Potion Master la invitò ad entrare.
Non era seduto dietro la scrivania, come solitamente succedeva. Si trovava in piedi, con il bacino appoggiato alla cattedra, le gambe leggermente accavallate e le braccia conserte, con fare pensieroso.
Notò i primi bottoni del frock-coat sbottonati, compresa la camicia bianca.
Deglutì per un istante a quella vista, scivolando con gli occhi su quella porzione di pelle solitamente nascosta.
-Siediti, Granger- il tono non ammetteva repliche.
La ragazza fece quanto ordinato, stando ad una distanza accettabile da quell'uomo.
Lo vide agitare la bacchetta nell'aria, pronunciando l'incantesimo Muffliato sulla stanza.
Hermione guardò accigliata il Potion Master.
-Professore, ma cosa..-
Non la lasciò finir di parlare.
-Ti conviene parlare della notte al molo, Granger-

Legame indissolubile - snamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora