Natale pt 2

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La cena fu, oltre ogni aspettativa, tranquilla. Anzi, fu tranquilla finché non arrivarono ad attendere la portata del dolce. In quell'attimo Harry iniziò a parlare -ci voleva proprio questa cena. Mi mancavano questi raduni, dopo tutto ciò che è accaduto- riferendosi alla guerra terminata da non troppi mesi.
Ron si unì alla conversazione, esponendosi verso il tavolo -già, ne abbiamo passate tante-
Severus, già in preda ad un profondo fastidio provocato dalla concentrazione esagerata di stupidità in uno spazio così ristretto, rispose a tono a Ron.
-Weasley, parla come se fosse stato lei stesso a portarsi appresso tutto il peso della guerra. Qui dentro tutti abbiamo combattuto-
Le orecchie di Ron divennero bordeaux dalla rabbia. Dimenticandosi del terrore che quell'uomo incuteva anche fuori dalle mura di Hogwarts, reagì d'impulso -proprio lei lo dice? Che cosa ha fatto durante tutti questi anni?-
-Ronald!- sbottò Hermione
-Ron- fu il turno di Ginny che, per stupore del Potion Master, prese le sue difese -il Professor Piton ha sacrificato molto in questi anni, più di tutti noi-
-Ah si?- proferì il rosso con tono astioso -lo ha fatto solo per Lily-
Molly intervenne, alzandosi dalla sedia e puntando le mani sui suoi fianchi -Ronald Weasley, non è questa l'educazione che ti abbiamo impartito!-
Fu il turno di Severus, seccato da quelle infantili prese di posizione. Si alzò dalla sedia, guardandolo dalla sua altezza -vogliamo parlare del fatto che non ha saputo tener testa alla Granger, durante la vostra patetica liaison?- l'intera sala strabuzzò gli occhi -le consiglierei di tenere a bada la sua linguaccia, prima che io possa giungere ad altre scomode verità-
Harry guardava accigliato il Professore, non capendo a cosa si riferisse.
-Professor Piton- cominciò il prescelto -quali verità?-
Hermione nel frattempo aveva capito tutto. Severus avrebbe raccontato com'era andata quella notte al molo, se Ronald avesse insistito con la sua presunzione. Lo avrebbe fatto con l'intento di far capire ai presenti come quel ragazzo prepotente fosse stato quasi del tutto inutile in quella guerra.
Ma, prima che potesse fermare Severus, intervenne Ginny -Hermione ha rischiato la propria vita per salvare il Professor Piton, con la trasfusione-

Severus si era girato verso la piccola Weasley. Non sapeva di quel dettaglio. Non glielo aveva detto la Granger.
Hermione si voltò imbarazzata verso Ginny -ti avevo detto di tenere la bocca chiusa!-
-Perché? Lui lo sa già- disse l'amica, riferendosi al Potion Master.
-Non tutto- detto ciò Hermione si alzò dalla sedia, uscendo da quel posto divenuto fin troppo opprimente.
Anche Molly tentò di dirigersi verso l'uscita, ma venne bloccata dal Potion Master.
-Ci penso io-
Nel frattempo in quella sala da pranzo calò un silenzio imbarazzante.

Hermione era uscita dalla porta principale, trovandosi nel giardinetto recintato e ricoperto di neve. Aveva inspirato a fondo, mentre dalla sua bocca usciva una fitta condensa di quell'aria gelida.
Quella cena aveva preso una brutta piega.
Non fosse stato per Ron, sarebbe andato tutto liscio.
"Il solito immaturo"
Quel pensiero le riconfermava della sua giusta scelta nel troncare quella storia, trovando Ron e Lavanda fatti incredibilmente l'uno per l'altra. Di certo l'età mentale di entrambi viaggiava alla stessa velocità e su due binari paralleli.

Presa da mille pensieri, non si accorse dell'arrivo del Professore.
-Prenderai freddo-
Sussultò sul posto, percependo la stoffa pesante del mantello appoggiarsi sulle proprie spalle. Ne inspirò il profumo di muschio e pergamena.
-Non che mi importi-
Era sinceramente arrabbiata. Severus avrebbe dovuto conoscere quella verità in un altro modo.
-Importa a me-
La ragazza rise amaramente.
-Credevo venissi ad insultarmi per il mio gesto avventato e spericolato di quella notte-
-Mi sono rassegnato all'idea. Voi Grifondoro agite in modo impulsivo, ignorando le possibili conseguenze- fece una piccola pausa e continuò -Per quanto possa solleticarmi l'idea di infierire nei discorsi, credo che i Weasley abbiano già provveduto a sufficienza-
La ragazza si strinse attorno al mantello, avvicinandosi al Potion Master e appoggiando la fronte contro la sua spalla.
-Non ho voglia di rientrare- la ragazza sospirò pesantemente -meno che meno stare qui per la notte-
-Mi sono sempre chiesto come potessi stare in mezzo a quelle teste di legno. 50 punti a Grifondoro per la sua ineccepibile riflessione, Signorina Granger- le aveva sorriso impercettibilmente, guardandola negli occhi.

Hermione ritornò ad Hogwarts, dopo qualche scambio di auguri e ripetuti ma gentili rifiuti di fronte alle preghiere di Molly, di fermarsi a dormire.
Era stato alquanto imbarazzante trovarsi di fronte a tutte quelle facce incredule, dopo la rivelazione di Ginny.
Aveva perdonato la sua amica, sicura del fatto che avesse agito credendo di compiere una buona azione. Non poteva dire lo stesso del fratello, che non lo aveva degnato di un solo sguardo.

Si era smaterializzata con la Professoressa McGranitt, trovandosi di fronte al maestoso ingresso del castello.
-è sicura di star bene, Signorina Granger?-
L'anziana maga la guardava con un fare materno ed apprensivo, ma sul suo volto si percepiva chiaramente una prepotente stanchezza. Di certo non voleva provocarle altri pensieri, così le rispose -non si preoccupi, Professoressa McGranitt. Sto bene-

Con passo strascicato e pesante arrivò nel proprio dormitorio, deserto. Solo ora si sentiva a casa. Si svestì del proprio abito indossando la sottoveste, per poi appoggiare le stanche membra sul proprio letto, percependo però qualcosa di estremamente rigido farle pressione contro la schiena.
Si sedette, girando la testa verso quel preciso punto, trovandovi una scatola completamente nera. L'aprì incuriosita, trovandovi al suo interno un semplice puntino luminoso. Lo prese tra le dita, portandoselo vicino al viso e tentando di decifrarne la natura.

Ciò che accadde dopo la lasciò sorpresa: quel puntino luccicante volò via dalle proprie dita, appoggiandosi sul décolleté della ragazza. Da esso si diramò una scia finissima e luminosa, contornandole il collo.
Tastò con le proprie dita quella zona, preoccupata da ciò che era accaduto. Si guardò subito allo specchio, notando che quel puntino luminoso era svanito: al suo posto era apparsa una piccola, finissima ed appena accennata piuma d'oca, sorretta da una catenina della stessa, apparentemente gracile, consistenza.

Legame indissolubile - snamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora