-22- Risveglio

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"Oh porca puttana, che dolore." fu il mio primo pensiero. Beh, era sorprendente anche solo che riuscissi a pensare. Perché la testa sembrava essere un ammasso di mattoni appeso al collo, e quasi non me la sentivo più dal dolore.
Ogni singola parte del corpo, dai capelli alla punta dei piedi, mi faceva un male cane. E non scherzo.
Dovevo averci dato proprio dentro, la sera prima.

Mi rigirai nel letto, ignorando il dolore che sentivo dappertutto anche nel compiere quel piccolo movimento. Non volli neanche domandarmi come ci fossi finita in quel letto, ma l'importante era che non ci fossi dentro con nessuno.

...Ah, no.

"OH MERDA, CHE CAZZO ERA QUELLO!?" pensai, in preda al panico, quando mi sembrò di toccare qualcosa. Qualcosa che sembrava...il petto di un uomo...il petto...molto muscoloso di un uomo...e chi, se non di quell'uomo?

Aprii di scatto gli occhi, nonostante bruciassero come se ci avessi appena spruzzato litri di candeggina al loro interno, ed esclamai: «LEVI!?»

«Oh, buongiorno. Ti sei svegliata. Alla buon ora.» disse, rilassatissimo e con una calma da far paura.

«Oh mio Dio, oh. mio. Dio. Cosa...come...come cazzo ci siamo finiti qui!?» continuai, in preda alla disperazione.
Voglio dire, a molte donne non sarebbe dispiaciuto finire a letto con l'unico e solo Levi Ackerman. Ma nel mio caso, sarebbe stato contro il regolamento del Corpo di Ricerca e...beh, nella situazione in cui ci trovavamo e dato il rapporto che avevamo, sarebbe stato davvero strano.

«Ehi, stai calma. Non sono accadute cose sconce, puoi tranquillizzarti.» disse tirandosi sù con la schiena e sedendosi. Nel compimento di quel gesto, la sua camicia, ormai uscita fuori dagli jeans, si alzò e una parte della sua pelle pallida rimase scoperta; non riuscì a non notarlo con la coda dell'occhio.

Tirai un gran sospiro di sollievo, dentro di me. «Oh, dio. Menomale. Mi ero presa un colpo.»

In effetti, avevamo entrambi ancora i vestiti della sera prima addosso. Ma ero troppo in preda al panico per accorgermene. Anche perché, Levi si era tolto la giacca nera del suo completo.
Il mio bellissimo abito lilla era tutto stropicciato e stranamente sporco, potevo sembrare essere appena uscita da un pestaggio.

«Ma se non è successo nulla, allora perché sono nel tuo letto?» chiesi. Avevo molte, ma molte domande su quello che era successo.

«Oh, ti...ti ho incontrata in corridoio che camminavi a stento e ti ho aiutato a entrare in camera, ma il tuo letto era disfatto e pieno di roba sopra e tu ti stavi addormentando in piedi. Eri completamente sbronza. Così ho pensato che era meglio qui.» spiegò, grattandosi la testa, scompigliandosi così i capelli corvini, più di quanto già non fossero la mattina appena sveglio. Inutile dire che erano bellissimi anche messi così.
Dopo disse: «Dimmi, come ti senti? Ci hai dato dentro ieri. Non starai alla grande.». Lo trovavo così carino quando si preoccupava per me.

«Saró sincera, sto una merda. Potrei vomitare anche gli organi in questo momento e ho un mal di testa che mi sembra di scoppiare. Ricordami che non devo mai più bere così tanto.» dissi portandomi la mano alla fronte, pensando che avevo davvero esagerato. Non avevo mai bevuto così tanto in vita mia e questa sarebbe stata la prima e l'ultima volta.

Rise leggermente. «Lo farò sicuramente.» mi accarezzò la testa in un piccolo gesto d'affetto. Quella sua piccola risata risuonava nella mia testa come se fosse stata una bellissima musica.
«Quindi non ricordi proprio niente di ieri, eh?» chiese.

«No...voglio dire, è tutto frammentato. Ricordo solo che sono andata a ballare con Eren e dopo poco Hanji mi ha trascinato su quella specie di palco e dopo ancora ha iniziato a distribuire bicchieri con qualche roba dentro a tutti. Non ricordo neanche cosa ho bevuto. So solo che da quel bicchiere in poi non ho più smesso.» dissi, aggrottando le sopracciglia nello sforzo di ricordarmi. «E certe cose non sembrano neanche essere successe veramente, ora che ci penso. Alcune cose sembrano essere solo scene di sogni...» e mentre pronunciavo quella frase, raffioravano nella mia mente dei ricordi...ricordi molto ambigui...

Counting Stars ||𝐋𝐞𝐯𝐢 𝐀𝐜𝐤𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora