-26- Torna da me

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I've shattered now, I'm spilling out
Upon this linoleum ground

I'm reeling in my brain again
Before it can get back to you
Oh what am I supposed to do without you?

I'm Mr. Loverman
And I miss my lover, man
I'm Mr. Loverman
Oh, and I miss my lover

«Sono passati quattro giorni interi!» mi lamentai. «Possibile che ancora non sappiamo nulla del perché non si è svegliato? Non è accettabile, sono passati quattro giorni, cazzo!» inziai ad alzare il tono, abbastanza incazzata.

Erano passati già quattro giorni dalla battaglia a Stohess. Il Gigante Femmina ed Eren hanno combattuto corpo a corpo provocando danni inimmaginabili alla città, e dopo Annie provò a scappare scalando le mura; quando fallì, si rinchiuse in uno strano e inscalfibile cristallo.

«Emma, devi cercare di calmarti e comprendere la situazione.» disse Hanji, alla quale avevo chiesto notizie sulle sue condizioni non appena varcò la porta del quartier generale. «La scorsa battaglia ha provocato enormi danni alla città, causando innumerevoli feriti. Gli ospedali sono tutti pieni, anche al di fuori di Stohess. In quattri giorni non sono riusciti a fare molto lì, se non capire che non si sarebbe svegliato presto. È per questo motivo che oggi l'abbiamo trasferito all'ospedale più vicino a noi.»

«Intendi dire...che non sappiamo nulla sulle condizioni di Levi solo perché stanno dando la priorità a dei cittadini qualunque, piuttosto che al soldato più forte e più valoroso dell'umanità?» il mio sguardo diventò furioso, mentre stringevo i pugni fino a conficcarmi le unghie nei palmi. «Mi dispiace dire una cosa del genere, ma la vita di Levi vale molto più di quegli snob del Wall Sina! Non possiamo perdere il Capitano, il Corpo di Ricerca sarebbe spacciato senza di lui!»

Hanji strinse i denti e si girò di schiena, per poi camminare di fronte a me e superarmi. «Che vuoi che ti dica, Emma...lo sai come funziona lá fuori. A quei dottori del cazzo non interessa chi hanno davanti, gli basta essere pagati bene.» gesticolò. «Tutto ciò che sappiamo è che è ancora vivo, ma apparentemente in coma. Le ferite e il dissanguamento sarebbero potute bastare per fargli perdere i sensi per un po', ma mi sembra strano che siano abbastanza da mandarlo addirittura in coma per quattro giorni...a questo punto, possiamo dedurre solo che abbia preso un colpo in testa tale da avergli provocato qualche trauma. È l'unica spiegazione plausibile.» abbassai lo sguardo, per poi chiudere le palpebre, frustrata. «Purtroppo, le cure mediche della nostra infermeria non sono abbastanza, sennò l'avremmo tenuto qua...»

Tirai un sospiro, per poi stringere le labbra tra loro. Strinsi anche le palpebre, perché avrei potuto piangere da un momento all'altro. Sentire quelle parole mi aveva fatto ricordare in quale stato fosse, solo a causa mia.

«Emma?» mi chiamò Hanji.

«Sì?»

«Ti posso chiedere come mai te ne preoccupi così tanto?» chiese, di punto in bianco. Non lo chiese con malizia come avrebbe fatto tempo fa, perché quando si trattava di me e del Capitano lei era la prima a farsi strane idee. Ma la domanda era stata formulata con delicatezza e educazione, sorprendentemente.

Non sapevo che rispondere, di certo non che ero così preoccupata perché avevo realizzato di essere innamorata di lui solamente sul suo punto di morte. «Solo senso di colpa. Lo sai come sono andate le cose. Se è ridotto così è solo perché sono stata troppo avventata e ci ha rimesso lui.» la voce era ferma e non tremava, come temevo sarebbe accaduto. La castana rimase in silenzio. «Hanji...si sveglierà, vero?» chiesi, a bassa voce.

Counting Stars ||𝐋𝐞𝐯𝐢 𝐀𝐜𝐤𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora