Capitolo 1

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Mi hanno sempre detto che il sesso è una malattia chiamata ninfomania.
Io amo gli uomini e so di non riuscire a farne a meno, ma non per questo mi reputo una ninfomane, adoro la sensazione dei loro corpi nudi sopra il mio, la loro erezione che mi penetra dentro, che mi passa lungo tutto il corpo, e mi produce un'orgasmo cosmico. Degli uomini amo gli inizi, quando non ci si conosce abbastanza, ma è evidente l'interesse, è in quel momento che inizia il gioco erotico più divertente, ci si stuzzica a vicenda, un leggera leccatina sulle sue labbra, qualche sguardo malizioso, lui che con la sua mano stringe forte il tuo sedere, ti prende e ti porta a lui, i leggeri baci lungo il collo che ti provocano brividi di piacere, questo è l'inizio, l'inizio di una vita fatta di lussuria e di piacere, la mia vita.
Lavoro in una discoteca al centro della mia città, faccio la cubista, c'è molta affluenza e l'età delle persone che la frequentano è varia, è un bel luogo con gente selezionata capitano molto spesso attori, modelli, persone di alto livello m, ed è li che incontro molti uomini con i quali mi trattengo tutta la sera a volte, per poi lasciarci entrambi soli con il ricordo di una notte passata a darci piacere reciproco.
Ho 25 anni, e la prima volta che sono andata a letto con un uomo è stato all'età di 16 anni, ricordo che non mi era piaciuto, ma successivamente con il passare del tempo iniziai a vedere il sesso come una parte importante nella mia vita. Per ora il sesso è per di più occasionale, non ho trovato un uomo in grado di riuscirmi a tenere testa, un uomo forte e deciso in quello che vuole, mi accontento di qualche notte passata a letto di qualcuno.
L'ultimo è stato Davis, un ragazzo di 35 anni, è un modello sfila spesso per note case di moda ed è un cliente abituale della discoteca in cui lavoro, viene con qualche suo amico e resta sempre fino alla fine della serata così quando finisco di lavorare solitamente esco con loro e molto spesso finisco nel letto di Davis.
Tra me e Davis c'è stata un'attrazione già dal primo sguardo, ricordo quando ci siamo incontrati per la prima volta, era circa 3 mesi fa, la discoteca aveva appena aperto la stagione estiva e quella sera ci sarebbe stato lo spettacolo d'inizio. Mentre ballavo sul mio cubo feci scivolare la mia schiena lungo il palo dietro di me, poi mi alzai tirando prima su il sedere, tenendo la testa in mezzo alle mie gambe aperte, fu in quel meno che incontrai gli occhi di Davis. I suoi amici urlavano e ballavano, con gli occhi pieni di piacere a vedere tutte noi cubiste semi-nude, mentre Davis rimase immobile a fissarmi e mi fece un lungo sorriso. Capì che lui era diverso dai soliti uomini che sbavano dietro per una tipa a 90, perché mi guardò negli occhi, e in quel momento io mi girai verso di lui, tenendomi sempre ben attaccata al mio palo ed iniziai a ballare, questa volta solo per lui. Ricordo anche che aspettò che la serata fosse finita, tanto che quando io uscì dal mio camerino lo trovai seduto sul bancone a sorseggiare un cocktail che posò immediatamente avvicinandosi a me. Mi chiese se volessi andare con lui, io accetai. Passammo la sera in giro per le vie di Milano, poi andammo a casa sua. Non facemmo neanche in tempo ad entrare che la sua bocca era già sulla mia, chiuse la porta e prese le mie mani facendole alzare sopra la mia testa e bloccandole con le sue sopra il muro. Passò la sua lingua leggera sopra le mie labbra, quella sensazione umida andava ad intensificare il mio desiderio tanto che iniziai piano piano a bagnarmi. Le sue labbra passarono poi lungo il mio collo continuando a baciarmi e facendo passare la sua lingua leggera che lasciava una scia fino al mio seno destro. Di colpo, ricordo, che prese i miei capelli e li strinse forte nella sua mano, quasi non mi lasciava scampo, abbassò la mia testa e ricordo che pronunciò queste parole "Mettiti a 90 contro il muro" io così feci.
Avevo dei tacchi molto alti ed il vestito era molto aderente tanto che non appena appoggiai il mio sedere al muro per fare quello che lui mi aveva ordinato mi si alzò leggermente. Lui si avvicinò a me, ponendosi di lato, non lasciando mai i miei capelli che ancora erano tenuti dalla sua forte mano.
Iniziò con l'altra sua mano ad accarezzarmi lungo la schiena, andando poi a toccare il mio seno destro dando un leggero pizzico sul capezzolo, fece poi risalire la sua mano e la passò lungo il mio sedere continuando ad accarezzarlo, la sua mano era una dolce sensazione mi piaceva quel suo tocco così delicato.
Tirò su l'estremità del mio vestito, facendomi spostare leggermente in avanti, e di nuovo passò la sua mano sul mio sedere. Iniziai a bagnarmi sempre di più, il suo tocco delicato della mano mischiato con la sua forte presa dei miei capelli mi procurava brividi di piacere in tutto il corpo, tanto che lui pur senza fare nulla mi provocò un gemito, a quel suono la sua mano si alzò dal mio sedere per tornare poi giù con una grande potenza, tirandomi un forte schiaffo. Gemetti ancora, questa volta più forte. Lui mi fece alzare e mi portò di nuovo con la schiena poggiata completamente al muro. Si avvicinò e la sua lingua passò lungo le mie labbra, mi avvicinai per baciarlo ma lui si spostò andandomi a leccare il seno. Nel frattempo la sua mano andava a tirare giù la cerniera laterale del vestito che scese giù per terra in meno di un secondo. La sua testa si abbassò, iniziò a darmi dei baci sopra le mie mutandine, fece passare un dito dal mio clitoride fino a proseguire sempre più in basso, era un tocco leggero di quelli che senti e godi. Le sue mani di colpo strinsero il mio sedere e poi si portarono lungo i miei fianchi, presero le estremità delle mutandine e le tirarono giù. "Aprì le gambe" ricordo che mi ordinò dandomi un leggero schiaffo all'interno della mia coscia destra, così ordinai e aprì.
Il suo dito passò lungo tutte le mie labbra, ero bagnata tanto che sul suo viso poteva notarsi un segno di compiacimento. Mi massaggiò delicatamente il clitoride per poi scendere più giù e infilarmelo completamente dentro facendo movimenti calmi fuori e dentro, il suo viso si avvicinò e la sua lingua esperta iniziò a passare in modo circolare sul mio clitoride. Gemetti di piacere. Ero quasi sul punto di venire ma lui si tolse di colpo e in un attimo si slacciò i pantaloni, mi prese lungo i fianchi e mi girò di schiena, abbassò con una mano la mia schiena e lo mise tutto dentro. Iniziava a riempirmi entrata dopo entrata, godevo e lo facevo sentire e dopo poco mi liberai in un forte orgasmo insieme a lui.

Da quel giorno Davis è sempre venuto in discoteca, non saltava neanche un fine settimana eccetto quando aveva impegni di lavoro come campagne fotografiche o sfilate. Io ero diventata la sua compagna di giochi e lui era diventato il mio, non era nulla di serio, ci divertivamo senza impegno e ci piaceva perché oltre al sesso si era creato un bel rapporto di amicizia, tanto che molto spesso mi portava alle sue serate di moda facendomi scoprire il suo mondo. Ma noi siamo due complici di un mondo fatto di solo sesso, di un mondo fatto di piacere e di lussuria, questo non è altro che la nostra vita.

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Nota autrice:

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