Capitolo 3

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Davis ci lasciò soli e sparì andando incontro alla sua manager che lo stava chiamando dall'altra parte della piscina.
"Vieni, ti offro qualcosa da bere." mi disse Ludovico portando la sua mano dietro la mia schiena e spingendomi leggermente per farmi muovere in avanti insieme a lui ed io lo seguì.
Ordinò due Margarita. Lo guardavo mentre si portava il suo cocktail vicino le labbra, che si schiusero leggermente al contatto con il bicchiere. Lo posò poi sul bancone e iniziò a guardami profondamente.
"Allora Beatrice. Tu sai cosa faccio io nella vita, te invece cosa fai?" mi domandò portandosi alla bocca una sigaretta che accese poco dopo.
"Io faccio la cubista alla discoteca Luxium, la più rinomata in tutta la città." gli dissi mostrandogli un sorriso e portando il mio bicchiere sulle mie labbra.
"Ne ho sentito molto parlare, Davis ci va spesso vero?" mi domandò lui.
"Si è li che ci siamo conosciuti." gli risposi sorridendo.
"Siete una coppia affermata allora, ti porta anche a queste serate." mi disse lui mostrando un sorriso che dava l'impressione di essere pieno di sè.
Io iniziai a ridere, tanta era l'assurdità che aveva appena detto.
"Nessuna coppia affermata. Io e Davis siamo solamente molto amici." gli dissi tornando seria e mostrandogli un leggero sorriso.
"Molto meglio. Vieni con me, ti porto via da qua ti faccio vedere un posto in cui sicuramente Davis non ti ci avrà mai portata." mi disse Ludovico prendimi per una mano e trascinandomi verso la sua macchina.
Decisi di inviare un messaggio a Davis, se non mi avesse più vista forse si sarebbe preoccupato.

"Sono con Ludovico, torno con lui non preoccuparti è tutto apposto."

Lo inviai e la sua risposta arrivò poco dopo.

"Va bene, ricordati di passare a prendere la macchina alla discoteca"

Grazie Davis per ricordarmi sempre tutto pensai. Ludovico mi aprì la portiera della sua macchina e mi fece cenno di entrare ed io mi sedetti su quei sedili in pelle nera.
"Dove mi porti?" domandai curiosa di sapere.
"Lo scoprirai, ora goditi il viaggio." mi disse lui mostrando un sorriso.
Infilò le chiavi, ed accese la macchina, mise in moto e partimmo. Sfrecciò lungo la strada, accese lo stereo e digitò sullo schermo la canzone che avrebbe messo.
Era una canzone estiva adatta per quel momento. Lo guardavo mentre guidava: a causa del finestrino leggermente abbassato i suoi capelli si muovevano con il vento che entrava. Era notte fonda e non avevo idea di dove mi avesse voluto portare, fino a quando non notai un faro lungo una spiaggia che sembrava abbandonata.
Quel luogo a prima vista mi terrorizzò, era cupo, e l'unico sprazzo di luce era quello causato dal faro, ma nello stesso tempo era talmente romantico, sembrava un film.
"Vieni con me" mi disse prendendomi la mano e trascinandomi verso l'entrata del faro. Prese una chiave che teneva dentro il suo portafoglio ed aprì la porta per accedere dentro una piccola casa collegata direttamente con il faro. Entrò ed accese la luce. Era un luogo che emanava calma e tranquillità, si sentiva il rumore delle onde del mare che si andavano ad infrangere contro gli scogli, e il suono di un leggero vento che riecheggiava tra gli alberi.
"Che bello qui" gli dissi mostrandogli un sorriso.
"Ho preso questa piccola casa da poco. Prima era abbandonata ed io e Davis ci venivano sempre quando eravamo più piccoli." mi disse mostrandomi un sorriso.
"Vuoi del vino?" continuò Ludovico prendendo una bottiglia di vino rosso da uno scaffale che riempiva tutta la parete destra della casa completamente ricoperta da bottiglie di vino.
"Si grazie" gli dissi.
Prese due bicchieri e li pose sul tavolo davanti a me, stappò la bottiglia e mi versò del vino nel bicchiere.
Si mise seduto sul divano di pelle bianca vicino a me, e insieme sorseggiammo il vino rosso.
"Sei splendida, come fai a startene tutta sola?" mi chiese con un sorriso sulle labbra.
"Non ho trovato quello giusto, è semplice" gli dissi contraccambiando il suo sorriso, anche se il mio era leggermente dispiaciuto.
"Allora vediamo di rimediare" disse lui, iniziando ad avvicinarsi sempre più a me, facendo passare una sua mano sopra le mie cosce coperte da vestito.
"Ludovico, dai smettila. Neanche ti conosco" gli dissi iniziando a ridere.
Lui rise insieme a me prese una sigaretta e la portò alla bocca per iniziarla a fumare.
"Mi chiamo Ludovico, ho 30 anni, ho frequentato il liceo classico e nel frattempo avevo già iniziato a fare qualche film per il cinema come comparsa. Dopo il diploma mi sono laureato all'accademia di moda qui a Milano e in quegli anni ho conosciuto Davis e abbiamo stretto subito un forte legame. Nel frattempo ero stato preso per girare un film molto importate, così feci la valigia e partì da Milano per andare in America a girare il film. Da quel giorno è iniziata la mia vera e propria carriera, ora sono un attore e come vedi sono nel circolo della moda e del cinema. Adoro le donne, tra cui te, e amo fare sesso con loro, cosa che con te questa sera non farò." disse, iniziando a ridere verso l'ultima parte del discorso.
"Ci hai visto giusto." gli risposi continuando la sua risata.
Lui si fece nuovamente serio.
"Te invece? La tua vita?" mi domandò.
"Ho frequentato il liceo classico anche io, nel frattempo prendevo lezioni di danza e in particolare di pool dance, così all'età di 23 anni mi sono ritrovata a lavorare in discoteca, dove ho conosciuto Davis. Abito a Milano ed ho un appartamento al centro, e questa è la mia vita." gli risposi mentre guardavo dritta nel bicchiere facendolo roteare.
"Una vita tranquilla" mi disse lui ridendo.
Io alzai lo sguardo e gli sorrisi.
"Lascia qui il bicchiere vieni con me." mi disse, prendendomi una mano e facendomi alzare dal divano su cui ero seduta. Mi portò fuori la casa e con la sua mano incastrata alla mia mi trascinò lungo la spiaggia.
Arrivammo sulla riva e lui si mise dietro di me, abbracciandomi.
Era bella quella sensazione mi sentivo protetta nella mani di uno sconosciuto, ci sapeva proprio fare.
"Chiudi gli occhi e rilassati, ascolta solo il suono del mare." mi disse facendo passare le sue mani delicatamente sopra i miei occhi. Sentivo il suo respiro sempre più intenso vicino al lobo del mio orecchio che poco dopo fu stretto dalla sua bocca. Con la lingua iniziò a leccarlo e a succhiarlo, io ero completamente immersa nei due rumori che sentivo: quello del mare, e quello del suo respiro. Un brivido di piacere percorse tutto il mio corpo quando iniziò a baciarmi il collo, mentre con l'altra mano mi accarezzava partendo dal seno fino a scendere giù, passando delicatamente sopra la mia pancia, poi lungo la mia gamba.
Compresi che stavo perdendo il controllo, non doveva succedere, non con lui, non questa sera. Mi stava iniziando ad interessare, perché era oscuro e accattivante nello stesso tempo, sapeva farci con le donne e fino ad ora ogni gesto che aveva fatto mi aveva stupita. Mi staccai da lui e mi girai per guardalo in faccia. Era bellissimo i suoi occhi azzurri risplendevano nel buio della notte ed i suoi capelli biondi si muovevano con il leggero vento. Portava ancora il vestito, con la camicia che aderiva bene al suo corpo, era sensuale ed eccitante, ma non dovevo cadere nella sua trappola, per farlo mio per sempre non sarei dovuta andarci a letto, almeno non ora.
"Non preoccuparti, rientriamo dentro." mi disse Ludovico mostrandomi un leggero sorriso di insoddisfazione.
Non dissi nulla e mi avviai verso l'entrata della casa.
"Ludovico, puoi accompagnarmi nella discoteca devo andare a riprendere la macchina" gli dissi.
"Certo, ti accompagno subito." mi disse, prendendo poi le sue chiavi della macchina.
Chiuse la porta della casa e ci infilammo in macchina.
"Dormi qui in questo periodo che ti fermerai a Milano?" gli domandai curiosa.
"No, ho un'altra casa in centro." mi rispose, mentre abbassava il volume della musica.
Sfrecciamo lungo tutta la strada e poco dopo ci trovammo davanti la discoteca.
"Grazie per la serata" gli dissi mostrandogli un sorriso compiaciuto.
"Eh di che. Ci vediamo Beatrice" mi disse, facendomi l'occhiolino.
Presi le chiavi della macchina nella mia borsetta e mi infilai dentro, pronta per tornare a casa.

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