Capitolo 39

12.1K 368 42
                                    

Dopo circa un'ora e mezza arrivammo in aeroporto, Davis salutò il suo autista e ci incamminammo verso il nostro terminal.

"Appena arriviamo a Parigi vedrai cosa ti farò" mi disse Davis facendomi uno dei suoi soliti occhiolini ammiccanti a cui è molto difficile resistere.

"Non vedo l'ora" risposi facendogli un sorriso malizioso.

Poco dopo ci ritrovammo davanti al nostro terminal, Davis mise sul rullo i bagagli e la signorina legò i manici con un nastro adesivo bianco.
Prendemmo i biglietti e andammo verso l'area d'attesa.
Mi misi seduta ad una delle tante sedie che erano li poste.

"Bea io vado a comprare una bottiglietta d'acqua, mi aspetti seduta?"

"Si vai non preoccuparti" gli risposi.

La sua figura si allontanò lentamente dalla mia vista ed io presi il telefono per cercare di passare il tempo.
D'improvviso una mano si posò sulla mia spalla ed io mi girai di scatto.

Era Ludovico.

"Cosa ci fai qui tutta sola?'' mi guardò con i suoi occhi chiari e indagatori, mentre dentro di me un leggero formicolio iniziava a crescere.

Sarei mai stata tranquilla?

''Sto aspettando Davis'' dissi dura cercando di distogliere i miei occhi dal suo sguardo.

''Ma non stavi con Paolo? Ora è tornato Davis?'' mi disse ironico, facendo una leggera risata.

''Non sono fatti che ti riguardano'' lo schernì.

''Mi riguardano eccome, ti ricordo che Paolo aveva un patto con Valerio'' disse serio.

''Non so di cosa tu stia parlando'' mi alzai e gli diedi le spalle per andarmene, ma la sua mano mi bloccò e con forza mi girò verso di lui, portandomi proprio di fronte la sua bocca.

''Avrei voluto che tra noi andasse diversamente'' mi sussurrò.

''Levati'' gli dissi con tono duro cercando di distogliermi dalla sua presa.

''Non puoi fuggire per sempre da me'' disse prendendomi il volto e tenendolo forte tra le sue mani.

''Lasciami'' gli urlai contro.

D'improvviso vidi la figura di Davis venire verso di me mentre il mio viso era ancora tra le mani di Ludovico.

''Cosa vuoi da me Ludovico?'' chiesi dura.

''Che tu sia mia'' mi disse serio lasciando la sua presa.

''Non accadrà mai'' lo guardai truce.

''Vedremo'' disse lui ridendo.

''Ludovico, cosa ci fai qui?'' disse Davis che era arrivato ora. Meglio tardi che mai, pensai.

''Hei Davis, come stai? Sarò a Parigi per 2 settimane devo girare un film'' lo guardò rilassato.

''Stai lontano da Beatrice'' lo intimorì Davis.

''Tranquillo, la piccola santa è tutta tua. Ora tolgo il disturbo.'' gli rispose ironico e se ne andò sparendo dalla nostra vista.

Davis si avvicinò a me preoccupato, si mise seduto e posò un braccio sopra la mia spalla per farmi avvicinare a lui.

''Certo non ti posso lasciare mai sola che subito ti saltano addosso'' mi disse ironico cercando di allentare la tensione.

''Esatto, quindi non farlo più'' lo guardai allargando gli occhi in modo da intenerirlo.

''Non lo farò'' e mi stampò un bacio sulle mie labbra.

L'amore è sempre stato lì vicino a me per tutto questo tempo ed io non me ne ero mai accorta.

Si sentì una signora dire che avevano aperto per l'imbarco, così io e Davis ci alzammo e ci mettemmo in fila. Fortunatamente eravamo tra i primi così non avremmo dovuto aspettare molto.

Porgemmo i nostri biglietti e dopo varie procedure entrammo mano nella mano in quel lungo tunnel trasparente e arrivammo direttamente dentro l'aereo. porgemmo nuovamente i biglietti alla signorina.

''Prego signori, la business class è da questa parte'' ci disse la ragazza dai capelli biondi che ci accompagnò ai nostri posti.

''Non ti fai mai mancare niente eh Davis'' gli dissi ironica.

''Per te non deve mai mancare niente.'' e con un bacio si posò sulle mie labbra morbide.

LuxuryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora