Ci addormentammo abbracciati sul divano. Il suo corpo contro il mio era la sensazione più bella che avessi provato in questi giorni. In qualche modo non avevamo fatto solamente sesso, era diventato qualcosa di più: era una forte emozione che ti trapassava il cuore e non ti lasciava scampo, forse era l'amore.
Ci svegliammo entrambi di soprassalto quando d'improvviso suonò il campanello di casa. Davis si allontanò da me, prendendo la mia testa e appoggiandola delicatamente sul divano e andò ad aprire.
"Dov'è lei?" sentii urlare da dietro la porta, la sua voce era inconfondibile: era quella di Paolo.
Entrò con irruenza dentro casa ed io mi alzai subito e mi misi seduta sul divano ancora insonnolita ma ben cosciente di quello che stesse accadendo."Beatrice andiamo" si rivolse a me Paolo in tono autoritario, come se pensasse che io lo seguissi. Si sbagliava.
"Vattene" gli urlai contro.
"Paolo forza, non è il caso. Sei pregato di andartene" gli disse Davis cercando di prenderlo per le spalle e portarlo verso la porta.
"Levati Davis, non sono cose che ti riguardano." esclamò Paolo.
"Si invece, la volevi indietro solo per farla soffrire e scusami tanto se è tornata tra le mie braccia e non tra le tue." lo guardò furioso Davis.
"Basta finitela tutti e due. Davis lasciaci soli un momento per favore" lo guardai in modo di fargli capire che non si sarebbe dovuto preoccupare e lui se ne andò salendo le scale e recandosi al piano superiore.
"Paolo per favore, hai già rovinato abbastanza non trovi?" gli dissi in tono dispiaciuto ma nel contempo arrabbiato per tutto quello che mi aveva fatto.
"Io lo so Beatrice, so che sbaglio sempre tutto. Tu per me eri l'occasione che sarebbe riuscita a farmi cambiare." mi guardò con occhi mesti e tristi.
"Non sei cambiato affatto, anzi se lo hai fatto è stato in peggio perché l'unica cosa che hai saputo fare è stata abbandonarmi." lo guardai dritto negli occhi per metterlo in difficoltà.
"Non sono bravo a trattenere le persone, non lo so mai stato."
"Dovresti imparare. Ora per me può anche finire qui. Mi hai dato tanto dispiacere non voglio che tu me ne dia ancora altro." detto questo mi avvicinai alla porta aprendola e facendogli segno con la testa di uscire.
"Ti prego Bea, io ho bisogno di te." disse in modo supplichevole uscendo dalla porta.
"Io non più." lo guardai e richiusi la porta davanti il suo viso.
Ora ero stata io a mandarlo via, a non trattenerlo.
Solo una domanda però mi frullava nella mente: me ne sarei pentita?Nel frattempo Davis scese le scale tornando vicino a me. Prese la mia mano e mi portò vicino al divano.
"Bea tutto bene?" mi chiese facendo aderire il suo corpo al mio circondandomi di un suo abbraccio.
Io annuii e lui mi diede un forte bacio sulle labbra, ardeva di desiderio ed il mio ardeva di speranza: di una vita felice insieme a lui.**Angolo autrice**
Scusate, so che è corto il capitolo, ma sto facendo il possibile, con la maturità non ho molto tempo.
Vi ricordo il mio profilo INSTAGRAM:
ellavalerie23Nuova notizia:
finiti gli esami (30 Giugno) pubblicherò un nuovo libro. Spero di ritrovarvi tutti lì.Ci vediamo al prossimo capitolo e godetevi il mare anche per me che ancora non lo vedo dall'anno scorso ahaha.
STAI LEGGENDO
Luxury
Storie d'amore"Tante volte mi hanno chiesto cosa sento quando faccio l'amore: è come una miscela di energia con l'altra persona che mi fa viaggiare e provare una fusione cosmica. L'energia del mio orgasmo è un'altra parte di me che se ne va e si mescola con l'uni...