Arrivammo dopo circa 15 minuti a casa di Paolo. Io scesi dalla macchina ancora nuda e con solo la sua giacca addosso e la mia borsetta.
Paolo aprì la porta e entrammo subito dentro casa.
Andai dritta verso la mia stanza per mettermi qualcosa addosso e optai subito per la mia camicia da notte di seta verde con del leggero pizzo nero al di sopra del mio seno.
Paolo mi seguì e si mise seduto sopra il letto.
"Allora? Come sapevi della figlia di Eveline?" domandai volendo avere risposta.
"Ho visto Eveline qualche giorno prima di incontrarti alla festa. Mi ha spiegato perché se ne era andata all'improvviso e mi ha presentato sua figlia." disse guardandomi.
Io mi misi seduta di fianco a lui cercando un leggero contatto.
"Perché non me l'hai detto?" domandai.
"Perché Beatrice è tutto così complicato, non sapevo avesse avuto una figlia da Valerio, concepita quando eravamo insieme. Non sapevo della sua vita da escort, non sapevo davvero nulla di lei, io stesso che credevo di sapere tutto" disse porgendo avanti la testa e iniziando a fissare il pavimento.
"Ti senti deluso?" domandai ancora.
"Si" rispose "ma ora non voglio parlare di lei, voglio stare con te e stringerti fra le mie braccia."
Mi avvicinai a lui e mi abbracciò forte. Fu un abbraccio caloroso, un abbraccio puro, svuotato di ogni pulsione erotica, era una abbraccio sincero di quelli che ti aggiustano il cuore.
"Mi dispiace per quello che ti ha fatto Valerio, io ero di sotto e vedevo tutto. Quando ti toccava mi sentivo morire dentro, ti stava torturando, ed io non riuscivo più ad accettarlo." disse rimanendo stretto nel mio abbraccio.
"L'importante è che sia finito tutto." dissi con voce soave.
"Vieni mettiamoci a dormire è tardi." disse Paolo staccandosi dal mio abbraccio e alzando il copriletto per farmi entrare.
Lui si spogliò e si infilò immediatamente nel letto.
Mi abbracciò, riscaldandomi con il suo corpo caldo e così ci addormentammo insieme.*****
Aprii gli occhi e la prima persona che vidi fu Paolo che mi guardava mostrando un grande sorriso.
Era bellissimo anche di prima mattina, aveva i suoi capelli castani leggermente arruffati, i muscoli ben delineati delle spalle uscivano facendo scivolare le coperte sul suo addome.
"Buongiorno piccola" mi disse con tono soave e delicato stampandomi un leggero bacio sulle labbra.
"Buongiorno" risposi ancora mezza addormentata.
"Ho pensato delle cose, prima di tutto non andrai a lavorare per un po' di tempo è meglio che tu non vada in giro da sola, seconda cosa rimarrai da me ancora per molto tempo perché ti voglio con me ogni giorno, terza cosa oggi ti presento una mia amica che ti farà compagnia quando io non ci sarò a causa del lavoro, si chiama Elen ed ora preparati che dobbiamo andare a pranzo con lei."
"Aspetta aspetta Paolo, non puoi sputarmi tutte le tue idee di prima mattina io sto ancora dormendo" dissi ridendo, lui rise insieme a me e mi stampò un altro bacio sulle labbra.
"Hai mezz'ora per preparati" disse mostrandomi un sorriso e alzandosi dal letto.
Indossava solamente le mutande ed io potei vedere tutta la sua muscolatura ben delineata, cavolo se era bello.
Mi alzai dal letto e mi fissai davanti l'armadio che avevo riempito con i miei vestiti qualche giorno prima.
Rimasi almeno 10 minuti senza scegliere niente, pensavo solamente a Paolo e a tutto quello che era successo.
Per la prima volta c'era un uomo che mi piaceva davvero, che mi regalava forti emozioni, che mi faceva sentire davvero protetta e al sicuro fra le sue braccia.
"Vada per questo" esclamai svegliandomi dalla mia situazione di trans e prendendo un paio di jeans strappati e ci abbinai sopra una maglietta di tessuto leggero e trasparente gialla. Indossai le mie scarpe con il tacco nere lucide. Andai in bagno e mi sistemai i capelli lasciandoli mossi e aggiustandomeli con la piastra, mi feci poi un trucco leggero, presi la borsa e andai al piano di sotto dove mi aspettava Paolo.
"Sei bellissima" esclamò dandomi un bacio.
"Anche tu" dissi ridendo.
Aveva un paio di jeans molto stretti che gli fasciavano bene le sue gambe e i suoi fianchi e sopra portava una camicia bianca leggermente sbottonata, da cui si potevano ben intravedere i suoi pettorali.
"Allora dove stiamo andando?" domandai.
"Ad un ristorante al centro." rispose continuando a fissare la strada.
"Chi è questa Elen?"
"Una mia cara amica, ha curato la mia immagine per molti anni e ora continua ancora a farlo. Lavora nella moda proprio come me" disse mostrandomi un sorriso.
Vedremo chi sarà questa Elen, già mi immagino una donna piena di sè, capace solo di giudicare i look degli altri, sarà anche bella ma avrà poco cervello.
Annuii mostrando un sorriso a Paolo non facendogli notare la mia disapprovazione a riguardo.

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Luxury
Romance"Tante volte mi hanno chiesto cosa sento quando faccio l'amore: è come una miscela di energia con l'altra persona che mi fa viaggiare e provare una fusione cosmica. L'energia del mio orgasmo è un'altra parte di me che se ne va e si mescola con l'uni...