Capitolo 4

44.8K 725 77
                                    

Misi in moto la macchina e tornai a casa. Erano le 5.00 del mattino e non c'era anima viva, giustamente.
Pensai a Ludovico e alla serata passata insieme, ero stata davvero molto bene perché sapeva sorprendermi, sapeva essere romantico, aveva un qualcosa che mi affascinava, forse la sua delicatezza mentre accarezzava i miei capelli o forse erano proprio i suoi occhi azzurri che penetravano nei miei.
Parcheggiai proprio sotto il mio appartamento, presi le chiavi e aprì il portone principale.
Una volta preso l'ascensore che mi portò al 5 piano aprii la porta.
Vidi tutto per terra: i vetri della finestra completamente spaccati, tazzine del caffè sparse sul parquet che formavano un insieme di cocci, le finestre, di cui era rimasto solamente l'infisso,  erano aperte ed il vento muoveva le tende verso l'interno. Andai nella mia camera da letto e le lenzuola erano tutte in disordine, aggrovigliate tra loro , l'armadio aperto ed i vestiti tutti buttati per terra, i trucchi che erano appoggiati sopra la mensola del lavandino erano tutti sparsi, alcuni rotti altri ancora integri.
Mi preoccupai, non sapevo cosa fare, il timore si fece strada dentro di me.
Decisi di andare a controllare se ci fosse ancora tutto, gioielli, soldi.
Fortunatamente non avevano preso nulla.
Chi era venuto a fare tutto questo disordine, pensai. Ero spaventata e non sapevo darmi alcuna risposta. Presi subito il mio telefono e chiamai immediatamente Davis in cerca di aiuto. Il suo telefono squillava a vuoto, non rispondeva.
Avevo paura, dovevo andarmene da lì, non avevano preso nulla quindi qualcuno stava tramando qualcosa contro di me, qualcuno di cui io forse ero a conoscenza, o forse no.
Chiusi la porta alle mie spalle e scesi di corsa, mi infilai in macchina e partì verso casa di Davis che distava circa 20 chilometri dalla mia.
Sfrecciai lungo la strada fino a trovarmi di fronte casa sua. Iniziai a suonare il campanello e a battere contro la sua porta. Dopo poco arrivò Davis ad aprirmi.
Si era appena alzato dal letto, indossava solamente i suoi boxer neri ed era assonnato, e si vedeva che si era appena svegliato perché i suoi occhi non riuscivano bene ad aprirsi.
Entrai immediatamente senza dire niente, piangevo e basta.
"Bea, cosa è successo ?" mi chiese Davis preoccupato.
"Qualcuno è entrato a casa mia, non so chi sia, non ha preso niente, ha fatto solo un gran disordine. Ed io ora ho paura." gli risposi tremando.
"Tu ora dormi qui da me per un po' di tempo. Calmati adesso, fammi prendere un caffè, fammi vestire e andiamo a prendere la tua roba." mi disse lui abbracciandomi e asciugandomi le lacrime con il suo pollice.
Mentre Davis si preparava andai in bagno e mi sciacquai il viso con l'acqua gelata, mentre nella mia testa continuavo a pensare, cercando capire chi fosse stato a fare un gesto del genere e perché.

Poco dopo io e Davis uscimmo di casa e con la sua macchina andammo verso casa mia. Durante tutto il viaggio lui continuò a dirmi di stare tranquilla, che andava tutto bene, e che sarei potuta stare da lui finché non si calmasse la situazione. Tuttavia il disastro non era ancora finito, anzi era appena iniziato: davanti la mia porta di casa c'era un foglio scritto con un pennarello rosso che diceva:
"Ti troverò e sarai mia."

Quel qualcuno che aveva messo sottosopra la mia casa era tornato.

---------
Nota autrice:

Volevo comunicarvi che ho anche un account INSTAGRAM ufficiale. Potete cercarmi come: ellavalerie23
Aspetto le vostre richieste ❤️

LuxuryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora