Capitolo 27

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Tum era diventato bravo a fingere di stare bene: finse di stare bene quando salì in macchina con il suo manager, quando torno a casa e salutò i suoi genitori e persino quando gli raccontò che aveva già mangiato e che avrebbe passato la serata a studiare, ma poi arrivò tra le quattro mura della sua camera da solo, quando nessuno poteva sentirlo e si lasciò andare ad un pianto disperato.
Si sdraiò nel suo letto a pancia in giù e pianse per ore, senza riuscire a smettere.
Stava male, stava così male da non riuscire a respirare, stava così male che nulla aveva più importanza per lui, non se Paul non lo voleva più nella sua vita.
Si ricordava ancora il primo giorno in cui lo aveva incontrato, le sue parole, la sua invadenza e quella chimica palpabile che aveva sentito nel solo toccare quell'emerito sconosciuto. Si ricordava il workshop, la sua riluttanza nel lasciarsi andare e la determinazione del più grande a far crollare tutte le sue difese e poi quando ci era riuscito, tutto era accaduto in un attimo: si era innamorato di lui. Si era innamorato di quei suoi occhi che ogni volta sembrava che gli scrutassero l'anima, si era innamorato di quel sorriso che era diventata la sua fonte di felicità ogni mattina, si era innamorato di ogni lato della sua personalità: della sua bontà, della sua determinazione e della sua dolcezza, si era innamorato persino della sua testardaggine e dei suoi continui sbalzi d'umore che erano peggiori di quelli che aveva una donna con il ciclo.
Si era innamorato di lui, nonostante fosse un uomo e lui avesse sempre pensato di non provare la benché minima attrazione per il suo stesso sesso. Si era innamorato di lui nonostante ciò avrebbe potuto rovinare la sua carriera e soprattutto la loro amicizia, ma nonostante ciò si era innamorato, perché non ne aveva potuto fare a meno, perché per lui era diventato fondamentale quasi come respirare, perché dopo aver conosciuto Paul aveva capito che non ci sarebbe mai stato nessun altro per lui.
Non era la prima volta che si era innamorato, ma mai in modo in modo così totalizzante, assoluto...e soprattutto  così doloroso.
Perché sì ,da quando aveva conosciuto Paul non aveva fatto altro che soffrire e ora che il più grande aveva messo così in chiaro che non gli importava più niente di lui, quel dolore si era triplicato per diventare una voragine all'interno del suo cuore.

Era ancora sdraiato e raggomitolato su stesso con gli occhi arrossati, quando qualcuno bussò alla porta e dei passi si avvicinarono al suo letto per poi avvertire un peso su di esso.
Tum aprì gli occhi per capire chi gli avesse fatto visita e quando al suo fianco notò il corpo di suo fratello maggiore osservarlo con uno sguardo preoccupato, sgranò gli occhi e si tirò istintivamente su, mettendosi seduto.
- Che ci fai qui?- gli chiese con la voce ancora roca a causa del pianto.
-Io...lo so che sono l'ultima persona che vorresti vedere, però volevo dirti che l'ultima volta ho sentito per puro caso il discorso tra te e Cindy e...credo di aver capito chi è la persona di cui sei innamorato-
A quelle parole il cuore di Tum cominciò a battere più forte. Lui...davvero sapeva tutto?
- è Paul Chaiwong, il tuo partner di lavoro, non è vero?-
Il più piccolo non emise un suono, troppo scioccato per dire una singola parola.
Come aveva fatto suo fratello a capirlo e soprattutto adesso che ne era a conoscenza, cosa avrebbe fatto? Lo avrebbe denigrato e insultato senza voler sentire ragioni?
In fondo si ricordava il modo in cui lo aveva trattato quando aveva saputo che avrebbe preso parte ad una serie BL e soprattutto lo sguardo che aveva rivolto a lui e Paul quando li aveva visti abbracciati in quel ristorante con i loro colleghi.
Eppure perché il suo sguardo sguardo in quel momento, non gli sembrava ostile bensì.. triste?

- e anche se fosse, quale sarebbe il problema?- il castano si mise comunque sulla difensiva, non sapendo più cosa aspettarsi da suo fratello.
Ohm sospirò profondamente prima di rispondere- senti lo so che sono stato un fratello e anche un figlio di merda negli ultimi anni e sì, non ho scuse..però in nome del legame che avevamo un tempo vorrei scusarmi con te per tutto ciò che ti ho fatto passare..per tutte le litigate, le offese, gli insulti, gli sguardi di disprezzo e per tutte le volte che ti ho fatto sentire inferiore.
Mi sono comportato come una persona viziata, bigotta e persino omofoba, tutto questo perché lo ammetto: la fama mi aveva fatto sentire potente e superiore a tutto e a tutti, ma da quando ho incontrato Lidia mi sono accorto di aver sbagliato ogni cosa e di essere diventato la versione peggiore di me stesso.
Lei, la persona più gentile e altruista che io conosca, si è innamorata di me, non per i miei soldi o per la mia fama, ma per ciò che sono davvero e mi ha fatto capire che ci sono cose più importanti nella vita come ad esempio la mia famiglia, una cosa che da troppo tempo stavo trascurando.
Inoltre stare con lei mi ha aperto la mente, dato che è una assidua fan dei BL e molte volte mi sono dovuto sorbire alcune di queste serie, tra cui Childhood Love ed è lì che ti ho visto. Sei bravissimo, le tue espressioni facciali, la tua recitazione è eccellente, nonostante tu sia alle prime armi e io mi sono sentito così tanto fiero di te come mai nella mia vita.
E poi ho visto come tu e il tuo compagno vi guardavate nella serie e in alcune vostre interviste: sembravate così reali e innamorati che il vostro non sembrava per niente fan service e poi ho origliato quello che hai detto a Cindy e sono arrivato alla conclusione che sì, tu lo ami, lo ami davvero. Deve essere lui quella persona, ne sono certo-
Tum era rimasto senza parole e con le lacrime agli occhi. Davvero suo fratello si stava scusando con lui? Davvero gli aveva fatto i complimenti per il suo lavoro?
Non poteva crederci.
- Tu.. davvero accetteresti il fatto che io sono innamorato di un uomo?- riuscì solo a dire.
Ohm gli rivolse un sorriso dolce- Certo che lo farei. Se c'è una cosa che ho imparato da quando mi sono fidanzato con Lidia è che l'amore è semplicemente amore, non importa ne il sesso, ne il genere di una persona, ma solamente i suoi sentimenti.
Il fatto che tu ami un uomo, non ti rende diverso, tu resterai sempre il mio dolce fratellino e poi diciamolo quel Paul non è mica così male - gli fece l'occhiolino per sdrammatizzare, gesto che però servì a ben poco, dato che il più piccolo scoppiò letteralmente in lacrime.
Non pensava di avere ancora liquidi nel suo condotto lacrimale dopo aver pianto tutta la sera per Paul, ma le parole di suo fratello, lo avevano fatto sentire finalmente completo e accettato da una persona che da sempre era stato il suo eroe e la sua guida, quando era più piccolo e che ora stava cercando di recuperare il loro legame. E questo lo aveva fatto sentire fottutamente felice!
- Non piangere, fratellino scemo-

La prigione dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora