Capitolo 25

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Paul camminò avanti indietro per il corridoio con il cervello pieno di pensieri e la testa che rischiava di esplodergli da un momento all'altro.
Tra poco sarebbe toccato a lui e Tum recitare, ma la sua mente era in tutt'altro luogo ben lontano dalla sala prove.
Era già tremendamente frustrato e demoralizzato da quando aveva scoperto che il suo partner si era visto con la sua ex, ma quando qualche giorno prima aveva scorto quella stessa ex seduta nel sedile anteriore della macchina di Tum, accanto a Stud, il suo manager, il mondo intero gli era crollato addosso.
Se anche solo una piccola parte di lui, aveva pensato che quelle foto fossero false o che ci fosse una qualche motivazione dietro, adesso non c'erano più dubbi: Tum si stava rivedendo con la sua ex e lui non c'entrava più nulla nella sua vita. Era solo il suo stupido partner di lavoro e tra pochi mesi, quando avrebbero finito le riprese, non sarebbe stato neanche più quello.
Paul sarebbe stato solo un ricordo per Tum, una persona che aveva conosciuto in un determinato periodo della sua vita e che lo aveva aiutato ad andare avanti con la sua carriera per poi finire nell'oblio.
Era questo che pensava il corvino negli ultimi giorni e questo lo stava letteralmente devastando: poteva accettare che Tum non provasse lo stesso sentimento che lui provava per lui, ma non poteva accettare che il rapporto speciale che c'era tra loro si dissolvesse come se nulla fosse, come se lui fosse solo uno dei tanti per lui.
A causa di questo il suo umore era pessimo, faticava ad addormentarsi la notte, tanto che ogni mattina andava a lavoro con due pesanti occhiaie sotto gli occhi e si trascinava come un cadavere per tutta la giornata con la voglia di vivere sotto i piedi.
Sia Tum che i suoi colleghi si erano accorti del suo stato d'animo, ma ogni volta che qualcuno provava a chiedergli se qualcosa non andasse, lui rispondeva a tutti con un semplice "no" e fingeva un sorriso, cambiando argomento come se nulla fosse, non dando modo a nessuno di capire cosa ci fosse nella sua testa.

-sei pronto per la scena?- gli chiese ad un certo punto Jim piazzandosi davanti a lui e offrendogli degli snack salati che teneva nella mano sinistra.
-perché non dovrei esserlo?- gli rigirò la domanda, mettendosi in bocca qualche patatina.
-be è una scena pesante e intensa. Dovrai litigare con Tum e tirare fuori tutta la tua rabbia-
Paul sospirò- c'è la farò come ho sempre fatto-
-del resto non ti verrà così difficile farà la parte dell'arrabbiato, non è vero P'?- la testolina bionda di Will fece capolinea davanti a loro, intromettendosi nel discorso.
-cosa intendi dire?-
-be..- il diciottenne fregò qualche patatina dal sacchetto giallo di Jim sorridendo- forse potrei sbagliarmi perché non ci conosciamo da così tanto P', ma dal poco che ho visto tu e Tum eravate incredibilmente legati prima, mentre adesso sembra quasi che tu sia arrabbiato con lui-
-non è così- si discolpò immediatamente lui.
-ah davvero? Allora perché non gli parli e non vi abbracciate come fate sempre?- gli diede man forte Jim, indicando la figura di Tum che stava parlando nella sala di fianco con San, Nat e Sun.
-perché...adesso sto parlando con voi-
-Nong Paul io ti conosco e persino Nong Will se ne accorto..c'è qualcosa che non va tra voi e penso che dovreste chiarire prima che sia troppo tardi-
-ma non c'e niente da chiarire, davvero non abbiamo litigato-
-però lui ha fatto qualcosa che ti ha dato fastidio- osservò Will.
Quel ragazzo per avere solo 18 anni ed essere a primo impatto una persona giocherellona e scherzosa, sapeva essere davvero serio e intuitivo a volte.
Il corvino annuì, non volendo digli troppo- ma è qualcosa per cui io non ho diritto di essere infastidito, quindi non mi resta che stare zitto e farmela passare-
-mmm- Will guardò di sottecchi sia Paul che Tum nell'altra stanza, alternando lo sguardo tra loro e arrivando finalmente ad una conclusione nella sua testa- ma non è che sei innamorato di P'Tum?-

Il più grande a quel punto sudò freddo mentre Jim cercò a stento di trattenere un sorriso.
Quel Will era davvero perspicace, non c'era che dire.
- Ma come ti viene in mente? Non pensarlo nemmeno- quasi urlò Paul diventando rosso.
- se è così perché ti scaldi tanto allora?- gli fece un sorriso malizioso di chi la sapeva lunga.
-e tu allora allora con il tuo amico Nat? Vuoi dirmi che tra voi non c'è del tenero?- cercò di contrattaccate il più grande, cambiando argomento.
-certo che no, siamo migliori amici da una vita-
-vuoi dirmi che le cose tra voi non sono cambiate da quando avete cominciato a recitare insieme?-
-...- Will si zittì tutto d'un tratto.
-Come pensavo-
- Ma adesso non stiamo parlando di me P', te lo chiederò per l'ultima volta: se lo ami perché non glielo dici chiaramente invece di evitarlo e di stare male a sua volta? -
-perché non posso farlo- dalla voce di Paul uscì solo un sussurro- perché il suo cuore è già occupato da qualcun altro...- e con quella frase ammise seppure a bassa voce i suoi sentimenti.

La prigione dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora