Capitolo 8

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-Phi chay- riuscì solo a dire il più piccolo, quando il suo sguardo si posò sul corpo di suo fratello maggiore che lo fissava con uno sguardo incredulo.
-ma io quello lo conosco- sentì Sun, bisbigliare all'orecchio dei suoi compagni.
-si anche io, è Ohm kittipan Bunchuai, il protagonista di "Love is gonna be ok"- continuò San.
-è il fratello di Tum?- domandò a bassa voce Jim agli altri, continuando a farfugliargli nell'orecchio.
Paul si limitò ad esaminare la figura del suo idolo da vicino: era incredibilmente attraente con quei capelli castani tenuti corti, gli occhi profondi e il fisico muscoloso. Non poteva credere di avercelo davanti agli occhi, era da una vita che aspettava di riuscire a vederlo dal vivo e di farci una foto da poter mettere come sfondo del telefono e poter vantarsene con i suoi amici, ma in quel momento qualcosa o meglio qualcuno lo bloccò, l'espressione dipinta sul volto del suo compagno esprimeva più di mille parole.
Già dal primo momento in cui durante il workshop aveva nominato suo fratello, il giovane aveva notato, qualcosa di diverso nel suo compagno. Non era felice come avrebbe dovuto essere chiunque, quando presentava un membro della sua famiglia a qualcuno altro, un fratello con cui magari  litigavi spesso e ti faceva arrabbiare, ma a cui sapevi che avresti voluto sempre bene, no ciò che era impresso negli occhi di Tum era un emozione differente, un emozione a cui Paul non riusciva a dare un nome e che vedeva nuovamente riflessa, in quel momento nel suo compagno.

-che ci fai qui?- prese nuovamente la parola Ohm kittipan, rivolgendosi verso suo fratellino.
-niente..sono a cena con dei colleghi- rispose Tum senza alzare lo sguardo dal pavimento che in quel momento era diventato un enorme fonte di distrazione per lui.
Non voleva guardare negli occhi suo fratello, davvero non ne aveva la forza, non quando il suo cuore gridava di rabbia e di sofferenza, non quando tutti i suoi amici erano lì e non soprattutto quando Paul era al suo fianco che lo scrutava con aria preoccupata.

Lo sguardo dell'attore famoso si soffermò sulle figure dei compagni del fratello, analizzandoli, fino ad arrivare al corpo di un giovane attraente che lui non conosceva, ma che aveva già visto in televisione, che stringeva tra le sue braccia la vita di Tum con fare protettivo.
Alla vista di quel dettaglio, il viso di Ohm si increspò in una smorfia che a Paul non piacque per niente, nonostante a farla fosse una delle persone che ammirava di più del mondo dello spettacolo.
-lui è il tuo partner di lavoro, non è vero?- indicò il moro con le dita.
Il castano annuì,senza proferire parola.
-interessante- disse solo, ma dal suo sguardo non presagiva nulla di buono- vedi di stare attento Nong Tum, adesso è meglio che vada. Buona serata a tutti- si diresse con i suoi amici verso l'uscita, lasciando tutto sbigottiti e con la testa piena di punti interrogativi.

Il silenzio fu presto rotto dai ragazzi che salutarono l'attore famoso con un inchino e guardarono preoccupati il loro amico che non aveva ancora spiaccicato una parola, né si era degnato di alzare lo sguardo dal pavimento.
Quando Ohm se ne fu andato, Tum annunciò solo con un debole sorriso- io vado a casa ragazzi, ci vediamo domani-
-cosa sarà mai successo?-
-perchè avrà reagito così?-
-sembrava così riste-
Il borbottio delle loro voci fu presto interroto da Paul che li avvisò che avrebbe raggiunto il suo partner per dargli un passaggio.
-prenditi cura di lui P'- si premurarono di raccomandargli i suoi amici, preoccupati per il loro compagno.
-lo farò- sorrise Paul.
Lo avrebbe fatto sempre, qualunque cosa fosse successa.

Tum osservò silenziosamente le strade poco trafficate a quell'ora della sera, perso nei suoi pensieri e cominciò a sospirare rumorosamente, attirandolo l'attenzione del castano che gli toccò dolcemente una spalla.
-Nong Tum, hai bisogno di un passaggio?-
-P'..che ci fai qui?-si mise una mano sul cuore spaventato dall'improvvisa apparizione del suo amico- non dovresti essere con gli altri?-
-sono un po' stanco, volevo andare a casa anche io- mentí, perché se gli avesse detto che era uscito apposta per stargli vicino, lui non glielo avrebbe permesso.
Il più piccolo abbozzò un sorriso- grazie, ma non devi disturbarti. Chiamerò un taxi o chiedere a P' Pond se è disponibile-
-insisto- lo guardò con fermezza Paul nel occhi- voglio accompagnarti-
Tum sospirò- con te non l'avrò mai vinta, vero P'?-
-no, mai - sorrise quest'ultimo.

La prigione dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora