Capitolo quattordici.

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Luke's POV
"Io lo amo"

È innamorato di Michael. Del mio Michael. Dovrei essere io a dire quelle parole, non Calum. Calum dovrebbe essere quello che diventa geloso.

Dannato Michael.

Se non avessi perso così tanto la testa per la puttana con i capelli verdi, il mio cuore non si sentirebbe in questo modo. Non sarei così geloso: il tipo di geloso dove spero che il tuo cuore esploda in qualunque secondo, perché non farebbe male tanto quanto le parole che erano appena fuoriuscite dalle labbra di Calum.

"No, tu non lo ami." Fu ciò con cui riuscii a rispondere.

"Tu non sai cos'è l'amore, tutto quello che vedi in quel ragazzo e sesso e nient'altro. Non provi i sentimenti che ho io, né mai lo farai." Calum girò dietro l'angolo della cucina e mi lasciò in silenzio, il labbro tremolante.

Ashton non fece nessuno sforzo per confortarmi, per il mio piacere, mentre andavo verso la credenza, nella speranza di trovare qualcosa che si potesse rompere: i piatti erano perfetti.

Afferrandone uno, lo schianta sul pavimento freddo e grugnii al suono acuto che fece. Notando che apparteneva a Michael, feci un sorrisetto tra me e me ai pezzi frantumati. Era una perfetta rappresentazione di ciò che aveva fatto al mio cuore.

Lui non merita Calum. Non merita Ashton. Lui merita me: indulgente, comprensivo, un po' pazzo ed, ovviamente, il migliore a letto. Lui non ama Calum, ed io me ne accerterò.

***

Michael's POV

Ero paralizzato dalla sorpresa alle parole di Calum. Davvero mi amava, o stava solo tentando di rendere gelosi gli altri due ragazzi? In ogni caso, avevamo da discuterne.

Non appena Calum girò l'angolo della cucina dell'hotel, la sua faccia mostrò sorpresa ed un leggero imbarazzo quando notò la mia presenza. Senza esitazione, afferrai il suo braccio e lo trascinai in una camera vicina, non curandomi di chi era.

"Tu mi ami?" Andai dritto al punto.

Calum si sedette alla fine del letto rapidamente e guardò in alto verso di me con lo sguardo di un bambino perso; io mi sentii improvvisamente intimidatorio verso di lui, in qualche modo come un bullo sul campo da gioco della scuola. E mi piaceva. "Beh-"

"Si o no?" Non riuscivo a fermare il personaggio che cresceva in me.

"Più o meno" Calum balbettò ed interruppe il nostro contatto visivo "ma io non voglio. Sei uno stronzo traditore che non è buono in alcuno modo per me."

"E allora perché mi ami?" La piega che stava prendendo questa conversazione non era per nulla come avevo immaginato il primo 'ti amo' in una mia relazione - avevo immaginato che fosse romantico, magari in un ristorante. Non che uno di noi era crudele con l'altro.

"Ti conosco da anni, Michael! E all'improvviso ci frequentiamo, tu sei tutto romantico e amabile con me. Io mi sono innamorato di quel Michael. Non con quello che sembra pensare di approfittare della mia vulnerabilità - eppure adesso sono troppo legato per lasciar perdere" Calum alzò la voce verso di me, un lato di Calum che non vedevo spesso. Facendo perpetrare le sue parole, mi sentii improvvisamente in colpa per le mie azioni. Comunque, subito andò via quando vidi lo sguardo del ragazzo kiwi.

"Hai ragione, sei vulnerabile per me - non puoi lasciarmi, vero?" Dissi, Calum annuì con il capo "Quindi se io facessi questo..." camminai lentamente verso Calum, e gli lasciai un bacio sulle labbra delicatamente, non dandogli il tempo di rispondere poiché mi tirai indietro velocemente "ti piacerebbe?"

Calum annuì, una punta di vergogna brillava nei suoi occhi. "Che stai facendo? Ti piaccio - o persino mi ami?"

"Certo che ti amo, piccolo, sei il mio preferito." Sorrisi innocentemente.

Il suo cuore affogó per quanto rapidamente era tutto cambiato, sapeva di essere l'unico fra tre. "Non voglio condividerti."

"Temo che dovrai farlo: se non vuoi condividermi, non mi avrai per nulla. E tu non puoi perdermi." Un sorrisetto maligno si era formato sul mio viso. La soddisfazione di Calum che si aggrappava ad ogni mia parola mi spingeva solo più in là nell'interrogatorio.

"Sembra che sia tu a non poter perdermi, dato che continui a ritornare" replicò Calum.

"Ma non sono io che ho detto ti amo per primo, vero? E poi, chi è quello che implora per avere di più?"

"Tecnicamente l'ho detto a Luke per primo, e non ti ho mai implorato."

"Non puoi dirlo dopo ieri sera" il mio sorriso si allargò in qualche modo ancora di più al mio stesso commento mentre Calum si coloriva di un forte rosso. Senza parole, Calum si sporse rapidamente in avanti e attaccò le nostre labbra di nuovo. Questa volta era un bacio più rude, famelico: entrambi volevamo - necessitavamo dell'altro. Dopo secondi nel bacio, Calum tracciò con la lingua il mio labbro inferiore, come richiesta per entrare nella mia bocca, che io accettai. Il familiare sapore del ragazzo mandò dei brividi lungo la mia schiena ed io gemetti di piacere.

Le mie spalle si irrigidirono non appena sentii del movimento all'entrata; il mio timore fu confermato quando percepii un alto biondo in piedi dietro di me. Con riluttanza mi staccai dal bacio che mi stavo godendo poco prima per girarsi e trovarmi di fronte a Luke.

"Ti dispiace?"

"Sì. Cosa stai facendo, pomici con questo idiota?"

"Lui non è un idiota. È solo alla mia mercè." Il mio commento guadagnò una leggera spinta sul braccio da Calum.

"Dovresti pomiciare con me" Luke parlò a denti stretti: vidi con la coda dell'occhio i suoi pugni stringersi assieme, eppure riuscii comunque a nascondere la mia ansia con un sorriso.

"Vai allora" dopo che parlai, Luke non fece alcuna pausa prima di schiantare le sue morbide labbra mattutine contro le mie. Il suo tocco era più gentile di quello di Calum. A confronto, lui sembrava seta. Il bacio non durò molto, per il mio sconcerto, poiché due mani tempestose mi tirarono fuori dalla presa di Luke.

"Pensavo che tu volessi me" la voce di Calum si spezzò, ovviamente ferito dalle mie azioni. Per una frazione di secondo i sensi di colpa esplosero in me, ed io realizzai quanto le mie azioni avessero ferito gli altri. Nonostante quello, era stato un bacio grandioso.

"Ti sbagli, Cal. Michael vuole me" Luke rise e mi spinse nelle sue braccia protettivamente.

"Lui è mio" Calum adesso mi spinse di nuovo a sè. Era come un tiro alla fune: stupidi ragazzi. Litigare per me non funzionerà - perché non possono semplicemente condividermi?

"Staccatevi da me, siete entrambi degli idioti." Mi alzai in piedi così che nessuno dei miei ragazzi potesse afferrarmi di nuovo. "Luke, sei una grande scopata. Comunque, Calum è meglio. Quindi esci." Il dominio sui due mi faceva sentire bene e la nuova sensazione ribolliva dentro di me, eccitato. Forse dovrei farmi prevalere più spesso.

Puntai verso la porta come se Luke non sapesse dov'era, e sorrisi di nuovo. Confusionale, vero? Sorridendo ad una persona amata che soffre - per colpa mia - ma adesso non potevo fermarmi.

"Lo farei, ma temo che questa sia la mia camera da letto." Luke sembrava compiaciuto, eppure i suoi occhi mostravano dolore.

"Bene, farò semplicemente sesso con Calum davanti a te"

-

Vi devo delle spiegazioni. Andiamo per punti.
Avevo scritto che non sarei riuscita a pubblicare lunedì, spero qualcuno l'abbia letto. In ogni caso, ho avuto una settimana di fuoco a scuola ed il tempo libero era poco o nullo.
In realtà questo capitolo lo ho pronto da giovedì, ma volevo farvi una sorpresa e pubblicarne due, dato che avrei dovuto fare un ponte da giovedì a lunedì. Ovviamente, per rovinare i miei piani, domani alla fine devo andare a scuola e quindi ho dovuto studiare. Wow.
Quindi, scusa scusa scusa scusa. Sono desolata e mi spiace tantissimo. Non so quando caricherò di nuovo, ma il prossimo già ho iniziato a tradurlo.
Nel prossimo indovinate cosa ci sarà? smutsmutsmut, ed è la prima volta che lo traduco quindi non oso immaginare le risate. Spero che ne esca qualcosa di decente.
Vbb, buona serata!
Xoxo, 'dia.

Torn in three | Malum/Mashton/Muke - italian translation.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora