Capitolo venticinque.

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Michael's POV

Osservavo Luke che si sforzava per uscire dal letto, specialmente a quest'ora presto al mattino, e vestirsi in modo stanco.

"Okay, dammi il tuo telefono." Dissi, allungando la mia mano per prenderlo.

"Non ti darò il mio telefono," disse Luke, nascondendo senza speranza l'oggetto nelle sue mani.

"Se vuoi lavorare anche oggi, dammi il tuo telefono." Io dissi esausto. Il biondo finalmente si arrese e mi porte il suo telefono, che io poi gettai nel suo cassetto. Non fu sorprendente quando la faccia di Luke mostrò pura confusione, ma io lo ignorai.

Io poi tirai fuori il mio telefono e scrissi un importante Tweet, accertandomi che il ragazzo accanto a me non vedesse. "Perché tu puoi avere il tuo telefono ed io no?" Domandò Luke, in piedi alla porta della sua camera ormai totalmente vestito.

"Questo lo posso sapere solo io e tu devi scoprirlo. Adesso seguimi." Afferrai la mano di Luke e la strizzai, poi aprì lentamente la porta della sua camera da letto. Uscimmo fuori nella piccola hall della camera d'hotel, per poi camminare in punta di piedi fino all'uscita. Nessuno poteva sapere che eravamo usciti.

Non fu molto prima che entrambi eravamo in piedi fuori all'entrata dell'hotel aspettando per un taxi alle sei del mattino. Faceva freddo, ovviamente, quindi Luke si avvicinò di più a me per riscaldarsi. Io sorrisi, sperando che la sua fiducia in me stesse finalmente tornando. Adesso potevo silenziosamente incrociare le dita nella speranza che la mia idea funzioni.

**

Il viaggio in taxi fu corto grazie al fatto che il nostro hotel fosse al centro di Londra. Dopo aver pagato la ancora enorme cifra del taxi, afferrai la mano di Luke e lo trascinai verso il parco. Era vuoto, grazie all'ora presto, quindi scegliemmo il posto migliore sotto un albero.

"Michael, tu non sei mai romantico. Cosa diavolo stiamo facendo qui?" Luke infine disse, accoccolato al mio petto dal momento che faceva ancora freddo.

"Voglio scusarmi."

"Già lo hai fatto." Luke roteò gli occhi.

"No, riguardo tutto." Presi un lungo respiro, pronto a parlare. La mano destra di Luke intrecciata alla mia sinistra, che mi incoraggiavano a parlare. "Okay, sin da quando la nostra relazione è iniziata ti ho praticamente trattato una merda.

Luke annuì, "va' avanti."

"Ti ho tradito, ancora peggio con i nostri migliori amici, ed all'inizio a te in qualche modo piaceva. Il fatto di piacerti mi spingeva sempre più avanti, finchè non sono arrivato al punto di aver quasi dimenticato che anche tu hai dei sentimenti." Luke si irrigidì all'improvviso. "E' stato sbagliato da parte mia, e vederti piangere ieri-"

"Non ho mai pianto davanti a te." Corresse Luke.

"Smettila di interrompermi. I tuoi occhi erano gonfi quindi era molto ovvio," era il mio turno di roteare gli occhi. "Comunque, mi ha spezzato il cuore. Sei sempre stato tu, Luke. E' chiaro che Ashton e Calum significano molto per me, ma tu sei sempre stato quel poco più speciale."

Luke arrossì, provando a trattenersi dal sorridere. Io sorrisi tra me e me, realizzando quanto era semplice rendere quel ragazzo felice. "Per favore dimmi direttamente cosa hai in mente, Michael."

"No."

Luke sembrò confuso. "Perché-"

Interruppi Luke portando le mie labbra alle sue. Erano morbide come sempre, facendomene desiderare di più. Secondi dopo finalmente Luke ricambiò il bacio. Era gentile, ed il bacio era lento, ma comunque speciale. Luke era felice – felice di continuare a baciare il ragazzo che lo aveva tradito.

Torn in three | Malum/Mashton/Muke - italian translation.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora