Capitolo dieci.

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Tradotto da badpaq .

Michael's pov.

La band corse in fila su per i piccoli scalini davanti al palco e affacciati alle fan che gridavano i nostri nomi. Ritornare sotto i riflettori era una bella sensazione - tutte le mie preoccupazioni scomparirono da me e vennero sostituite dalla musica.

La nostra scaletta andò liscia per la prima metà dello spettacolo: occasionali sguardi erano scambiati tra Luke e me, ma cercai di fare del mio meglio per ignorarlo. Se Calum e Ashton avessero capito che stavo continuando a tradirli, avrebbe solo peggiorato il mio senso di colpa.

Una volta che iniziammo a suonare The Only Reason, sentii degli occhi penetranti guardarmi da dietro: come potevo concentrarmi con un Ashton furioso che giudicava ogni mio movimento? La canzone che stavamo suonando riaprì solo la difficile guarita delle ferite della band e Ashton se n'era palesemente accorto.

You're the reason, the only reason.

La verità è che ho tre ragioni. Due delle quali mi dispezzano. Il mio corpo era concentrato sul ritmo della chitarra per rendere lo show speciale: stanotte le fans erano la cosa più importante. Guardai la folla e vidi solo volti sconosciuti. Facendo sforzo a fare contatto viso con alcuni, presi anche l'occasione per guardare la grandezza del posto dove ci stavamo attualmente esibendo: come band abbiamo lavorato troppo duramente per lasciare che tutto scappi via ora. Non permetterò che nulla di peggio possa accadere mentre siamo qui - almeno cercherò.

"Vorremmo ringraziare ciascuno di voi, ragazzi, voi siete il motivo per cui siamo ancora qui. Siete quelli che tiene la band in piedi, anche se qualcuno sta cercando di distruggerlo." parlò Ashton quando la nostra canzone finì. Non potevo fare a meno di pensare che la sua affermazione fosse in parte diretto a me. Urla vennero seguiti dopo che il ragazzo parlò e non potevo non sentire una fitta di gelosia. Non avevo per nulla parlato durante il concerto e ora era la mia occasione.

"Non spariremo presto perché vi amiamo."

"Sicuro che puoi mantenere una promessa a qualcuno che ami, Mikey?" disse Calum. Le mie guance si tinsero di rosso e mi sentii perso per le parole: era doloroso abbastanza dietro le quinte, ma di fronte ad un pubblico era diverso.

Risi nervosamente e risposi: "Vi amo così tanto, ragazzi." e puntai al pubblico. Questo causò un sacco di urla, anche se non avevo risposto alla domanda di Calum.

Da allora evitai ogni contatto con i miei compagni di band e mi focalizzai sul suonare. Lo trovai piuttosto facile, cosa di cui ne ero grato perché il resto dello spettacolo proseguì veloce.

Luke disse gli saluti della band e io fui il primo a scendere dal palco. Ignorando tutti quanti attorno a me, mi feci strada attraverso lo staff ed entrai nel mio camerino personale. Sospirai in sollievo, mi avviai verso il pouf più comodo e mi sedetti. Tuttavia il mio tempo da solo non durò a lungo, perché venni interrotto da Luke.

"Mikey, mi manchi."

"Abbiamo appena passato l'ultima ora insieme sul palco, come puoi mancarmi?" risi all'insensatezza di Luke.

"Mi mancano le tue labbra."

"Beh, smettila di mancarle e vieni qui." misi il broncio e aprii le gambe cosicché Luke potesse sedersi. Attaccai desideroso le nostre labbra: erano entrambe asciutte dal cantare ininterrottamente di solo poco prima, nonostante ciò il loro delicato tocco mandava scintille. Almeno per me. Mossi velocemente la mano giù verso la schiena di Luke, cosa che lo fece tendere, ma presto si rilassò al mio tocco. La mia mano viaggiò giù lungo il suo corpo fino a raggiungere il suo cavallo.

"Ho sempre voluto farlo su un pouf." sussurrò Luke con la sua voce roca da dopo-concerto.

"Oggi è il tuo giorno fortunato, piccolo." sorrisi nel nostro bacio.

Momenti passarono mentre continuavo a palpare Luke.. Nessuno di noi si aspettava che la porta si aprisse nel mezzo del nostro divertimento. Bestemmiai sotto voce e guardai come Ashton rimase lì a guardarci: la posizione in cui eravamo entrambi era troppo palese e si poteva dire cosa volevamo fare.

"Dio santo," mormorò Ashton. Guardai come la rabbia cresceva nel suo corpo: il suo volto si tingeva di un rosso sempre più profondo ad ogni respiro che faceva. "mi hai appena provato che avevo sbagliato sul mio pensiero che questo non potesse andare peggio." Gli occhi scuri del ragazzo analizzarono me e la mia presa su Luke.

"Io-"

"Risparmiatelo, ovviamente non sei dispiaciuto." il dolore nella voce di Ashton era evidente ora e rimasi sul mio posto incapace di muovermi, non sapendo cosa fare. Finalmente mi ripresi, spostando Luke dal mio corpo e inseguii Ashton lungo il corridoio ora vuoto.

"Aspetta, Ash-" lo afferrai per il braccio così da poter fronteggiarlo: lacrime stavano velocemente scendendo dai suoi occhi, il suo viso mostrava solo dolore - dolore causato da me. Non volevo ferirlo, volevo solo divertirmi.

"Togliti da me, non voglio mai più guardarti." la voce di Ashton gracchiò mentre cercava disperatamente di fermare le lacrime. "Sai cos'è pazzesco? Pensavo veramente che potessi perdonarti. Ma ora, ora so che sei solo un cazzone egoista che non sente rimorso di nulla. Vai a farti fottere e non tornare."

Le parole di Ashton perforarono la mia pelle e un groppo si formò nella mia gola, indicando il fatto che stessi per piangere. Ma non lo feci. Non potevo apparire debole. "Non volevo ferirti."

"Beh, sei stupido a pensarlo." Ashton dimenò il suo corpo, ma sostenni la mia presa sul suo braccio.

"Volevo dirtelo, Ash. Lo stavo pianificando."

"Quando me lo avresti detto? Dopo la quarta persona che avresti fottuto o c'è già una quarta?"

"Sono solo Luke e Cal."

"Oh, beh, questo rende le cose tutto a posto."

"Non dobbiamo ritornare insieme." Ashton schernì al mio commento. "Voglio solo che noi risolviamo. Voglio solo che tu mi perdoni."

"Ci vorrà più di un semplice 'scusa', cosa che comunque non ho ancora ricevuto, per essere perdonato Clifford. Infatti mi disgusta dire il tuo nome. Levati da me così non devo guardare la tua faccia traditrice."

Scossi la testa e strinsi la mia presa su Ashton forzandolo a fare una smorfia. Un'improvvisa rabbia per il non perdono di Ashton mi ribollì dentro. Questo era un sentimento che non avevo mai provato prima, un sentimento di pura vessazione.

Iniziai ad affondare le mie unghie nel braccio di Ashton e presto sentii un appiccicoso liquido scivolare sulle mi dita.

"Tu mi perdonerai, me ne assicurerò." ringhiai.

"Michael, mi stai spaventando."

Torn in three | Malum/Mashton/Muke - italian translation.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora