Capitolo ventiquattro.

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Michael's POV

Dopo che Luke aveva visto me ed Ashton che ci baciavamo, tutto era diventato piuttosto imbarazzante di nuovo nella band: Luke non parlava, Calum mi guardava male la maggior parte del tempo; in ogni caso Ashton sembrava ancora alquanto compiaciuto.

Una volta che eravamo arrivati all'hotel, ero pronto a chiudermi di nuovo nella camera. L'ultima volta mi aveva fatto imparare qualcosa, quindi raccolsi quanto più cibo possibile. La vita sarebbe stata molto più facile se non avessi lasciato la camera proprio più, giusto?

Erano passate solo tredici ore dopo che mi ero rinchiuso nel mio nascondiglio quando una voce mi arrivò dall'altro lato della porta. "Michael, dovrai lasciare la camera ad un certo punto." Riconobbi la voce come quella di Calum.

"No, non devo."

"Sono tutti tristi."

"Sarà ancora peggio se esco di qui."

Ci fu una lunga pausa. "C'è comunque una possibilità che le cose siano messe a posto." Disse Calum, un po' esitante.

Io sospirai, lanciando il cuscino verso la porta. Fantastico, non avevo un cuscino adesso. "Io sono perfettamente felice qui."

"Smettila di pensare a te stesso tutto il tempo, ci sono tre ragazzi depressi giù che vogliono picchiarti, e te lo meriti. Non meriti di farci sentire ancora peggio mentre tu te ne stai nascosto qui dentro – non è giusto."

Calum aveva ragione, per mia grande irritazione. Mi seppellii sotto la coperta, tentando di nascondermi dal mondo. La coperta faceva un buon lavoro nel bloccare i suoni, quindi per me fu uno shock quando Calum irruppe nella mia stanza e rovesciò il materasso sul quale mi trovavo, facendomi ritrovare steso per terra intrappolato sotto di questo. "Per cosa-"

"-era questo?" Calum completò la mia frase "Puoi finire soffocato dalla tua coperta, o essere qualcosa simile ad un uomo ed affrontarci tutti e tre." Calum sembrava furioso con me, cosa non nuova, ma il suo tono fu abbastanza per farmi muovere.

"Va bene." Sbuffai.

****

La camminata verso il salone fu probabilmente una delle camminate più dure della mia vita, considerato cosa avrei dovuto affrontare alla sua fine. Alcune persone pensano che scalare una montagna sia difficile. Provate a camminare verso tre ragazzi che ti odiano e dovervi scusare. Nessuno di loro si girò quando io entrai nella camera, ma fu Calum a catturare la loro attenzione. Tossì leggermente, guadagnandosi uno'occhiata da Ashton.

"Che sta facendo fuori dalla sua camera?" Ashton disse, veramente curioso.

"L'ho obbligato ad uscire. Questa band non andrà da nessuna parte a meno che non smettiamo di odiarlo, quindi lo dobbiamo fare ora. " Disse Calum. Oh giusto, la band.

"Ew, io non voglio parlargli." Luke parlò alla fine. Le sue parole avrebbero potuto schiaffeggiarmi ed avrebbe fatto meno male, specialmente se provenienti da lui.

"Ew?" Io domandai, girandomi verso il biondo.

"Mi hai sentito," Luke abbassò la sua voce ad un sussurro, "cazzone."

Io sussultai, non abituato alle imprecazioni di Luke come quelle verso di me.

"Luke-"

Luke si girò faccia a faccia con me e mi guardò storto. I suoi occhi sembravano rossi e gonfi come se avesse appena smesso di piangere. Lo sguardo sulla sua faccia era abbastanza per far piangere chiunque; alla fine scoppiò. "Non provare a persuadermi ad amarti di nuovo. Ci vorrà molto di più delle scuse, e non intendo del sesso."

A corto di parole, fissai il ragazzo per alcuni lunghi secondi, finchè Ashton non mi fece uscire dalla mia trance. "Luke ha ragione, devi smetterla di essere così arrapato per noi tutto il tempo." Ashton non sembrava tanto a pezzi quanto Luke, in realtà neanche lontanamente, ma le sue parole comunque mi ferirono.

"Okay," ero senza parole.

"Cosa hai intenzione di fare allora, Michael? Ti impegnerai nella nostra relazione per una volta o ti arrenderai semplicemente ed andrai da qualcun altro?" Luke suonava impaziente.

"Ovviamente io non mi arrenderei per noi." Dopo aver parlato, Ashton roteò gli occhi. Ero diviso, non tra tre ragazzi questa volta, ma su cosa dovrei fare con Luke. Sarebbe offensivo se gli prendessi qualche regalo indifferente. Ma quale sarebbe un buon regalo? E' un ragazzo, non posso esattamente comprargli dei gioielli. Doveva essere speciale, ed io ero determinato a riprendermelo.

"Lasciami in pace, Michael." Disse Luke, ritornando al suo telefono. "E tu, Ashton."

Fu il turno di Ashton di sussultare. "Che ho fatto io?"

"Hai baciato il mio ragazzo."

****

A parte alzare il materasso da terra e rimetterlo sul letto, lasciai la mia camera come era. Cosa aveva fatto Calum era irritante, ma ho scoperto che potevo fingere che il mio letto sottosopra fosse una fortezza, che è piuttosto divertente. Sarebbe stato più divertente con qualcuno con cui dividerla, ma quello era il punto della mia fortezza. Pianificare. Alle cinque del mattino, avevo ideato quello che sentivo fosse il piano perfetto per riconquistare Luke. Era tutto scritto, nel caso in cui facessi un errore stupido, ed ero pronto ad agire.

Normalmente io non sarei mai così romantico, ma la determinazione e i consigli dai miei amici del bar mi spingevano.

"Luke?" Sussurrai.

Luke grugnì stancamente. Lui non apriva i suoi occhi. "What?"

"Sono Michael."

Luke sussultò. "Vaffanculo."

"No."

Luke alla fine aprì gli occhi, per nulla felice. "Perché sei nella mia camera?"

"Non ci saremo per molto altro," dissi, sorridendo.

"Non me ne andrò."

"Ma è il mio modo per riconquistarti. Ti prego."

Luke esitò, "no."

Io diedi un piccolo bacio al naso di Luke, come programmato dal mio piano. "Fidati e basta." Luke aprì la sua bocca per protestare, ma io lo interruppi. "Per favore."

Il ragazzo grugnì un'altra volta, ma finalmente uscì dal letto. Io sorrisi, sperando che tutto i pezzi possano tornare al loro posto dopo di questo.

-

Sono imperdonabile ma non cercherò scuse brbrbr. Buon natale fatto e felice anno nuovo ;))

Ah, ho un problema con i commenti quindi se non rispondo perdonatemi in anticipo. Per il prossimo capitolo non dovrete aspettare tanto, be happy!

Claudia.



Torn in three | Malum/Mashton/Muke - italian translation.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora