Capitolo ventitré.

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Michael's POV


"Perché significherebbe che potrei finire per amarti anche io."

La mattina dopo mi svegliai con un mal di testa insopportabile. Se fosse stato per me, sarei rimasto a letto per le successive cento ore, ma sfortunatamente il fato non era dalla mia parte. Mi svegliò un triste Calum dicendomi che dovevamo andare allo studio in poco più di un'ora.

Andai nel salone dell'hotel della band dove Ashton e Calum erano seduti a parlare, ma si fermarono appena si accorsero della mia presenza.

"Voglio andarmene in tempo oggi, quindi non essere pigro e tardare come fai sempre" disse Calum. Io mugolai in risposta, ancora mezzo addormentato e mezzo conscio di tutto a causa della mia sbronza.

Dopo aver bevuto un bicchiere di acqua tiepida sul bancone, cosa di cui mi pentii subito dopo, Ashton mi raggiunse. "Hai ancora mal di testa?"

Io annuii. "Hai un analgesico?"

Ashton scosse la testa, "Significa che non ricordi nulla di stanotte?"

Io copiai le azioni di Ashton e scossi la testa. "Dovrei?"

La faccia di Ashton mostrava delusione, ma spesso diventò rabbia.Recentemente vedevo la sua espressione arrabbiata troppo spesso. "No.Stai zitto e preparati per andare, basta."

**

Durante l'intero percorso non riuscii ad impedire di fantasticare riguardo cosa è successo stanotte. Perchè sembrava così importante per Ashton? Non è che mi sono svegliato nudo nel suo letto stamattina.

Sedetti affianco a Luke nell'auto, poiché aveva insistito, e strinsi la sua mano. Adesso la nostra relazione era allo scoperto, potevamo fare le cose carine da coppia come questa. Comunque è ancora un po' strano;è come se fossi programmato per fare cose nascoste.

"A cosa stai pensando, Michael?" s'intrufolò Luke, strizzando la mia mano.

Io sorrisi, strizzandola di rimando. "Te." Osservai mentre un enorme sorriso compariva sul viso di Luke, e ammirai quando erano carine le sue fossette. "Sai cosa è successo dopo che io, sai, me ne sono andato?"

Il ragazzo biondo sospirò, il suo sorriso adorabile scomparì. "Siamo tornati all'hotel e sono andato a dormire. Ti ho sentito tornare e parlare con Ashton, ma questo è tutto."

Ovviamente. Ashton deve avermi confessato il suo amore, o qualcosa del genere, e voleva che lo ricordassi. Beh, se è così importante, perchè non può semplicemente dirmelo di nuovo? "Giusto, è solo che ho dimenticato completamente tutto."

"Allora quanto hai bevuto?"

"Come lo dovrei sapere? Ho dimenticato tutto."

Il viaggio in auto fu silenzioso dopo. Palazzi e paesaggi che non avevo mai visto comparvero alla mia vista e io osservavo mentre li oltrepassavamo tutti, chiedendomi se fossi saltato fuori dall'auto in quel momento se avrebbe fatto male almeno un po' meno di questa imbarazzante tensione nella band.

Lo studio dove arrivammo era esattamente come tutti gli altri: grande e vuoto. Saltammo fuori dal veicolo, Luke ed io ancora con le mani intrecciate, e attraversammo l'entrata ospiti. Luke corse al bagno, lasciando la mia mano al freddo a causa della mancanza della stretta di Luke. "Si presuppone una giornata noiosa." Dissi, guadagnandomi un'occhiataccia da Ashton.

"Sii grato di essere qui, Michael."

"Lo sarei, se potessi passare il tempo con persone con cui vado davvero d'accordo."

"Beh, colpa di chi è?" Ashton alzò la voce. Sconfitto, sospirai. Non aveva nessun senso discutere.

Dopo aver passato ore e la pausa pranzo in una camera piccolissima, Ashton ed io restammo da soli.

"Sai cosa è successo stanotte?"

"A parte te che ti metti in ridicolo? Quale parte?"

"Sono abbastanza sicuro che ce n'è una che comprende te." Dissi, abbassando lo sguardo verso le mie scarpe.

"C'è," Disse Ashton, "ma sei sicuro di voler ricordare?" sembrava divertito. Io annuii velocemente, disperato di saperlo. Ashton scimmiottò un sospiro, e si sporse verso di me: si avvicinò così tanto che i suoi capelli solleticavano la mia fronte ed il suo caldo respiro era contro la mia pelle. Poi si sporse di fianco così che le labbra fossero solo ad un centimetro dal mio orecchio, "mi hai detto di amarmi."

Il mio respiro si spezzò. Io afferrai freneticamente le spalle di Ashton e lo spinsi via, volendo che fosse il più lontano possibile da me. Come ho potuto dirlo? Ho rovinato tutto. Improvvisi falshback della notte precedente inondarono la mia mente e sapevo che era vero; solo che non potevo affrontarlo. Come potevo amare Ashton? "N-"

"E'vero; sei un ubriaco molto bisognoso di affetto. Singhiozzavi senza controllo. Quanto sei disperato per me?"

"No, no. Io non ti amo." io mi affrettai a dire, respingendo il pensiero di amare Ashton nei meandri della mia testa.

"In vino veritas." disse Ashton. Si alzò per andarsene, ancora tanto diveritito quanto prima. "Mi spiace che provi questo per me, amico."

Mi interruppi, irritato da me stesso. "Perchè allora sembravi così deluso stamattina?"

Il ragazzo dai capelli dorati si fermò sui suoi passi. "Non sono mai stato deluso."

"Io oserei contraddirti - sembravi fottutamente disperato quasi quanto probabilmente ero io." rabbia verso me stesso e verso Ashton ribolliva verso di me; questa sensazione era fin troppo comune oramai.

"Forse ero deluso che non ti sei alzato stamattina pieno di rimorso. Dopotutto, hai dovuto aspettare così tanto per ricordare il fatto che mi ami."

"Per favore," mi alzai in piedi verso Ashton e lo feci girare per essere faccia a faccia con me. "Non è affatto questo il caso. Non potevi rendere più ovvio il fatto che ti piace che io ti ami, ho ragione? Tu mi immagini implorante in ginocchio per te. Beh, cosa divertente,ho scelto Luke."

Ashton si accigliò. Mi guardò negli occhi, ed io ricambiai. "Sei sicuro che non vuoi un ultimo assaggio della persona che ami?"

"Se pensi che sia divertente, non lo è." Arretrai da Ashton, ma lui mi seguì solamente e arricciò le labbra pronto per un bacio.

"Dai," rise, "non puoi resistermi. Ho ragione?" il ventenne scimmiottò la mia voce.

"Oh," decisi di assecondare il suo scherzo, "hai ragione. Baciami, amore." Arricciai le labbra, provando a mantenere una faccia neutra quando Ashton cominciò ad arretrare.

"Vai avanti, rubacuori." Ashton si fece avanti di nuovo, ma questa volta un po' troppo vicino: le nostre labbra si toccarono. Nessuno di noi si mosse, finchè io non mi tirai indietro, shockato. "Sapevo che non potevi resistermi." Ashton rise.

Guardai Ashton: i capelli scompigliati cadevano perfettamente sulla sua fronte, i suoi occhi nocciola luccicavano alla luce del sole proveniente dalla finestra. E le sue labbra, oh dio se mi mancavano. Cosa avevo da perdere? "Stai zitto e baciami di nuovo." Io chiusi la distanza tra noi, e percepii le sue morbide labbra contro le mie. Ashton non fece alcun evidente sforzo di interrompere il bacio, il che mi fece continuare oltre: salii per la sua schiena e mi fermai quando raggiunsi i capelli, facendolo gemere. Era certamente ancora attratto da me. Era un bacio a labbra chiuse, ma comunque speciale.

Fu il suono di una porta che si apre che ci fermò.

"Luke," Ashton ed io dicemmo all'unisono.




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Nonso cos'è, non mi va di controllare ma vi ho fatto aspettare fintroppo, perdonatemi per il ritardo.


Torn in three | Malum/Mashton/Muke - italian translation.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora