Capitolo trentuno.

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Michael's POV

Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno nel Regno Unito. Dire che erano successe tante cose durante il nostro soggiorno era un eufemismo, comunque sapevo che mi sarebbero mancate quando ce ne saremmo andati.

Cioè, ho trovato il mio preferito qui.

La camera dell'hotel era silenziosa mentre facevamo le valigie, lasciandoci tutti a disagio. Luke era venuto a controllarmi un paio di volte, ma a parte quello era stata una mattinata solitaria. Non avevo sentito Calum e Ashton parlare proprio, ma dato che non avevano detto nulla prima, credevo che fossero nei paraggi.

"Michael, hai finito?" Disse Luke, sporgendosi dalla porta. I suoi capelli erano in un ciuffo perfetto, probabilmente perché si aspettava di incontrare i fan all'aeroporto. Quello o stava provando a farmi eccitare un po' più del solito.

Abbassai lo sguardo verso la mia valigia piena solo per un quarto e feci una smorfia trista, ovviamente consapevole che non ero neanche vicino dal finire. "Quasi." Dissi, "puoi aiutarmi?" Feci il labbruccio, sapendo che Luke non avrebbe saputo resistermi.

"Okay, ma voglio un pompino sull'aereo in cambio."

Facendo un sorrisetto, afferrai il braccio di Luke e trascinai il biondo più dentro la mia camera disordinata. Poi, quando lui cominciò a fare il mio lavoro, mi rilassai sul letto. "Certamente."

**

L'intera mattinata fu noiosa. L'unica cosa che stavo aspettando oggi era il pompino di Luke, comunque quell'immagine iniziò a sembrare meno piacevole una volta che Calum mi trascinò nello sgabuzzino scuro dell'aeroporto.

"Cosa c-" Fui interrotto da una mano sulla mia bocca.

"Stai zitto, Michael." Sentii Ashton dire. L'angusto sgabuzzino era completamente nero, annullando ogni possibilità che avevo di guardare davvero negli occhi dei ragazzi. "Dobbiamo parlarti, ma Luke non può saperlo. Ho pensato che non lo avrebbe scoperto se ne avessimo discusso qui."

"Non pensate che noi tre che ci chiudiamo in uno sgabuzzino minuscolo sia un po' sospettoso? E poi chiamate me stupido." Roteai gli occhi.

Ashton grugnì. "Lasciami parlare. Okay, nelle ultime settimane siamo riusciti ad odiarti. Ma probabilmente già lo sai," disse. Decisi di non rispondere.

"Ma ci siamo anche resi conto che ci manchi." Aggiunse Calum. Le parole di Calum ci misero un po' ad essere interiorizzate, ma quando lo furono, la testa mi scoppiava.

"Che state suggerendo allora?"

"Beh, questa non è una delle solite rotture. Dobbiamo essere sempre l'uno attorno all'altro a causa della band, giusto? Ed è un pochino difficile data la brutta situazione in cui tutti abbiamo rotto." Disse Ashton, che suonava piuttosto ansioso. Entrambi i ragazzi erano fastidiosamente vicini a me, cosa che rese difficile concentrarmi non solo a causa dei loro respiri che mi solleticavano il naso, ma anche per l'attraente profumo delle loro colonie.

"Se mi state chiedendo di tradire di nuovo, dovete aspettarvi qualc-"

"Non essere stupido." Disse Calum, "noi vogliamo a stento qualcosa come addio."

"Per favore spiegati meglio sul 'qualcosa come addio'"

Calum si avvicinò di più ad Ashton, che non si muoveva per nulla. "Il nostro ultimo bacio non è stato abbastanza speciale." La sua voce calò, ed il tono era quasi da intristire.

"Calum," cominciai, "sei geloso?"

Lui quasi ringhiò. "Cosa pensi? Guardare Luke ogni giorno, sapendo che lui è meglio di noi. Cosa non ti ha fatto scegliere per me?"

Torn in three | Malum/Mashton/Muke - italian translation.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora