9 - Queste cose non succedono a me

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"Nella religione mesopotamica Lilith è il demone femminile associato alla tempesta, ritenuta portatrice di disgrazia, malattia e morte."

Everybody Dies In Their Nightmares - XXXTENTACION

Leila

Anni di addestramento, anni di simulazione su come slegarsi e come affrontare un rapimento, eppure l'unica cosa che mi riesce fare è tremare come una foglia dentro questo maledettissimo cofano.

L'auto sfreccia e sento solo poche parole che non sono altro che parolacce.
«Siamo già morti, Axel ci ammazzerà!» esclama in totale panico uno degli uomini.

«Stai zitto e guida! Sono gli ordini di Samuel» ribatte l'altro.

«Ha ucciso John, ucciderà anche noi! Poi perché hai preso la ragazza?»

L'altro non risponde, o almeno così credo dato il rumore che sento da qui dentro.

So per certo che con me c'è Greg, ho sentito la sua voce urlare di lasciarlo prima di essere caricata in auto. Perché hanno rapito noi? Hanno scoperto che sono un'investigatrice?

Eppure ero ben nascosta quando ho visto questi dieci uomini entrare nel locale e iniziare a spaccare tutto. Tenevo Lou in braccio, dietro al bancone, ma per qualche strana ragione qualcuno ha deciso di incappucciarmi e chiudermi dentro la macchina con una velocità disarmante.

L'auto si ferma, facendomi sbattere nel piccolo abitacolo. Dove diavolo siamo? Il mio respiro è accelerato e con lui anche il mio cuore. Cerco di concentrarmi sugli odori o sui suoni ma l'unica cosa che sento è il mio cuore che batte all'impazzata. Sto decisamente per morire, lo so!

Non dovevo accettare questo lavoro, la prima volta che prendo una decisione nella mia vita ed ecco che mi ritrovo ad essere rapita!

Qualcuno finalmente apre il cofano, prendendomi poi per un braccio.
«Lasciami andare!» urlo cercando di dare calci ma senza prendere nessuno.

«Stai buona gattina o finirà male per te» continua a trascinarmi per il braccio fino a buttarmi per terra, facendo alzare chissà quanta polvere.

Non riesco più a respirare con questo cappuccio e l'unica cosa che so è che nessuno verrà a salvarci, siamo dei morti che camminano.

Finalmente ci tolgono il cappuccio e noto che siamo in un magazzino abbandonato, per terra come carne da macello.

Cinque uomini si piazzano davanti a noi, tutti con dei vestiti eleganti come se rapire delle persone fosse la cosa più di alta classe che si possa fare.

Mentre parlano tra di loro rivolgo il mio sguardo a Greg, accasciato per terra privo di sensi. Dio mio, in che guaio sono finita?

Presa dall'adrenalina, o forse dalla voglia di non morire dentro questo lurido magazzino, mi alzo di scatto provando ad afferrare la pistola di un tizio che mi dà le spalle e tutti gli occhi sono puntati su di me. Con un gesto veloce afferro la pistola e la punto sull'uomo di mezza età che alza le mani ridacchiando.

In pochissimi secondi le pistole degli altri sono puntate alla mia testa, forse non è stata proprio un'idea geniale la mia.

«Se vuoi il cervello spappolato su questo pavimento premi pure il grilletto» Ironico che abbia fatto una rima proprio in questo momento e altrettanto ironico è il fatto che io l'abbia notato.

Il tempo sembra fermarsi, nessuno fa una mossa ma siamo tutti sull'attenti quando ad un tratto sento un colpo di pistola. Sto morendo? Sono stata ferita?

Entro nel panico, ma prima che io possa capire che nessuno mi ha sparato, con un gesto veloce l'uomo davanti a me mi disarma e mi porta le braccia dietro la schiena.

Jaguar - Il male è dietro l'angoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora