"Non fare domande, e non ti verranno dette bugie"
-Charles DickensI Can't Hear You - The Dead Weather
Leila
Non so se quello che mi ha detto Axel giorni fa sia la verità oppure no, ma so solo che mi trovo di nuovo di fronte a quelle maledette scale del distretto di polizia.
Le salgo senza esitazione e vado dritta per la mia strada. Prima di bussare alla fatidica porta sento Dominic parlare con tono molto duro.
«Non possiamo mettere fretta ai nostri uomini, finiranno ammazzati se si mettono allo scoperto!» dall'altro lato della porta il detective urla come mai l'ho sentito fare.
«Vaffanculo!» urla prima di buttare in aria qualcosa che sbatte contro la porta, sobbalzo dalla paura. È davvero Dominic Jenkins là dentro?Busso con esitazione, piano per evitare di farlo innervosire ancora di più.
«Avanti» La sua voce sembra esasperata, al limite della sopportazione, ma quando apro la porta e i suoi occhi incontrano i miei si placa.«Ciao Leila, accomodati» un sorriso gli contorna il volto mentre i suoi occhi contornati da delle occhiaie violacee fanno intendere tutto tranne che felicità.
Chiudo la porta alle mie spalle e mi siedo sulla solita poltroncina aspettando che il ragazzo smetta di passarsi nervosamente le mani sulla fronte. «Novità?» mi chiede guardandomi speranzoso mentre io annuisco.
Improvvisamente la sua schiena si raddrizza e i suoi gomiti si poggiano sulla scrivania facendo non poco rumore.
Gli racconto cosa ho scoperto di Axel e ad ogni mia parola sembra sempre più entusiasta. «Quindi il mio piano di cambiare i dati dentro le buste sta funzionando!» esclama in preda all'allegria mentre io non so se esserne felice o meno, cioè stiamo parlando pur sempre della mia vita.
«Ah sospetto anche che abbia un familiare malato» lo sguardo di Jenkins ora è saturo di perplessità.
«Mi ha detto di avere qualcuno a casa ma che non è in grado di preoccuparsi per lui, onestamente non so cosa voglia dire»Le sue parole quella sera mi rombano in testa. Dopo quella frase non ha proferito parola, ha lavato i piatti sotto il mio sguardo dubbioso e dopo aver finito mi ha salutato con un semplice "Ci vediamo al Lux, nanetta" ed è andato via da casa mia.
«È una buona pista ma sarà impossibile capire chi è, non sappiamo il suo cognome» eccoci al punto di partenza, il ragazzo dai capelli pece con le mani sulle tempie e io che non so che dire. Sbuffa frustrato ed io vorrei dirgli qualcosa per farlo stare meglio ma non saprei proprio cosa fare.
«Scusa, è che vorrei farla finita al più presto con questa storia...» il suo sguardo è così dispiaciuto nel dirmi queste cose, sta implicitamente chiedendomi di accelerare i processi. Come se fosse facile con lui.
«Oggi c'è stato un altro suicidio insolito» dice prima di passarmi una busta contenente le foto di una scena del crimine. Uno dei politici più influenti del momento si è suicidato con ben 47 coltellate al petto. Sgrano gli occhi leggendo il numero, 47?
E come se potesse leggermi nel pensiero dice «Già, ben 47... Roba da matti!» gli passo di nuovo la busta, ancora sconvolta. Un uomo non può darsi 47 coltellate al petto, è impossibile!
«Ho bisogno di sapere di più, capisci?» i suoi occhi sono di nuovo su di me, mi stanno chiedendo qualcosa che io non posso fare. Non posso giocare con la mia vita come se ne avessi altre 8 come i gatti e non lo farò, ma farò il possibile per poter risolvere al più presto questo caso.
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Jaguar - Il male è dietro l'angolo
AcciónLeila, una brillante detective sotto copertura, viene inviata nel Bronx per infiltrarsi nella mafia italiana che domina New York. Fingendosi una semplice barista, si avvicina ad Axel, uno dei boss più pericolosi e influenti della città; chiamato il...