28 - Fiducia

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"La libertà esiste, e va conquistata, anche a prezzo di grande dolore. Il destino non ha potere su di noi, se abbiamo il coraggio di ribellarci."
-Licia Troisi

FREEDOM - BLUE ENCOUNT

Leila

Axel ed io siamo di fronte alla porta dell'ufficio di Jenkins.
Non sono sicura se il tremore nelle mie mani sia dovuto al dolore che mi pulsa in tutto il corpo o all'ansia che mi stringe il petto.

Axel è accanto a me, lo sento calmo ma cauto, come un animale selvatico che percepisce un potenziale pericolo.

Un passo più avanti e niente sarà più come prima!
Con un profondo respiro, busso alla porta e dopo un attimo di silenzio sentiamo la voce di Jenkins che ci invita ad entrare.

«Stammi dietro e lascia parlare me» gli ordino prima di aprire la porta; il biondino annuisce mantenendo lo sguardo attento su di me.

Quando apro la porta lo vedo seduto alla sua scrivania, indaffarato a sfogliare qualche fascicolo.
Vedendomi si alza di getto dalla scrivania con sguardo preoccupato, quasi terrorizzato e allo stesso tempo sollevato.
Gli occhi di Jenkins si restringono immediatamente quando vede Axel dietro di me, si ferma immediatamente e passa nervosamente lo sguardo sul boss alle mie spalle e poi sulla mia figura.

«Leila, che diavolo significa questo?» chiede, la sua voce un misto di preoccupazione e rabbia.
I suoi occhi scivolano sul mio braccio ingessato e sulla mia gamba che zoppica leggermente.

«Cos'è successo? Sei stata ferita da lui?»
Senza attendere una risposta, sfodera la pistola e la punta direttamente verso Axel.
«Axel Wolfe, ti dichiaro in arresto!»

Axel reagisce immediatamente, estraendo anche lui la pistola in un lampo, puntandola dritta su Jenkins.
I due uomini si fronteggiano, le armi cariche e pronte, lo sguardo fisso l'uno sull'altro.
Il cuore mi martella nelle orecchie, ma non posso permettere che le cose degenerino ulteriormente.

«Fermi! Abbassate le armi, tutti e due!» grido facendo un passo avanti tra di loro.
«Dominic, non è stato lui a farmi questo. Abbassa la pistola e ti racconterò tutto» dico cercando di farli placare.

Il detective abbassa per primo l'arma, anche se riluttante, e Axel lo segue a ruota. Faccio un sospiro di sollievo per poi prendere posto nella sedia rossa.

«Vuoi dirmi cos'è successo e perché lui è qui con te?!» chiede il detective prendendo posto alla sua scrivania, mentre Axel chiude la porta alle sue spalle e cammina fino ad essere dietro di me.

«Non c'è bisogno di tutto questo astio» ribatte il ragazzo, poggiando le mani sulle mie spalle.

«Smettila...» sussurro guardandolo in modo truce, il che lo fa calmare un poco, anche se sembra avere mille spilli su tutto il corpo.

Prendo un respiro profondo e inizio a raccontare tutto: dalla festa nella villa di Marino, agli esperimenti nell'istituto; Jenkins però sembra non credere alle mie parole.

«Esperimenti? Cosa diavolo stai dicendo, Leila?»

«Devi credermi Dominic, e non sono l'unica ad aver visto tutto»La mia voce trema mentre parlo.

«Anche Jack era lì» sussurro cercando di non incrociare i suoi occhi.

«E dov'è Jack adesso?» mi chiede Dominic, non ho il coraggio di rispondere e la domanda rimane in sospeso.

«È morto» esordisce Axel senza emozione nella voce.
Il detective guarda il boss con un misto di shock e incredulità.

«Siete stati voi mafiosi ad ucciderlo?» chiede alzandosi dalla sedia in modo irruento e sbattendo le mani sulla scrivania.

Jaguar - Il male è dietro l'angoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora