16 - L'indifferenza

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"Amami o odiami, entrambi sono in mio favore.
Se mi ami sarò sempre nel tuo cuore.
Se mi odi sarò sempre nella tua mente."
-William Shakespeare

Fuck Love - XXXTENTACION, Trippie Redd

Leila

È passata una settimana da quella lite con Axel, una settimana in cui non faccio altro che pensare a lui.

Mi sento sempre debole, stanca, come se con quella spallata si fosse portato via la mia vitalità.

Ogni volta che qualcuno apre la porta del bar mi giro sperando di vederlo, ma non è mai successo. Non è più venuto da quel giorno e mi chiedo se non sia in pericolo o morto in qualche vicolo dimenticato da Dio.

Mi vesto per il turno mattutino al locale, non che ne abbia la voglia o la forza ma devo comunque farlo.

Esco dalla camera da letto e fisso il divano, come ogni cavolo di giorno, ripensando alle sue risate e alla serenità che aleggiava tra di noi. Possibile che mi sia innamorata?

Scuoto la testa, no... Non è questo il mio compito. Sono stata addestrata per essere fredda come il ghiaccio, incapace di provare emozioni; ed era così prima di conoscerlo.

Poi sono diventata una pappamolle, una ragazzina fragile che frigna e che addirittura pensa di provare dei sentimenti.
Suvvia, non sono in una commedia romantica! Non posso permettermi queste leggerezze.

Sbatto con forza la porta di casa e mi dirigo verso il Lux, pronta per un'altra giornata che passerò ad aspettarlo.

Il turno inizia, forse troppo presto e per quanto io mi ostini a non pensare a lui la mia mente finisce sempre lì, al momento in cui l'ho visto per l'ultima volta.

Un bicchiere mi cade per terra quando la porta si apre e intravedo con la coda dell'occhio dei capelli biondi, ma no; anche questa volta non è lui.

Theo si avvicina per aiutarmi a raccogliere i cocci.
«Va tutto bene? È da un po' di giorni che sembri avere la testa tra le nuvole» dice mentre cerca di non tagliarsi con i pezzi di vetro.

«Scusami per il bicchiere» svio la domanda.
Lui ridacchia facendomi aggrottare la fronte.

«Se fosse stato un bicchiere il problema ti avrei licenziata tempo fa»dice in toni sereno.
«Ormai sono abituato ai disastri che combini, il punto è che questa non è una svista» dice indicando i piccoli frammenti nella sua mano.

«Questi sono i tuoi pensieri, che si dividono in altri mille pensieri» Non so come facciano le persone di qui a capire qualsiasi cosa mi passi per la testa, forse non sono così tanto enigmatica come mi hanno fatto credere.

«Ieri avrei giurato di vedere dalla tua testa del fumo»aggiunge ridendo, giusto per sdrammatizzare la situazione creatasi.

Non ho il coraggio di guardarlo, perché con gli occhi potrebbe leggermi l'anima.

«Ad ogni modo, cerca di buttare via i tuoi pensieri nello stesso modo in cui noi butteremo via questi cocci» aggiunge alzandosi e porgendomi la mano libera.

Mi alzo con uno scatto veloce delle gambe e lo seguo nel vicolo cieco dietro il locale.

«Prendi tutti i tuoi pensieri e lanciali via» dice scagliando i cocci di vetro il più lontano possibile.

Jaguar - Il male è dietro l'angoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora