23 - Le bugie hanno le gambe corte

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"Queste gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere che si distruggono al primo bacio."
-William Shakespeare

I Can't Go on Without You - KALEO

Axel

Cosa diavolo è appena successo?
Lilith è stata appena trascinata via mentre Vincenzo, nonostante il suo apparente stato di barcollamento, sembra tutt'altro che malconcio.

«Scusatemi, per stasera la festa finisce qui» esordisce con voce grave, ritirandosi verso la sua stanza.

Il suo comportamento non mi convince.
Decido di seguirlo, ho bisogno di capire cosa diavolo sta succedendo e soprattutto perché Lilith lo ha aggredito in quel modo.

Vincenzo si chiude alle spalle la porta del suo ufficio, ma io non mi faccio scrupoli; entro con decisione e lui mi guarda con uno sguardo che non promette nulla di buono.

«Cos'è successo là fuori? Perché Lilith ti ha aggredito?» chiedo senza preamboli, cercando di mantenere il controllo sulla mia voce, anche se il cuore mi martella nel petto per la tensione.

Vincenzo non risponde subito, mi guarda e nei suoi occhi vedo montare una furia che non avevo mai visto prima; poi in un lampo mi è addosso. Non ho il tempo di reagire: il primo pugno mi colpisce alla mascella, facendomi vacillare, il secondo mi toglie il respiro e prima che possa rendermene conto sono a terra con lui sopra di me.

«Dovevi fare il tuo dannato lavoro!» urla colpendomi ancora, stavolta con un calcio al fianco. Il dolore esplode nel mio corpo e cerco di respingere i colpi, ma è tutto inutile.

Per un secondo mi sembra di essere ritornato quel bambino che ancora non aveva capito che ribellarsi a lui era inutile. Eppure non riesco a capire cosa intende, io sto facendo il mio cazzo di lavoro!

«Lilith è una maledetta detective e tu non hai fatto niente!» urla con voce carica di disprezzo.
Le parole mi colpiscono più forte dei pugni. Una detective? Lilith?

La mia mente si rifiuta di accettare quello che sto sentendo, ma il corpo non ha il tempo di elaborare; un altro pugno mi arriva alla tempia e la stanza inizia a girare.
Sono confuso, disorientato, ferito sia fisicamente che mentalmente, tutto quello che credevo di sapere su di lei crolla in un istante.

Quando finalmente mi lascia andare crollo a terra, annaspando per prendere fiato.
Vincenzo si allontana da me aggiustandosi il vestito, come se niente fosse accaduto e, con una calma glaciale, mi si avvicina chinandosi su di me.

«Ti ho allevato come si deve» sibila con voce tagliente afferrandomi per la cravatta. «E tu dovevi solo ucciderla, Axel.»

Le sue parole mi trafiggono come un pugnale. Resto immobile, il corpo che brucia di dolore.

Uccidere Lilith, l'idea mi scuote nel profondo e, mentre Vinz si rialza e si volta per uscire dalla stanza, io rimango lì, incapace di muovermi, travolto da emozioni contrastanti.

Rimango freddo all'esterno, ma dentro di me è il caos. La rabbia, la delusione, la confusione... tutto si mescola in una tempesta che minaccia di travolgermi.
Non so cosa fare, non so cosa pensare, tutto quello che so è che qualcosa si è spezzato dentro di me.

🐆

«Izumi!» urlo entrando nel locale, il rumore della porta che sbatte echeggia nel piccolo spazio. Mi aspetto di vederlo dietro il bancone o chino su qualche suo strano progetto, ma invece noto un ragazzo dai capelli castani e dai tratti asiatici che smanetta al pc.

Jaguar - Il male è dietro l'angoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora