"Se tu sapessi ciò che la tua rabbia ti sta facendo, fuggiresti da lei come dal peggior veleno."
-BuddhaThe Summoning - Sleep Token
Leila
Cammino per queste strade schifose di questo posto schifoso con gente schifosa, cammino con la rabbia che mi copre come un mantello da capo a piedi.
Rabbia per quello che Axel ha fatto, per quello che la mia testa ha pensato vedendolo ridotto in quello stato, per aver solo immaginato che avesse fatto a pugni per me.
Questi stupidi gradini, questa stupida stazione di polizia, questa stupida città, odio tutto!
Qualcuno mi da una spallata mentre sto salendo e la mia rabbia scoppia.
«Sei cieco per caso? Vedi dove metti i piedi, idiota!» urlo contro al ragazzo con un cappello che mi è venuto contro e lui, senza neanche voltarsi, se ne va come se non fosse successo niente.Ho i nervi a fior di pelle, non sono mai stata così arrabbiata con qualcuno, o meglio per colpa di qualcuno, in vita mia.
Arrivo di fronte la porta di Dominic e senza neanche bussare spalanco la porta facendo sussultare il ragazzo dai capelli biondo cenere.
«Dio santissimo, è passato di moda bussare?» chiede sistemando velocemente alcune scartoffie sulla sua scrivania.«Io ho chiuso con questa storia!» dico poggiando con forza le mie mani sul legno di fronte a lui. I suoi occhi mi guardano più perplessi che mai.
«Che stai dicendo Leila? Tu non puoi smettere» È più preoccupato per il lavoro che per la mia vita o la mia salute mentale che sta andando a farsi fottere andando dietro a quel pazzo deficiente.
«È ingestibile, non posso farlo! È un coglione pieno di sé che non si fa scrupoli a tirarmi schiaffi come se fossi una puttana sul ciglio della strada e io non ho intenzione di farmi trattare così!» la mia voce si alza, tanto da dare fastidio a me stessa.
Jenkins mi guarda con la bocca semiaperta, probabilmente sconvolto per il mio atteggiamento.
«Stai calma, siediti e aspettami qui» dice prima di alzarsi correndo fuori dalla stanza.Ritorna poco dopo con una tazza di thè caldo in mano, si avvicina e me la porge gentilmente mentre io cerco di non tremare per il nervoso.
«Vuoi spiegarmi cos'è successo?» mi chiede guardandomi con tutta la calma di questo mondo mentre io inspiro profondamente prima di raccontargli tutto quello che è successo; dalla morte di Greg allo schiaffo di ieri di quel presuntuoso del cazzo.
Quando finisco di parlare mi passo una mano sulla fronte cercando di calmarmi il più possibile.
«Non posso farlo, è ingestibile» sussurro prima di prendere un sorso dalla tazza nera.«Leila, hai davvero passato tutto questo?» i suoi occhi sono incastrati nei miei, comprensivi con una punta di speranza che quello che ho rivelato di getto non sia vero.
Annuisco senza dire una parola mentre il detective si lascia cadere sulla poltrona.
«Lo so che ti sto già chiedendo tanto, stai rischiando la tua vita per questo caso e ti prego di continuare ancora un po'» il suo viso pieno di dispiacere e speranza non mi permettono di negare.Quando ho accettato questo lavoro sapevo che non sarebbe andato tutto liscio, sapevo in cosa mi stavo cacciando fin dall'inizio e so che venire a frignare da Dominic non mi aiuterà a sistemare le cose.
Sospiro sconfitta e piena di frustrazione.
«Scusami è che io avevo bisogno di sfogarmi, so che vengo pagata per questo e che non dovrei lamentarmi però » mi interrompe poggiandomi il suo indice sulle labbra.
STAI LEGGENDO
Jaguar - Il male è dietro l'angolo
ActionLeila, una brillante detective sotto copertura, viene inviata nel Bronx per infiltrarsi nella mafia italiana che domina New York. Fingendosi una semplice barista, si avvicina ad Axel, uno dei boss più pericolosi e influenti della città; chiamato il...