Al Dipartimento erano tutti indaffarati quando jungkook arrivò. L’aria quasi vibrava dalla speranza di fare progressi nell’indagine più urgente di tutte.
Aveva dovuto fare un salto al suo appartamento per cambiarsi e prendere il completo che tanto detestava. Poi una breve visita ad Yuna sui gradini della casa di Brenda lo aveva fatto arrivare in ritardo, nonostante la sveglia all’alba. Sorrise. Non rimpiangeva nulla di tutto ciò; a parte il completo, ovviamente.
«Stiamo andando bene,» esordì yoongi , sollevando la testa dalla sua scrivania quando lo vide arrivare. «Tre testimoni hanno riconosciuto la foto. Possiamo collegare Anderson ai bar frequentati da Klein e da Kowalski. E senti questa: un testimone lo ha visto con Thompson la sera dell’omicidio.
Non li ha visti uscire assieme, ma nello stesso locale alla stessa ora.» «Deve essere lui,» disse jungkook .
«Già.» Si guardarono l’un l’altro per un momento. Sapevano entrambi che c’era ancora spazio per il dubbio. I testimoni non erano affidabili, poiché dicevano ciò che pensavano di ricordare. E molti di loro avevano già visto l’identikit.
«Ci servono impronte e DNA,» aggiunse. «Dobbiamo trovarlo, cazzo.» «La scientifica è al lavoro nel suo vecchio appartamento,» lo informò yoongi . «Centinaia di impronte e stiamo anche raccogliendo campioni di peli. Ma i nuovi inquilini vivono lì già da qualche mese. E quel maledetto proprietario ha fatto pulire l’appartamento da un’impresa dopo che Anderson si è trasferito. Hanno usato persino un detergente chimico per gli scarichi. Le possibilità sono alquanto remote.»«E le ricerche al computer?» domandò. Era stato in giro con le squadre incaricate di mostrare nei locali la foto della motorizzazione e si era perso di nuovo il briefing. Diamine.
«Sembra che Anderson si sia dato da fare per sparire,» disse yoongi .
«Ha cambiato casa in un dato momento tra lo stupro Klein e l’omicidio Simmons, che ci era passato inosservato. Nello stesso periodo ha ovviamente perso anche il lavoro, ma il proprietario dell’appartamento e l’ex proprietario dell’impresa sostengono che nessuno li ha mai contattati per chiedere referenze. Grazie al mandato, abbiamo potuto controllare le carte di credito. In entrambe ha incassato il massimo. Da allora, non le ha più usate né effettuato pagamenti. Gli estratti conto delle carte non mostrano nuove richieste, che non potrebbe comunque più ricevere. Ha chiuso il conto corrente e prelevato circa duemila dollari in contanti. Niente numero di telefono, niente nuovi conti bancari. L’assicurazione della macchina dice di avere ancora il vecchio indirizzo e che Anderson è in ritardo con i pagamenti. Non ha venduto l’auto, almeno non legalmente.» «In totale con quanti soldi se ne sta andando in giro?» volle sapere jungkook.
«Da quanto ne sappiamo, circa cinquemila,» rispose yoongi .
«Ma questo quasi sei mesi fa. Presto avrà bisogno di contanti e dovrà pur fare qualcosa, anche se vive tirando la cinghia.»
«Potrebbe aver venduto la macchina sottobanco.» «Potrebbe,» convenne l’altro aspramente. «Ma quanto potrebbe mai valere una Honda Civic del 2004? Senza libretto, per giunta.» «Allora qual è il piano?» yoongi sbadigliò e si strofinò la faccia. «Abbiamo rintracciato un paio di vecchi colleghi e un parente, un cugino. Li spremeremo per avere informazioni. Abbiamo emesso un mandato di ricerca per l’auto. Se rimaniamo ancora a mani vuote, namjoon mostrerà la foto al telegiornale delle cinque. E per fortuna ti sei portato dietro il vestito bello, perché ci manderà te.» jungkook sospirò. Aveva sperato che, perdendo il briefing, avesse anche perso l’occasione di offrirsi volontario. «Non puoi convincerlo che questa svolta raggiunta dalla sua squadra infaticabile è un vero fiore all’occhiello che dovrebbe annunciare in prima persona?» «Se Anderson si dissolve nel nulla dopo l’annuncio in TV, namjoon non vorrà di certo metterci la faccia,» puntualizzò yoongi .
«Ci puoi scommettere.»«Già. E quindi dobbiamo trovare il nostro uomo prima delle cinque.»
Disgraziatamente, le sedici e trenta videro jungkook mettersi il completo della festa nello spogliatoio degli uomini, imprecando tra un sospiro e l’altro. Nessuno aveva visto Leonard Anderson. Nessuno aveva la minima idea di dove fosse. Gli interrogati lo avevano tutti descritto come un uomo tranquillo e riservato, ma con cui si poteva fare una conversazione. Non parlava molto di sé, non invitava le persone a casa, un po’ pignolo, essenzialmente nulla di particolare. Erano tutti rimasti sorpresi di apprendere che fosse ricercato per aggressione, sebbene un ex collega avesse detto che Anderson aveva un bel caratterino, ma che generalmente riusciva a controllarsi. Perciò namjoon aveva deciso di mandare in scena lo spettacolo circense. Con jungkook nelle vesti di presentatore.
Entrare in una stanza piena di luci e telecamere era lievemente più facile la seconda volta. Aiutava forse il fatto che ora aveva qualcosa di produttivo da dire. Lui, yoongi e namjoon avevano dedicato molto tempo a passare in rassegna le prove, decidendo che cosa rivelare. Il legale del Dipartimento era intervenuto per prevenire eventuali querele, nel caso venisse provata l’innocenza di Anderson. La dichiarazione finale era un compromesso. Jungkook accartocciò il foglio nel pugno quando si mise dietro il podio. Non aveva bisogno di quello per ricordarsi cosa dire.
«Okay,» disse alla folla quando si azzittì. «Mi conoscete già; sono il detective Jeon , squadra Omicidi. Siete qui perché abbiamo un sospettato negli omicidi recenti di tre donne avvenuti qui a Minneapolis.
Avete la foto. Quest’uomo, Leonard Anderson, è ricercato per aggressione a mano armata e per essere interrogato in relazione ai delitti. Anderson è un metro e ottantacinque, settantadue chili, capelli castani, occhi castani. Guida una Honda Civic del 2004, con targa KNB 147 del Minnesota. Potrebbe essere armato e pericoloso. Chiediamo di non avvicinarlo. Se vedete Leonard Anderson, o se sapete dove abita o lavora, vi chiediamo di chiamare il numero verde in sovraimpressione. Non cercate di interrogare o catturare da soli quest’uomo.» Tacque. Iniziarono a gridargli domande, ma si fermarono quando lui si limitò a guardarli in silenzio. Non appena i presenti presero ad alzare le mani, jungkook indicò una giornalista televisiva.
«Quali prove avete contro Anderson?» chiese.
«In questo momento non posso rilasciare commenti in proposito,» rispose.
«Anderson è una minaccia per le altre donne?» «Se è coinvolto negli omicidi,» disse jungkook , «potrebbe esserlo. Mi sento di avvisare le donne single di non rimanere da sole con nessuno che assomigli alla descrizione.» Un sacco di uomini alti e castani andranno in bianco questa settimana.
«Anderson è stato identificato da un testimone?» «No comment.» Una donna seduta in fondo alla sala gridò: «È stato identificato dal figlio di Alexandra Thompson?» «Già,» si intromise un uomo. «Il bambino ha visto l’assassino di sua madre?» Buon Dio. «Il bambino non è un testimone.» «Ma siete abbastanza sicuri che sia l’assassino. Anderson ha precedenti?» «No,» rispose jungkook . «Al momento è indagato per aggressione, ma non ha condanne precedenti.» «Chi è la vittima dell’aggressione?» «No comment,» asserì lui. Sfortunatamente, quell’informazione sarebbe stata di dominio pubblico. Se non acciuffavano Anderson presto, Sinclair si sarebbe trovato sulla graticola e jungkook non avrebbe potuto farci niente.
Si allontanò appena dal podio. «Voglio ricordarvi che Leonard Anderson è soltanto un sospettato. Le donne non devono sentirsi al sicuro con uno sconosciuto solo perché non gli assomiglia. Bisogna continuare a essere prudenti.» D’altronde, Anderson non era l’unico uomo violento là fuori. Alcol, sesso e rischio andavano sempre a braccetto.

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allo Scoperto
FanfictionPer jungkook , detective delgli Omicidi, è stato un buon anno. Trovare jimin quando tornava a casa lo ha reso un poliziotto e una persona migliore. Per jimin, invece, è dura essere innamorato di un uomo che non può nemmeno sfiorare in pubblico. Nasc...