2. Il tour

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- Seguimi, ti faccio fare un tour - disse Newt, incitandomi a camminare dandomi una pacca sulla spalla

A quel tocco il mio corpo fu tempestato da brividi

"Ma che mi sta succedendo?"

- Beh, in realtà non so da dove cominciare. Non c'è molto da dire - disse grattandosi la testa in imbarazzo

Iniziamo a camminare e il silenzio prese possesso su di noi

- Che sono tutte queste parole? Strane... - chiesi aggrottando le sopracciglia e iniziando a gesticolare

Lui scoppiò immediatamente a ridere

- Non lo so, neanche io. Le abbiamo inventate io e quel pive laggiù. Per far passare il tempo -

- Come... Come vi sono venute in mente... Tutte queste parole. C'è si sono carine, però come... Come... - dissi con un tono di incredulità e non trovando le parole adatte

- Beh. Possiamo dire che abbiamo reso questo posto un po' più nostro. Abbiamo colmato il silenzio in questa zona - disse 

- Un giorno ti sveglierai e inizierai a parlare come noi - continuò con un leggero tono scherzoso

- Ma se avete detto che ogni mese arriva un nuovo arrivato e tu sei stato il primo... - mi fermai, cambiando discorso

- Sì. Sono stato un intero mese solo - rispose anticipando la mia domanda imitandomi

- All'inizio ero impaurito di brutto. Non sapevo cosa fare e questo posto mi metteva i brividi. Avevo paura di rimanere solo. Poi, un mese dopo, è comparso quel pive - continuò indicando con il mento Gally

- Già. È inquietante stare qui, circondata da mura alte forse quaranta metri (?) Non so. Se fossi io al tuo posto non so come avrei fatto, forse sarei impazzita o non so -

Newt pov

Ritornai serio

- Bene così - dissi battendo le mani, per poi continuare - Allora iniziamo, quello è l'infermeria - indicai una piccola capanna, affianco alla foresta

- Poi, vabbè, quella è la foresta - dissi palesemente

- Questa è la cucina - indicai una stanza di legno un po' distante dalla foresta

- E lì è l'orto. Da quando sono qui non ha mai piovuto, però io e Gally abbiamo scoperto che l'acqua arriva da sotto. Non sappiamo come o perché, però d'altronde in questo posto nulla ha senso - continuai indicando gli orti e girandomi verso di lei, che seguiva attentamente il mio dito

Mi grattai la testa ripensando a ciò che avevo detto

"In questo posto nulla ha senso"

- Tutto bene? - dissi guardandolo torva

- Sì, sono un po' stanco -

T/n pov

- Ok - dissi cercando il suo sguardo, ma lui continuò a guardare per terra

Il silenzio prese possesso, di nuovo, tra di noi

- Noi... Io e Gally avevamo pensato di creare delle mansioni diverse. Presto questo posto si affollerà e avevo pensato a questo - disse spezzando il silenzio

- Oh, si sarebbe una magnifica idea, soprattutto per i futuri arrivati così ci sistemeremo meglio. A che lavoro pensavate? - dissi

- Bhe, ai Costruttori che potrebbero costruire capanne o recinto per gli animali, ai Cuochi che sincerarmi ci servirebbero disperatamente, ai Medicali che cureranno farite e roba varia, ai Scavatori, come me, che si occupano degli orti, ai Spalatori per chiunque non sappia fare nulla, ai Squartatori che potrebbero uccidere gli animali, ai Velocisti che perlustrerebbero il labirinto e ai Geografi che... - disse contando su ogni dito un lavoro, ma venne interrotto da me

- Labirinto? - chiesi spalancando gli occhi

- Ok, questo forse non avrei dovuto dirtelo subito. Intendo sei appena arrivata - disse guardandosi intorno, in cerca di una via di fuga

- Voglio sapere tutto - dissi decisa

Newt pov

- Va bene... Allora queste mura ci riparano da questo labirinto che ogni notte cambia, impedendoci di trovare una via d'uscita. Dentro al labirinto si trovano dei caspio di dolenti che cercano di ucciderci, ma non devi paura, fortunatamente escono solo di notte e ci sono le mura a proteggerci. Prima che il sole tramonta le porte si chiudono proteggendoci e si riaprono la mattina - iniziai a spiegare, gesticolando

- Dolenti? -

- Sì, enormi ammassi di melma - disse Gally, spuntando da dietro la schiena della fagio con una scatola color rosa

- Allora, fagio. Queste sono le tue cose. Almeno credo, è una scatola rosa e non credo appartenga a Newt - scherzò dandomi la scatola

- Grazie - accennò un piccolo sorriso

- Seguimi, mi terrai compagnia mentre cucino - le dissi, diventando improvvisamente nervoso per gli sguardi che continuavano a lanciarsi

- Ok. Andiamo - disse abbassando la testa, arrossendo

You are my Sun // Newt //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora