C'era caldo, molto caldo quella sera.
Le terre erano sempre aride come un tempo e sicuramente lo sarebbe state ancora per molto, niente, nessuno, faceva niente per curarle e men che meno lui. Il demone, Satana, così ancora lo chiamavano i credenti nelle leggende, nonostante nessuno l'avesse seriamente visto e nonostante non ci fosse popolazione nelle sue terre. Anzi, chi diceva venisse da una leggenda metropolitana, di quelle per forza inverosimili, oppure chi diceva che veniva dalla Bibbia o fosse comparso in qualche mito; o ancora che fosse una storia raccontata dinastia in dinastia per spaventare i bambini che non volevano dormire.
Ma qual era la verità? A cosa si aggrappava la gente spaventata? A nulla. Ovviamente c'era chi ci credeva e chi pensava fosse una baggianata; peccato che nonostante tutto questo venisse smentito, niente faceva in modo che non potesse essere vero. Il demone esisteva e anche le sue lande, tuttavia solo i così detti prescelti della leggenda potevano accedervi e sicuramente non i semplici umani, ma qualcuno a cui donava poteri.Ovviamente nessuno sgomitava per entrarci o comunque per accedervi, ma qualcosa si poteva fare, qualcosa era utile per porre fine alla paura? La risposta era ovviamente no. Vi aspettavate un sì di salvezza affinché il demone non rapisse i vostri figli, ma come tutte le storie ben raccontate, vi sbagliate. Sconfiggerlo e portare la testa alla società non serve, prima o poi ci sarebbe stato qualcun altro a terrorizzare i credenti, i libri di miti, storie e le persone. Bisognava solo continuare la propria vita.
In questa terra fuori da ogni confine immaginabile e umano si trovava davvero questa area, fuori da ogni cartina, fuori da ogni mappamondo, fuori da ogni gps, localizzatore e tom tom. Non veniva segnata, ma questo non cessava la sua esistenza. Questo piccolo mondo aveva quasi una disposizione strana, fatta dal demone anni orsono dalla creazione del mondo. Definire la vecchiaia di Azis, detto lo Sterminatore tra i mondi, era impossibile, ma il suo aspetto era comunque un giovane ragazzo sui venticinque: capelli rossi fuoco, quasi potessero prenderlo davvero; occhi azzurri pietrificanti quasi come Medusa e una statura fuori dal normale. Tre metri e nella versione demoniaca completa anche di più. C'è chi si starà chiedendo il significato di Sterminatore tra i mondi o siete troppo spaventati per scoprirlo? Ovviamente perché lui poteva collegarsi al mondo umano, ma era meglio che nessuno lo sapesse, altrimenti sarebbe scoppiato il caos, la paura. Non che a lui non dispiacesse essere temuto, ma c'era un limite a tutto. Sicuramente il suo luogo non è come raccontano sui libri o comunque non è completamente esatto.Sui libri la parola o comunque il paragone che spiccava di più era "Simile all'inferno" ; non era totalmente inesatto, ma era comunque non molto preciso. Faceva caldo indubbiamente, ma era molto diverso dall'Ade. Azis viveva in castello, al centro di tutto, per sentirsi un po' egocentrico ovviamente e lo era. Il castello era enorme issato da fondamenta di marmo massiccio, forse le uniche cosa che si poteva seriamente dire venissero dal Tartaro. Il castello si trovava su uno sperone rialzato di una vecchia collina, ma ormai assomigliava quasi ad un promontorio nel mare. Esso era sicuramente imponente, ornato intorno da fregi quasi quanto un Partenone greco, ma un'altra cosa che dava nell'occhio era il profondo bosco che proseguiva per chilometri e chilometri abitato dalle più strane e pericolose creature protrettrici ovviamente del castello che con il solo passare del demone si inchinavano come se fosse un re. Un po' lo era. Egocentrico e spietato, c'è l'aveva l'aria da re spartano o governatore d'oggi giorno: con quel viso serio da tratti forti e ben delineati quasi assomigliante ad un perfetto principe che tutti volevano sposare nonostante il suo carattere di merda.
Dopo il bosco non c'era molta vegetazione, ma lasciava molti cadaveri quasi come souvenir per ricordarsi di essere stati lì e di essere usciti perché ovviamente il passaggio era al suo castello, nella camera dei combattimenti e non in sala trono. Avevamo detto che era egocentrico e lui mica voleva sprecare il suo bellissimo trono e la sua stanza lussuosa per del sangue in giro, tanto sapeva avrebbe vinto comunque. Tornando al fuori, dopo i taschi si ereggeva un imponente cancello delimitato da spine e completamente nero. Un'altra cosa che si poteva pensare venisse dal Tartaro. Oltre questo cancello c'erano altre piccole aree : ognuno di esse aveva il cancello che sbucava con la terra principale. Queste aree venivano e sono ancora comunemente chiamate biomi. Ognuna diversa, fredda, calda, lussureggiante, piena di creature, spaventosa o una vera e propria cittadina. Dipendeva ovviamente.
Tornarnando a quella sera, tutto iniziò perché il demone era annoiato e non aveva più battaglie a cui partecipare o giochetti da escogitare perciò decise e pensò ad un paio per passare la noia. Già detto che era abbastanza egocentrico, beh era vero. Come si poteva vedere se lui si stava annoiando, sette ragazzi umani dovevano rischiare la vita solo per arrivare da lui, ma Azis era sempre stato fatto così. Appunto così fece. Prese la sua conchiglia e spiò chi potesse essere idoneo a questa sfida. Trovò anche più di sette ragazzi e questo lo emozionò ancora di più . Li selezionò come se fossero oggetti e marionette per soddisfare la sua voglia di azione e li fece comparire in questi biomi. Uno per uno a casaccio, senza armi, senza protezione. Semplicemente con in mano quello che stavano facendo prima : libri, cibo, penna, quaderno, album da disegno e tanto altro. Era proprio stronzo. Il demone se la rise a vederli confusi e decise di accendere la fiamma con un po' di ironia un pizzico anche di sarcasmo.
"Benvenuti, benvenuti. Non fate i complimenti sui luoghi, non c'è bisogno. Salve, salve sono Azis e scoprirete presto che non state sognando. Mi starete chiedendo perché vi ho portati qui. Semplice, mi annoiavo e volevo vedere un po' di azione, competizione, crisi e chissà che altro. Magari è anche un modo per conoscere voi stessi. Comunque che dovete fare? Raggiungetemi, no? Trovate l'uscita nel bioma dove siete e raggiungete il mio castello superando il bosco. Uccidetemi o fermatemi come volete. Oh si, attenti ai mostri e buon divertimento amici miei. Ricordate tutto qui diventa magico, magari vi svegliate con i capelli che prendono fuoco. Che bella visione. Vi aspetto". La sua voce era sarcastica , maliziosa e profonda e si percepiva anche dal megafono impostato in ogni bioma. Terminò con una risata giaciale.
Per Azis il divertimento era iniziato , per i nostri protagonisti forse no.
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¦ Pills , 𝖬𝗒 𝗐𝗈𝗋𝗅𝖽 𝗂𝗇 𝗉𝗂𝗅𝗅𝗌
Fanfic- 𝗺𝘆 𝘄𝗼𝗿𝗹𝗱 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗹𝗹𝘀。 ━ regola nº 1 : 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒊 P𝗈𝗍𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖼𝗂 𝖽𝗂 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 : ꒰ Anime, oc, fandom, disegni, pezzi di libri che ho iniziato ꒱ 𝖨𝗅 𝗆𝗂𝗈 𝗎𝗋𝖺𝗀𝖺𝗇𝗈 𝗂𝗇𝗍𝖾𝗋𝗂𝗈𝗋𝖾...