━ 🍷║𝖤𝗌𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝗈

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Quel giorno arrivò e stravolse il mondo.
Nel vero senso della parola.
Fu proprio quel giorno che le nostre vite finirono, e sopravvivere diventò impossibile.
L'unico ricordo di tutta la povera gente, sarà e rimarrà, quel giorno; il giorno in cui i fiumi smisero di scorrere, in cui i fiori smisero di sbocciare, in cui il sole non avrebbe mai più fatto capolino dietro le montagne e le case, in cui l'allegria volò via nell'aria e mai più ritornò, in cui nessuno vide più i propri cari e amati. Quel giorno portò via tutto, stringendo la Terra in una morsa soffocante, e non volle sapere di liberarla.

L'inizio di tutto fu proprio, sotto terra, in metropolitana.
Cominciò da 4 ragazzi che, come sempre in ritardo, dovevano raggiungere la loro palestra dall'altra parte della città.
Questi ragazzi erano: Sugawara Koshi, Yu Nishinoya, Shoyo Hinata e Kageyama Tobio.
Avendo perso la prima metropolitana, stavano aspettando la seconda, Hinata stava facendo dei piccoli palleggi con il pallone da pallavolo, molto leggeri cercando di non dare troppo fastidio, anche se la metropolitana non sapeva nemmeno cosa voleva dire silenzio.

"Dovevano partire prima, lo sapevo" esordì Kageyama sbuffando

"Tranquillo ce la faremo" disse Suga sorridendo, dandogli una pacca sulla spalla

"Tsk" ricambiò Kageyama

"Non siamo mica in una di quelle storie, in cui noi siamo i protagonisti e poi accadono disastri inspiegabili" urlò Nishinoya ridendo come se avesse fatto la barzelletta più divertente del mondo, aprì le braccia e se le portò alla pancia per non soffocare dalle troppe risate

"Hai ragione Nishinoya" si aggiunse Hinata ridendo.
Per fortuna dei due piccoletti, la metropolitana arrivò e Kageyama trattenuto da Suga non fece in tempo a ucciderli, ma in compenso tirò una di quelle sue occhiatacce assassine.

Salirono sulla metropolitana e si sedettero, litigando ovviamente, ma alla fine Suga rimase in piedi per concludere il litigio.

"Arriveremo in tempo?" continuava a chiedere Shoyo mentre Kageyama resistette dal tirargli un pugno, visto che un'ora prima, era lui quello che diceva di muoversi.

"Sì tranquillo" ripeteva incessantemente Suga ricordandosi del tempo là fuori.
Mentre Suga si ripeteva mentalmente che sarebbero arrivati sani e salvi, ci fu una scossa forte e le luci si spensero.
Caddero a terra, c'erano signore che urlavano, bambini che piangevano e alla luce di ciò in fondo alla fermata c'erano delle urla ancora più strazianti.

"Cosa sta succedendo!?" urlò molto forte Nishinoya per sovrastare le urla e i pianti.
Ci fu un altro scossono e le porte, ormai andate, si aprirono da sole.

"Andiamo!" Suga fece segno di seguirlo e gli altri gli furono subito dietro.
Tutta la galleria era buia, ma loro non si fermarono, volevano vedere l'origine di quelle urla e decidere sul da farsi.

"Ci siamo" esordì Kageyama dietro a Suga.
Quando arrivarono, preferirono non essere mai arrivati. Lo spettacolo era ripugnante.
C'erano morti ovunque, pozze di sangue e un odore nauseante.

"Com'è potuto accadere?" chiese Nishinoya spiazzato

C'erano persone che svenivano per poi morire lentamente, altre completamente impazzite che urlavano e ridevano e perfino persone che avevano i vestiti strappati e spuntavano per terra.

"Corriamo!!!" esclamò Suga facendo retromarcia e guidando il gruppo in superficie.
Salirono una rampa di scale senza guardare dove mettevano i piedi, agli ultimi gradini un caldo infernale li avvolse e cominciarono a tossire per poi riscendere la rampa di scale.
L'aria, anche li sotto, si stava scaldando e la puzza di espandeva, continuarono a correre e scendere rampe di scale fino ad arrivare nelle fogne, che in confronto sembravano anche profumate.
Ripresero fiato e si fermarono.

"Ma cosa-" disse Hinata interrompendo la frase per prendere fiato, appoggiando le mani sulle ginocchia.

"Siamo a ottobre e sembra di essere a luglio in Africa" disse Kageyama sfinito
"spero che gli altri stiano bene" aggiunge riprendendo a respirare regolarmente

"Cosa starà succedendo" chiese Hinata, ma dedusse dalle espressioni dei suoi amici che nemmeno loro avevano idea di quello che là fuori stava accadendo

"Siamo nelle fogne, che si fa?" domandò Nishinoya

E ora cosa avrebbero fatto? Avrebbero vagato come vagabondi in cerca di un rifugio e del cibo? O sarebbe tornati in superficie?
No, dopo quello spettacolo, l'idea di tornare in superficie fu esclusa e seppellita.

Ecco questo fu quel giorno.
L'inizio del lungo e faticoso viaggio, in cerca della sopravvivenza.
Era già da un po' di settimane che il mondo era stato messo in ginocchio da questi fatti inspiegabili, ma da quel giorno sembrava pregare ancor di più che tutto ciò cessasse.

Questo fu il primo giorno di tanti altri uguali.
Il primo giorno in cui il mondo, si chiese se la causa fosse l'uomo e il suo intervento o qualcosa più grande di loro.
Tutto ciò partì semplicemente dal calore, da un vento caldissimo di ottobre, un vento soffocante che sparse morte e distruzione.

Fu l'inizio delle eruzioni solari.

¦ Pills , 𝖬𝗒 𝗐𝗈𝗋𝗅𝖽 𝗂𝗇 𝗉𝗂𝗅𝗅𝗌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora