Magnolia's pov
Eravamo seduti attorno a una candela, al centro dello skatepark. Mentre la cera iniziava a colare sul cemento, Laufey si sistemava i capelli tagliati da poco. Finalmente rivelava i suoi occhi eterocromatici; uno azzurro, e l'altro castano.
«Quindi, qual'è l'argomento di stanotte?»
Mu interruppi subito per rivolgere uno sguardo serio a Molly, che iniziava a prendere dei filtrini e delle cartine.
«Ricordi? Dobbiamo essere tutti sobri e consapevoli. Quindi niente fumo e nemmeno altre droghe.»
Mi guardò, per poi mettere tutto via, sbuffando.
Laufey sospirò,«Il tema di oggi è il cristianesimo tossico, fanatico. Tutto ciò che riguarda una religione così diffusa e longeva.»
Lo guardai, pronta ad ascoltare. Anche Molly a questo punto sembrava abbastanza interessata.
«Sono molto sicuro, anzi, confermo che entrambi i vostri parenti familiari, vivi o morti, erano o sono cristiani.»
Guardai Molly, Molly guardò me, ed annuimmo.
«Non c'è davvero da sorprendersi, il cristianesimo è la religione più diffusa al mondo e una delle più vecchie. Ma è anche una delle religioni più contorte e fottute, basate su propaganda e bugie. È stata modificata così tanto nel tempo, che la gente non si disturba nemmeno di informarsi su fatti reali, ma si basa solo e solamente su parole di persone che magari nemmeno conoscono. I cristiani sono ovunque, siamo circondati, e non c'è davvero nulla che possiamo fare.»
Riprese fiato, sistemandosi ancora i neri capelli, dalle punte tinte di rosa.
«Per ora. »
Lo guardai, sorpresa dal suo discorso.
«Sì, penso che nessuno potrebbe darti torto se non un cristiano fanatico. I miei genitori credevano in Dio, così i miei nonni, i miei bisnonni...generazioni di credenti senza fine, e io sono l'ultima adesso, quella che rompe il ciclo di stronzate.»
Molly aspettò che finissi, nervosamente si stringeva il braccio con innumerevoli cicatrici e tagli, e guardava spesso il suo zaino.
«I miei zii erano cristiani, non così tanto credenti da andare in chiesa ogni sabato o domenica, sicuramente. Ma anche i miei genitori, per i pochi anni che ho potuto vivere insieme a loro, erano cristiani, e fino a due, forse tre anni fa la casa aveva parecchi rosari e crocifissi. Li ho messi dentro uno scatolone, mi mettevano tanta inquietudine.»
Ridacchiai per la sua ultima frase, e lei con me, ma Laufey rimase serio a guardare la candela. La cera si era sciolta solo da una parte, grazie a quel poco vento, creando peso e facendola inclinare.
«Non ho mai avuto crocifissi in casa, entrambi i miei genitori sono atei, fortunatamente. Sono abbastanza aperti mentalmente, e nessuno di noi è stato battezzato; non festeggiamo neanche la pasqua, e superficialmente il natale. »
«È abbastanza ovvio, poi, qui in America non è che il natale sia così ben considerato come in Europa come "la nascita di Gesù"...capisci che intendo, no? Solo pubblicità, capitalismo, regali.»
Fui sorpresa da tali parole uscire da Molly, invece che il suo solito parlottare insensato. Poi riprese Laufey;
«Sì, devo ammetterlo, l'Europa è abbastanza cristiana quando si parla di questo genere di feste...Ma, spesso, considerano il cristianesimo come l'unica religione possibile esistente, chiunque altro non ami la loro religione, non è nemmeno "figlio di Dio"»
Intervenni, di nuovo, «Esattamente, Laufey, ma...Se sei cresciuto in una famiglia di atei, come fai a sapere tutte queste cose?»
Mi guardò negli occhi, quasi mi venne un brivido lungo la schiena; continuava ad avere uno sguardo serio e freddo, non so per quale motivo.
«Vedi, ecco...come ho detto prima, siamo circondati, anche se non educato dai miei, sarei venuto a sapere a prescindere di cosa trattava. La maggior parte dei miei professori sono cristiani, così come la classe, la scuola intera. È un ambiente pieno di menti miste; sia aperte che chiuse. E sono una persona curiosa, quindi ho letto libri, fatto ricerche...Insomma, mi sono ben informato, per ogni evenienza. »
Fece una pausa, e soffiò la fiamma della candela.
«Ci sarebbe una marea di cose da dire su questo argomento, ma sinceramente ho sonno.»
Si alzò, guardando il cielo per qualche secondo, e poi di nuovo entrambe.
«Pensateci su prima di andare a dormire. Buonanotte. »
Se ne andò così, in skateboard al buio, sapeva la strada a memoria. Molly sbadigliò, e ci incamminammo subito dopo.
Di sicuro ci penserò, non mi ero mai interessata così a fondo. Ma adesso vaffanculo. Ho davvero molto sonno.
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Natasha Ivanov
General Fiction"Natasha era, inevitabilmente, il diavolo. Natasha era, inevitabilmente, la donna più bella che chiunque avesse mai visto." © Tutti diritti riservati. Questo lavoro non può essere usato o adattato in qualsiasi modo senza il mio permesso.