Laufey's pov
Non mentirò partendo col dire che è più che evidente che mi stia pentendo della mia scelta di parole, delle mie scelte fisiche, di comportarmi in un determinato modo.
Pensavo, fissando il soffitto sul mio letto con una voglia pazzesca di nicotina, e una leggero desiderio di farmi una canna.
E poi c'era lei, che era meglio di uno e dell'altra: Molly.
Che ci posso fare? Lo dice pure il suo nome, è esattamente come la droga:
provoca una leggera euforia che man mano si intensifica col passare dei minuti.
Mi basta solo guardarla, anche quando sta in silenzio: la sua pelle tempestata di lentiggini che talvolta mi soffermo a contare, il suo naso a punta è perfetto, le sue labbra non sono mai screpolate e sono carnose ma non troppo, il tanto giusto per farmi desiderare di poterle anche solo sfiorare con le mie; i suoi occhi verdi che mi guardano senza pudore con pupille dilatate, i quali spesso mi chiedo se lo siano per causa mia o per quello che facciamo.Era da un paio di settimane che andavamo avanti così, e non accadeva spesso, ma quando accadeva in quei giorni semplicemente non ero più io, ero stupido e evidentemente, fottutamente innamorato di qualcuno di cui non dovevo innamorarmi.
Pensavo che Molly sarebbe stata come tutte le altre, l'avrei illusa un po', e poi lasciata stare, ma è da quando abbiamo iniziato che questa ragazza mi tiene come con un guinzaglio invisibile, e io sono solo preso da lei.
Avevo avuto molte esperienze prima di lei, prima della transizione, alle medie con ragazzi e ragazze, e durante alle superiori, e persino dopo con qualche ragazza, prima che iniziassi a legare meglio con lei.Prima potevo essere definita puttana, ora sono un po' puttaniere. O almeno, lo ero.
La chiamo evento ecstasy.
Così, perché è un cambiamento così drastico dallo stile di relazione che applicavo prima. E la cosa più difficile era decidere se fare finta di nulla, farmi lei e chi volevo come prima ignorando i miei sentimenti del tutto, oppure semplicemente arrendermi e aspettare che abbia un continuo o una fine, ma solo io e lei.
Laufey e Molly, io rosa lei verde, rosso e viola, ero del vomito e lei una dolce cingomma alla fragola.La prima volta che la incontrai era ad un festino in una discoteca, eravamo entrambi all'ultimo anno di medie e lei stava iniziando a provare tabacco ed erba. Ero ancora ragazza al tempo, e molto immatura.
Lei se ne stava in un angolo a fumare una sigaretta, i suoi capelli erano sciolti e lunghi fino a sotto le spalle, indossava un maglioncino verde, una gonna nera esageratamente corta, calze a rete rovinate e delle semplici sneakers. Tutti la prendevano per il culo, non aveva amici, e quelle poche persone con cui parlava erano le stesse che l'avevano convinta e spinta a fumare.
Guardava per terra, faceva un tiro, guardava l'orologio, buttava fuori il fumo. E quasi tutta la sera era così, una sigaretta ogni mezz'ora.
Prima che potesse riaccenderne un'altra la presi per il braccio e la portai vicino alla cassa, mettendomi a ballare."Balla un po', sfigata."
Muoveva timidamente le braccia e mi guardava con espressione sconvolta, e la fissavo negli occhi con sguardo beffardo.
Durante la transazione ero cambiato in tutto e per tutto, ma i vizi erano sempre gli stessi. In quel periodo non potevo farmi molte persone dato il cambio di sesso, ma ciò comunque non mi impedì completamente di farlo.
In qualche modo la rivedevo sempre in una festa in discoteca organizzata da qualcuno, ma stavolta avevamo già fatto il secondo anno di liceo.
Non era più da sola, stava seduta in un tavolo in un angolo poco illuminato e parlava con persone poco affidabili, si scambiavano soldi e pacchetti di plastica opachi, e la cosa che mi sorprese più di tutte è quando girai lo sguardo per qualche secondo, e il momento in cui i miei occhi erano di nuovo su di lei la sua testa era sul tavolo e la sua narice aspirava con facilità una striscia di polvere bianca...cocaina.
E dopo quello fu lei a scendere in pista, proprio davanti a me affianco alle casse; agitava la testa e le braccia a ritmo di musica techno e mi fissava con il naso sporco e le pupille dilatate a pallone per colpa della coca.
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Natasha Ivanov
General Fiction"Natasha era, inevitabilmente, il diavolo. Natasha era, inevitabilmente, la donna più bella che chiunque avesse mai visto." © Tutti diritti riservati. Questo lavoro non può essere usato o adattato in qualsiasi modo senza il mio permesso.